CNEL: AUDIZIONI SUL DIVARIO DI GENERE.

Lunedi 19 novembre u.s., presso la Sala Gialla del CNEL, si sono svolte le audizioni che hanno visto la partecipazione delle parti sociali ed organizzazioni sindacali e di categoria, sul tema del divario di genere: occupazione, servizi di supporto alle famiglie, divario retributivo i temi affrontati.

Presente al tavolo delle consultazioni anche la CIU, rappresentata dall’Avv. Laura Aramini, Segretario Provinciale CIU Frosinone.

Nel suo intervento l’Avv. Aramini ha espresso la posizione della CIU “essere donna in Italia significa partecipare meno alla vita economica e, quando si partecipa, trarne meno vantaggio economico. Salari esigui e minori possibilità di crescita non incentivano le donne a restare nel mondo del lavoro. Un alto numero di esse dopo la seconda maternità abbandona il lavoro.  Questo fenomeno oltre ad essere un’ingiustizia nel trattamento, è anche uno spreco. Occorre garantire le stesse modalità di accesso al mondo del lavoro, riducendo il divario tutt’ora esistente tra uomo e donna. Nonostante molti passi avanti siano stati fatti in materia, purtroppo si verificano ancora nel mondo del lavoro, sia esso pubblico o privato, divari nei salari a parità di mansione. Questo fenomeno tangibile si ripercuote necessariamente sulle scelte di vita della donna nel momento in cui si trova costretta a dover scegliere tra famiglia e lavoro. Per necessità la donna è costretta dalle contingenze a rinunciare al proprio lavoro o per scelta personale o perché indotta dal datore. L’Italia si colloca all’82° posto nella classifica delle Nazioni dove si registra una bassa partecipazione delle donne alla forza lavoro, sotto il 50%. Occorre pertanto stimolare politiche di incentivo, al fine di ridurre tale divario. La formazione e l’informazione, soprattutto volte alla maturazione di un differente atteggiamento culturale, possono essere un buon volano per diffondere la consapevolezza che lavoro vuol dire anche donna e la donna deve lavorare alle stesse condizioni dell’uomo, sia per mansioni sia per livello salariale. Inoltre, occorre garantire e incentivare servizi di supporto alle famiglie, in modo che le donne possano essere libere di scegliere di lavorare e affermarsi, non dovendo necessariamente rinunciare alla maternità per rimanere competitive nel mondo del lavoro. Perché spesso accade, troppo spesso, che la donna in gravidanza venga allontanata dal lavoro e fatichi poi a rientrarvi e, rientrando, il più delle volte viene demansionata. Sono necessari servizi di supporto alle famiglie, sia in termini economici, per garantire la maternità, sia in termini di supporto all’assistenza dei bambini mentre la mamma lavora. Oggi l’accesso agli asili nidi pubblici diventa sempre più difficoltoso, costringendo le famiglie a sborsare somme ingenti nella scelta, obbligata, delle strutture di supporto per l’infanzia private”.

L’intervento dell’Avv. Aramini si è concluso con un appello e allo stesso tempo un augurio per il lavoro delle istituzioni: “le donne oggi chiedono di lavorare e realizzarsi ed avere le stesse possibilità date agli uomini, ma vogliono anche avere i figli che desiderano, che non possono avere a causa dell’insufficiente tutela della maternità nel paese, mentre anche la tutela delle pari opportunità effettive, dal punto di vista economico e di carriera, è gravemente carente”.