Comunicati Stampa

LEGGE DI STABILITA’ A DANNO DEI QUADRI PENSIONATI E DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI.

LA CIU: “UN PALLIATIVO. SE NON SI INVESTE SULLA CRESCITA NON C’E’ FUTURO”
Per la CIU il provvedimento varato ieri dal Governo è l’ennesimo colpo classista ai danni del ceto medio. Saranno i quadri in pensione e le professioni intellettuali a dover pagare i costi di una riforma che cambia poco e che serve solo da palliativo ad un Sistema Paese che continua a rimandare i cambiamenti veri e propri.
Infatti, si conferma per il 2014 il blocco dell’indicizzazione delle pensioni sopra i  3.000 € lordi riducendo ulteriormente il potere d’acquisto.
In attesa del testo definitivo, la CIU auspica che all’esame del Parlamento si torni a riflettere su questa misura che poco apporta alle casse dello Stato ma che compromette seriamente il livello dei consumi.
La CIU ricorrerà, tramite i propri iscritti, alla Corte Costituzionale, che già in passato (sentenza n.316/2010) aveva condannato la reiterazione di provvedimenti volti “a paralizzare il meccanismo perequativo” perché “le pensioni, sia pure di maggiore consistenza, potrebbero non essere sufficientemente difese in relazione ai mutamenti del potere d’acquisto della moneta”.
“Il ddl di stabilità presentato ieri dal Governo” ha dichiarato Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU “cambia poco e male. Il Paese ha bisogno, più che di piccoli accorgimenti transitori, di un vero piano per la crescita ed il rilancio del sistema economico sempre meno competitivo in un’Europa che ha già iniziato la sua ripresa”.

LA CIU INSISTE: LA MANOVRA SUL BLOCCO DELL’ADEGUAMENTO DELLE PENSIONI GIÀ DICHIARATA INCOSTITUZIONALE (Corte Costituzionale n. 316/2010).

LA CIU INSISTE: LA MANOVRA SUL BLOCCO DELL’ADEGUAMENTO DELLE PENSIONI GIÀ DICHIARATA INCOSTITUZIONALE  (Corte Costituzionale n. 316/2010)
CON LA LEGGE DI STABILITA’ ANCHE CHI E’ AL LAVORO VERRÀ DISCRIMINATO COME I PENSIONATI.
Quello del reiterato blocco della rivalutazione delle pensioni superiori ad un certo limite  (nel 2014 toccherà alle pensioni superiori a 3mila euro lordi mensili) è un provvedimento che già nel recente passato – evidenzia la CIU –  ha interessato la Consulta, che ne ha stabilito l’incostituzionalità.
È il caso della sentenza n. 316 del 2010 che ha così statuito: “la sospensione a tempo indeterminato del meccanismo perequativo […] esporrebbero il sistema ad evidenti tensioni con gli invalicabili principi di ragionevolezza e proporzionalità […] perché le pensioni, sia pure di maggiore consistenza, potrebbero non essere sufficientemente difese in relazione ai mutamenti del potere d’acquisto della moneta”.
Ma non solo. In materia di adeguamento delle pensioni al costo della vita, in realtà, la Corte Costituzionale intervenne già nel 2004, con la Sentenza n.30 affermando che:  “il verificarsi di irragionevoli scostamenti dell’entità delle pensioni rispetto alle effettive variazioni del potere d’acquisto della moneta, sarebbe indicativo della inidoneità del meccanismo in concreto prescelto ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia mezzi adeguati ad una esistenza libera e dignitosa nel rispetto dei principi e dei diritti sanciti dagli artt. 36 e 38 della Costituzione”.
Lo stesso vale – sottolinea infine la CIU – per l’ennesima discriminazione annunciata con la misura inserita nella Legge di Stabilità, per la primavera 2014, è previsto un bonus di 200 € in busta paga per i lavoratori dipendenti con retribuzioni inferiori ai 55.000 € lordi annui. “Anche in questo caso” dichiara Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU “a pagare le conseguenze di una finanza pubblica allo stremo è il ceto medio”.

INTERVISTA DELLA CIU A PORTA A PORTA – RAI UNO.

Questa sera (10 ottobre 2013) nel corso della trasmissione Porta a Porta (che inizierà alle ore 23.10) verrà trasmessa un’intervista al Vice Segretario della Delegazione CIU del Lazio, Ing. Maurizio Orlandi, in merito all’annunciato provvedimento del Governo di bloccare le rivalutazioni delle pensioni sopra i 3.000 euro lordi.

IL MINISTRO DEL LAVORO COMUNICA LO STOP ALLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI OLTRE I 3mila EURO LORDI.

LA CIU INSISTE: BISOGNA INVECE CONSIDERARE GLI IMPORTI NETTI, COSI’ SI AGGRAVA IL BLOCCO DEI CONSUMI

Il Ministro del Lavoro Prof. Enrico Giannini ha comunicato ieri, durante un’audizione in Commissione Lavoro alla Camera, l’intenzione di “congelare” la rivalutazione  del potere di acquisto delle pensioni per gli importi superiori a circa 3mila euro lordi mensili, pari a circa 2.100 euro netti.
La CIU insiste nel portare l’attenzione del Governo su un dato fondamentale: la qualità dell’importo da considerare che deve essere quello netto, ridotto del 30% rispetto a quello lordo.
Il tema non è di poco conto se si riflette sul fatto che il valore netto della pensione, ovvero il valore reale con cui poi si misurano i consumi di un cittadino, corrisponde a meno del 70% del valore lordo giacché più di un terzo della pensione  è trattenuto dalle tasse e da altre ritenute. In questo modo chi percepisce una pensione di circa 2.100 euro anche nel 2014  non vedrà l’adeguamento della stessa all’inflazione, ovvero al caro vita.
Questa misura, sottolinea la CIU, oltre ad essere stata già condannata dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.316/2010, consiste in una vera e propria patrimoniale per il ceto medio. Nel 2014 tale provvedimento comporterà una perdita per ciascuno di circa 600,00 euro, i quali sommati ai 1.200 già persi nel biennio 2012-2013 determinano un importo totale di 1.800 euro in meno nelle proprie tasche. Fatto ancor più grave da segnalare è, infine,  che tale ingiusta discriminazione comporta che quei 1.800 euro sono irrecuperabili, non rientreranno, infatti, tra i risparmi dei cittadini.
“Da anni ormai” sottolinea Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU “si commette l’errore di penalizzare il ceto medio con provvedimenti peraltro già viziati di incostituzionalità. La perdita d’acquisto subita negli ultimi anni è stata considerevole. Non si vede come sia possibile incentivare i consumi dinanzi a misure restrittive come queste”.

LA CIU AL MINISTERO DEL LAVORO PER IL “PIANO GIOVANI” – BISOGNA INVESTIRE SULLE NUOVE PROFESSIONI E LA FORMAZIONE CONTINUA.

Si è svolto oggi, alla presenza del Ministro del Lavoro Prof. Enrico Giovannini, un incontro  tra le associazioni di categoria, le imprese e le fondazioni volto al confronto e alla partecipazione alla stesura del “Piano Nazionale per la Garanzia Giovani”, un progetto per l’occupabilità dei giovani, che l’Italia presenterà a fine ottobre alla Commissione UE.
La CIU ha partecipato all’incontro presentando un documento di proposte e valutazioni volte a promuovere un’occupazione stabile e di qualità, adeguatamente garantita e tutelata.
“È necessario”  si legge nel documento “porsi al passo di numerosi Paesi europei e rendere obbligatoria la formazione continua che diventa un’assicurazione sulla vita professionale”.
Il documento presentato dalla CIU dedicato al lavoro delle nuove generazioni insiste sui temi fondamentali dell’innovazione e della ricerca. “Bisogna investire sulle nuove professioni” ha proposto il documento CIU “ovvero quelle che attengono al cambiamento economico e sociale: alle tecnologie dell’Informazione e della comunicazione (ITC), della ricerca scientifica in medicina, in fisica, in biologia, passando per l’ingegneria avanzata, l’economia dello sviluppo, l’agricoltura innovativa e l’informatizzazione di qualsiasi settore dell’economia e via dicendo”.
Infine, la CIU propone nel proprio documento sia la defiscalizzazione del costo del lavoro per le imprese che assumono giovani con competenze acquisite all’estero, fattore fondamentale per la competitività internazionale delle aziende italiane, sia lo stanziamento di incentivi economici per start-up innovative costituite da giovani.

LA CRISI DI GOVERNO METTE A REPENTAGLIO L’OCCUPAZIONE NELLE GRANDI AZIENDE ITALIANE PIÙ ESPOSTE – PREOCCUPAZIONE DELLA CIU PER IL CASO TELECOM.

La CIU manifesta preoccupazione per l’attuale crisi di Governo, le cui ricadute sulle grandi aziende italiane con marchi prestigiosi e con asset strategici, renderanno vano qualsiasi tentativo di ristabilimento che non sia immediato.
Non è facile quantificare il danno economico per il sistema industriale nazionale. I casi toccano tutto il Made in Italy dall’Agroalimentare, ai Trasporti, all’Industria, ai Servizi, alle  Telecomunicazioni ed altri settori.
Il vuoto politico, la perdita di controllo del Governo sull’economia, presenta riflessi negativi sul futuro del Paese tanto per i lavoratori che per le imprese interessate.
Tra queste spicca Telecom Italia che rappresenta una tra le ultime grandi aziende nazionali per fatturato ed indotto occupazionale.  La sua strategicità ed inalienabilità per il Paese è legata non solo alle infrastrutture di rete e d’informatica con i Data Centers in Italia, ma anche alla forte presenza all’estero.
 “L’attuale crisi di Governo” ha dichiarato Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU  “con l’instabilità politico-finanziaria che si porta dietro, ha un ruolo determinante in questo scenario. La CIU rimarca l’esigenza di un Governo stabile e duraturo a tutela del mercato del lavoro, degli investimenti e  dell’occupazione. Rischiamo altrimenti livelli di non ritorno, irreversibili”.

BRUXELLES: FLORA GOLINI NEL GRUPPO DI LAVORO SUI GIOVANI AL CESE.

Flora GOLINI, delegata CIU al CESE nella Commissione Trasformazioni Industriali (CCMI), è entrata a far parte del Gruppo di Studio sull’ “impiegabilità dei giovani per adattare la loro formazione ai bisogni dell’industria nel periodo dell’austerità”.
La CIU, come noto, propone di offrire ai giovani  professionisti  italiani delle idee concrete sulla formazione professionale utile per trovare lavoro in Italia o all’Estero in una politica sindacale sempre più improntata al fare. La formazione e l’orientamento dei giovani deve diventare nel programma di Governo una priorità assoluta del nostro Sistema Paese.

BENE LA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE PREVISTA NELL’AGENDA PER LA CRESCITA – SUL BLOCCO DELLE RIVALUTAZIONI LA CIU CHIEDE CHE VENGA CALCOLATO SULL’IMPORTO NETTO DELLE PENSIONI.

La CIU accoglie positivamente l’annuncio di voler ridurre il cuneo fiscale sul lavoro. Peraltro, per ciò che attiene la politica fiscale, si richiama l’attenzione del Governo sul problema del blocco della rivalutazione delle pensioni, contro cui tutti parlano ma nessuno agisce.
È del tutto insufficiente, infatti, la misura prevista dal Ministro del Lavoro Enrico Giovannini  di eliminare il blocco della rivalutazione delle pensioni per gli assegni dell’INPS fino a sei volte il minimo, ovvero pari a 2.886 euro “lordi”.
Per la CIU è necessario, infatti, innalzare lo scaglione per il quale non si ha più diritto alla rivalutazione della pensione, altrimenti si rischia di continuare a penalizzare il ceto medio.
“Il problema, in realtà è a monte” precisa Corrado Rossitto  Presidente Nazionale CIU “giacché si tiene in considerazione l’importo ‘lordo’ della pensione e non già quello ‘netto’ come invece sarebbe giusto e corretto, per non  illudere i cittadini”.
Infatti, è vero, che un terzo della pensione lorda è trattenuto dalle tasse e da altre ritenute. L’importo “lordo”, pertanto, viene notevolmente ridotto a causa di tale prelievo.
“È necessario” sottolinea Rossitto “difendere il potere di acquisto dei pensionati, anche per aumentare i consumi. È fondamentale, per ciò che attiene i quadri, ovvero la categoria che rappresentiamo, innalzare lo scaglione per il quale non si ha più diritto alla rivalutazione della pensione, ma soprattutto tenere in considerazione gli importi netti della stessa”.

BRUXELLES: LA CIU AL CONVEGNO SULLE PROFESSIONI LIBERALI.

Si è svolto a Bruxelles, ieri 18 settembre, un convegno sul tema: “Le Professioni Liberali per la crescita economica”, a cui è intervenuto il Dr. Riccardo Ruta, Responsabile CIU a Bruxelles.
Il convegno ha riguardato l’abilitazione all’esercizio della professione nei Paesi membri dell’U.E. E’ intervenuta la Commissione Europea ed ha comunicato che entro un mese e mezzo verrà emanata la direttiva sulle professioni liberali.

LA CIU ALL’INCONTRO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO PER IL “PATTO REGIONALE PER LO SVILUPPO ED IL LAVORO”.

La CIU Delegazione Lazio – rappresentata dal Segretario Nazionale Organizzativo Cav. Mario Guida e dal Segretario Regionale del Lazio Ing. Giovanni Gasbarrone – ha partecipato all’incontro tra la Presidenza della Regione Lazio e le Parti Sociali, al fine di programmare  il “Patto Sociale per lo Sviluppo ed il Lavoro” della Regione Lazio.
Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha previsto l’istituzione di tavoli tecnici riservati alle Parti Sociali. Questi dovranno concludere i lavori nella seconda decade di ottobre ed entro il 31 dello stesso mese  si dovrà elaborare, condividere e firmare il progetto.
La CIU ha condiviso le linee programmatiche e la metodologia del Presidente Zingaretti ed ha espresso il suo impegno attivo ai lavori.