“In questa consiliatura il CNEL ha dato grande spazio ai giovani, ascoltandoli attraverso le consultazioni pubbliche, realizzate in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, e con l’aiuto delle forze sociali qui rappresentate, ma soprattutto riportando le loro istanze all’attenzione dell’Assemblea e delle Commissioni e in tutti gli atti ufficiali presentati al Parlamento e al Governo. I giovani non sono un tema tra gli altri ma l’aspetto trasversale di tutte le politiche. Siamo stati i primi ad avanzare la richiesta di consentire l’iscrizione a più università, ad esempio, così come a sostenere misure più forti per l’inserimento nel mondo del lavoro e puntare sulla formazione per rafforzare le competenze. L’istituzione della consulta dei giovani presso il CNEL è la naturale prosecuzione di questo lavoro”.
Ad affermarlo è il presidente del CNEL Tiziano Treu, commentando un parere varato dal Comitato Atti UE del CNEL approvato di recente dall’Assemblea sull’atto UE COM (2021) 634 final, dal titolo “Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo dei giovani 2022” che fa seguito a un altro parere della primavera scorsa sul programma Erasmus+.
“Il 2022 anno europeo dei giovani deve essere uno stimolo per rimettere al centro dell’attenzione politica la questione ‘giovani’ e le politiche pubbliche e private necessarie per la loro crescita. In questi 12 mesi occorre intensificare gli forzi dell’Unione, degli Stati membri e delle autorità generali e locali per sostenere i giovani e coinvolgerli in una prospettiva post-pandemica. Il CNEL ritiene ineludibile l’approvazione di misure idonee a creare lavoro più stabile, soprattutto nei settori decisivi per il futuro, quelli del white jobs e dei green jobs, con particolare riferimento ai giovani che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese – aggiunge il consigliere del CNEL e coordinatore del Comitato, Gian Paolo Gualaccini – Il tragico quadro demografico del nostro Paese, a cui si associa la debolezza dei percorsi formativi, evidenzia come la crescente denatalità abbia effetti quantitativi drammatici sui ventenni e sui trentenni. Occorre anche da parte del nostro Governo maggiore attenzione e più azioni concrete per contrastare la disoccupazione giovanile utilizzando meglio tutte le potenzialità del PNRR (vedasi le ‘clausole sociali’ dell’art.47 del DL 77/2021) che rappresenta un’occasione unica di svolta per la crescita demografica e per il futuro di tutti”.
“Il CNEL ha mostrato particolare sensibilità e interesse al coinvolgimento dei giovani su temi di stretta attualità come l’Europa, il lavoro, la scuola, l’università e i servizi pubblici, avviando una Consultazione pubblica con l’obiettivo di raccogliere le aspettative dei giovani e il loro punto di vista che saranno fondamentali per la predisposizione di pareri, osservazioni e proposte che riguarderanno il futuro dei giovani e, più in generale, l’avvenire dell’Unione Europea. La vicinanza del CNEL ai giovani e l’attenzione verso il loro futuro è testimoniata dall’istituzione di tirocini extracurriculari e borse di studio, sulla base dell’articolo 15 del Regolamento approvato da questa Assemblea il 13 settembre 2018, finalizzato a promuovere la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani laureati meritevoli – è scritto nel parere – In coerenza con la missione 5 del PNRR – inclusione e coesione – questo Consiglio sostiene il potenziamento di politiche attive (ALMPs) e la formazione professionale. Preso atto che il mercato del lavoro ha subìto in anni recenti cambiamenti significativi e repentini, che non favoriscono sempre una stabilità e una continuità professionale, il CNEL promuove l’incentivazione di politiche attive del lavoro, nell’ambito del nuovo Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità del Lavoratori (GOL), con l’obiettivo di assicurare l’acquisizione di nuove competenze da parte delle nuove generazioni, favorendo il riallineamento tra il sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro”.
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2022/01/400400p694EDNmainthumbnail_giovani_europa_UE_cnel1.jpg256400zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2022-01-10 12:20:232022-01-10 12:37:58UE, CNEL: IL 2022 SIA L’ANNO DEI GIOVANI IN MODO CONCRETO.
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2022/01/Ammortizzatori-Sociali-slide-riforma-03012022-2_001.png10801080zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2022-01-05 15:43:502022-01-05 15:43:50Slides riassuntive del Ministero del Lavoro sulla riforma degli Ammortizzatori Sociali.
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2022/01/Legge-bilancio-2022.-Riordino-della-normativa-ordinaria-in-materia-di-Ammortizzatori-sociali._001.png842596zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2022-01-05 13:28:542022-01-05 13:32:14Circolare Ministero del Lavoro sul: "Riordino della normativa ordinaria in materia di Ammortizzatori Sociali".
Roma, 4 gen. (askanews) – Il percorso intrapreso dal Ministro Brunetta, ovvero quello di ridare professionalità e meritocrazia al comparto pubblico, è appena agli inizi, ma i presupposti per la riuscita sembrano esserci tutti. E’ quanto si legge in una nota di Ciu-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri e delle professioni intellettuali, presente al CNEL e al Comitato Economico e Sociale Europeo a Bruxelles. Il neonato modello di classificazione del personale consentirà un maggiore agio nello sviluppo professionale del personale delle pubbliche amministrazioni centrali, con l’intento di valorizzare i più meritevoli e incoraggiare percorsi di crescita di maggiore qualità. All’interno di tale nuovo ordinamento – accanto alle tradizionali tre aree – troverà spazio anche una nuova quarta area, denominata “area delle elevate professionalità” nella quale potrà essere inquadrato personale di livello e preparazione ragguardevole, nonché rappresentare un futuro sbocco professionale per i migliori funzionari già presenti nell’amministrazione. A distanza di 35 anni dalla comparsa nel mondo privato, la categoria dei Quadri intermedi è arrivata, di fatto, anche nel pubblico. “Non possiamo che plaudire – ha affermato Gabriella Àncora, Presidente di Ciu-Unionquadri – alle previsioni contenute nella Preintesa contrattaule riguardo all’istituzione, anche in ambito pubblico, della nuova area professionale dei Quadri – qui denominata delle ‘elevate professionalità’ -, sicuri sin da adesso che essi sapranno affrontare con dinamismo, esperienza e partecipazione le nuove sfide del prossimo futuro. La nuova area professionale così immaginata, all’interno della quale troverà collocamento il personale apicale incaricato dell’esercizio di funzioni organizzative e gestionali, laureato e dotato di elevate capacità professionali, tecniche e organizzative, infatti, sembra riprendere la definizione stessa di “Quadro” del settore privato, manager che sino ad oggi si sono contraddistinti in ambito aziendale per l’elevata consapevolezza critica e la capacità di risolvere problemi di notevole complessità”.
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2022/01/Immagine1.jpg8441253zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2022-01-05 13:08:062022-01-05 13:08:06PA: Ciu-Unionquadri, l'ora dei Quadri è finalmente arrivata.
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nell’ambito delle proprie prerogative, è impegnato a sostenere la Conferenza sul futuro dell’Europa.
Il CNEL ha già presentato un documento di Osservazioni e Proposte “Riformare l’Europa – Occasione per cambiare e rafforzare il modello economico, sociale e l’ordine istituzionale e politico europeo” con 4 proposte concrete:
Riforma della governance europea e semplificazione dei processi decisionali: aprire una fase costituente per superare l’attuale modello di governance (intergovernativo) e passare dal voto all’unanimità al voto a maggioranza qualificata; completare l’Unione Economica e Monetaria (UEM) con BCE prestatore di ultima istanza, realizzare un’Unione Fiscale ed un bilancio comune con l’istituzione di un Ministro del Tesoro UE.
Risorse comunitarie: autonoma capacità di bilancio dell’UE e possibilità di imposizione fiscale e redistribuzione delle risorse; adeguamento del Patto di Stabilità e crescita alla situazione attuale, ponendo la crescita e la salvaguardia dell’occupazione al primo posto.
Convergenza politica per una UE più integrata su materie fondamentali e capace di rispondere con maggior efficacia alle sfide attuali: revisione delle competenze tra livello nazionale ed europeo, riforma complessiva del sistema di immigrazione e di asilo, accelerazione sull’unione dell’energia, autonomia geopolitica (rafforzamento PESC e PSDC).
Applicazione vincolante per i Paesi membri dei principi contenuti nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali: il CNEL considera inscindibile il binomio benessere economico – benessere sociale e raccomanda che il PEDS, a seguito di una precisa volontà politica, possa tradursi in politiche sociali condivise.
“La drammatica crisi sanitaria si è trasformata in occasione per voltar pagina rispetto al passato, spingendo l’Unione a compiere, negli ultimi mesi, scelte inedite e finora impensabili. Questo ha reso necessario e urgente ripensare l’Europa rimettendone in discussione il funzionamento istituzionale, come auspicato da tutti i documenti del CNEL già dall’inizio del 2019. L’occasione della ‘Conferenza sul futuro dell’Europa’ che ha preso il via il 9 maggio 2021 con la prima Plenaria, è stata la prima occasione per presentare, con la partecipazione delle parti sociali, proposte concrete di riforme sostanziali comprese la revisione dei Trattati”, ha detto il presidente Treu.
Il ruolo del CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo
• in quanto “casa” della società civile europea e ponte tra le istituzioni europee e la società civile organizzata, è stato invitato a far parte del comitato esecutivo
• 329 membri provenienti da tutte le categorie sociali (datori di lavoro, sindacati e società civile in generale) e da tutti i 27 Stati membri
• consolidata rete di rapporti con i consigli economici e sociali nazionali
• intenzione di garantire che la società civile europea faccia sentire forte e chiara la sua voce
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2019/12/Official_LOGO_CNEL.png105136zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2022-01-03 13:11:452022-01-03 13:11:45L’impegno del CNEL per la Conferenza sul futuro dell'Europa
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2021/12/PROROGA-CONTRATTI-PERSONALE-DOCENTE-E-ATA-AL-31-marzo-2022_001.png842595zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2021-12-30 13:08:262021-12-30 13:09:33Proroga contratti personale docente e Ata al 31 marzo 2022.
Come è cambiato il mondo dell’informazione e dei media e come si è evoluto lo scenario regolamentare a fronte dell’erompere delle nuove tecnologie digitali? Questi sono alcuni dei temi al centro del volume “Il Diritto Del Web” (Wolters Kluwer, 2021) di Maurizio Mensi e Pietro Falletta, giunto ora alla terza edizione e arricchito da preziosi approfondimenti sui temi più attuali e di rilievo. L’opera ricostruisce il quadro giuridico illustrando come l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione abbia comportato la necessità di rivisitare e di ripensare continuamente, a fronte delle continue sfide e sollecitazioni tecnologiche, regole talvolta antiche.
In particolare, il volume offre un efficace quadro dell’attuale complessità che caratterizza il mondo online, trattando questioni che vanno da quella urgente e delicatissima di come l’uso del web – la principale tra le applicazioni di internet – influisca e caratterizzi la circolazione delle idee e delle notizie (dunque la manifestazione del pensiero), fino a lambire il complesso tema della redistribuzione del potere e delle ricchezze che l’uso a fini economici di dati e metadati personali determina, passando per temi che spaziano dalla sicurezza cibernetica al cloud computing, dal delicato equilibrio tra regolazione e concorrenza alla tutela del diritto d’autore e dei dati personali.
Gli autori, anzitutto, tracciano la storia di internet e della sua regolamentazione, non trascurando di evidenziare come attualmente il core business dei Giganti del web sia da individuare nella raccolta sistematica dei dati, cui consegue la capacità di offrire agli utenti un mondo virtuale cucito su misura, grazie al lavoro di profiling costante.
Allargando lo sguardo, gli autori rilevano come nel corso degli anni ottanta fu avviato nello spazio europeo il processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni nessuno avrebbe potuto immaginare i mutamenti che questo processo avrebbe determinato né la velocità dell’impatto che tali mutamenti avrebbero avuto sul tessuto sociale. Da allora, nonostante la brevità del tempo trascorso, il mondo della comunicazione e dell’informazione si è trasformato in profondità passando attraverso stagioni diverse segnate sia dallo sviluppo delle tecnologie che dall’espansione dei mercati.
Mentre la “rivoluzione digitale” apriva verso la convergenza delle reti e dei terminali, alla fase iniziale della liberalizzazione è seguita, con una accelerazione crescente, la fase della regolazione; all’azione dei governi, a livello europeo e nazionale, si è sovrapposto l’ingresso in campo delle autorità amministrative indipendenti. Ad una ad una sono venute così a cadere tutte le barriere che in passato avevano diviso il mondo della comunicazione da quello dell’informazione ed il principio della “neutralità” della Rete ha finito per imporsi. Il sistema delle comunicazioni e dei media digitali in particolare è stato investito da processi di innovazione rapidi e continui che hanno profondamente ridefinito tutti i principali aspetti della sua organizzazione.
L’obiettivo fondamentale oggi è quello di garantire un’elevata qualità del servizio in un contesto in cui le esigenze degli utenti crescono in proporzione all’aumento dei dati trasmessi e fornire la protezione necessaria in termini di neutralità, diritti di proprietà intellettuale e privacy. In particolare, gli autori si soffermano sulle varie sfaccettature della net neutrality, che viene inquadrata come principio di ampio respiro, al centro di un dibattito che, coinvolgendo stakeholder, istituzioni europee e internazionali, mette in relazione tecniche, strumenti e policy utilizzate per gestire il trasporto delle informazioni sulla rete.
Il volume cerca inoltre di indagare come evitare imponenti concentrazioni di potere e commistioni tra politica e informazione, quali organi debbono governare il sistema dei media, a fronte delle sfide sollevate dalla convergenza multimediale, dalle trasformazioni della rete e dal ruolo sempre più rilevante degli algoritmi. Mensi e Falletta rilevano come internet e le sue diverse applicazioni tendano ormai a rappresentare la prima pietra di paragone su cui misurare l’entità delle trasformazioni strutturali cui stiamo assistendo: da quelle strettamente collegate alla sfera della persona ed ai processi individuali di apprendimento cognitivo a quelle che investono, nelle forme più ampie e interdipendenti, il funzionamento degli aggregati sociali e degli apparati pubblici.
Il lettore troverà in questo volume risposte a numerosi quesiti, ma, al contempo, si imbatterà in ulteriori questioni, connesse ai temi affrontati nei singoli capitoli. Ciò che il volume di Mensi e Falletta mira ad offrire, infatti, è un quadro della varietà delle problematiche ricomprese nella materia “diritto del web”, delineando un percorso per discutere – partendo dai testi normativi e dalle tendenze regolatorie italiane e europee (ma anche con uno sguardo attento oltreoceano e all’Asia) – gli orientamenti prevalenti nel nostro ordinamento.
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2021/12/falletta-mensi.jpg450890zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2021-12-30 12:50:362021-12-30 12:52:30“Il diritto del web” (2021) di Maurizio Mensi e Pietro Falletta.
Cinquantatré atti ufficiali, di cui 4 disegni di legge, 19 pareri (15 su atti Ue), 17 Documenti di Osservazioni e Proposte, 14 audizioni in Parlamento, 4 ordini del giorno, 3 rapporti e relazioni, 6 quaderni scientifici, 13 audizioni presso il CNEL, 4 consultazioni pubbliche, cui hanno risposto oltre 50mila cittadini, nonché 40 riunioni di commissioni. In totale oltre 107 riunioni. Rilevante anche l’attività internazionale con 23 sedute di organismi internazionali e 35 incontri con rappresentati di altri Paesi europei. Molto proficua l’attività del gruppo di lavoro sulla Riforma fiscale si è riunito ben 33 volte e ha prodotto un disegno di legge sulla “Delega al Governo per la riforma dell’Ordinamento della giustizia tributaria e del contenzioso tributario l’integrazione e l’attuazione dello Statuto dei diritti del contribuente”. Infine, nel corso dell’anno è stato presentato anche il risultato dello Stress-test sull’impatto della pandemia sul sistema Paese realizzato attraverso il coinvolgimento di tutte le forze sociali rappresentate in Consiglio.
Sono i numeri dell’attività del CNEL svolta nell’anno 2021, illustrati durante l’ultima seduta dell’Assemblea del CNEL, presieduta dal presidente Tiziano Treu, alla presenza del Segretario generale Mauro Nori, che ha discusso e approvato tutti i punti previsti all’ordine del giorno.
Durante i lavori è stato presentato il XXIII Rapporto sul Mercato del Lavoro e la contrattazione collettiva; è stata svolta la descrizione di un’iniziativa di collaborazione con il Ministro/Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie volta all’identificazione e alla condivisione delle fonti informative relative all’attuazione territoriale del PNRR per potenziare le attività di monitoraggio dei gruppi di lavoro di cui alla determina del Presidente del CNEL del 15 luglio 2021, a cura del Consigliere Michele Palma. È stata, inoltre, presentato, ma rinviato ad altra data per la trattazione, un documento concernente il progetto di legge C.3343 “Delega Governo per la revisione del sistema fiscale ed in particolare il principio di delega riguardante il superamento dell’IRAP”.
L’Assemblea ha dato anche il via libera a un parere del Comitato del CNEL per l’esame degli atti dell’Unione europea (coordinatore il consigliere Gian Paolo Gualaccini), sull’Atto UE COM (2021) 577 final, dal titolo “Proposta di Regolamento del Consiglio relativo a un quadro di misure volte a garantire la fornitura di contromisure mediche di rilevanza per le crisi in caso di un’emergenza di sanità pubblica a livello dell’Unione”.
Come comunicato, inoltre, dal presidente Treu nel corso della seduta, venerdì 21 gennaio 2022, a Roma, nel Parlamentino del CNEL, è prevista la presentazione, la prima ufficiale in Italia, dell’Action Plan for Social Economy della Commissione Europea. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’accordo di collaborazione interistituzionale tra CNEL e MEF per lo sviluppo e il rafforzamento dell’economia sociale non profit in Italia.
http://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2021/12/400400p694EDNmainingresso_cnel56.jpg288400zairahttp://www.ciuonline.it/wp-content/uploads/2024/05/Logo-CIU-Ufficiale--300x289.jpgzaira2021-12-30 11:30:082021-12-30 11:30:08NEL 2021 IL CNEL HA PRODOTTO 53 ATTI UFFICIALI TRA CUI 4 DISEGNI DI LEGGE.
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UE, CNEL: IL 2022 SIA L’ANNO DEI GIOVANI IN MODO CONCRETO.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zaira“In questa consiliatura il CNEL ha dato grande spazio ai giovani, ascoltandoli attraverso le consultazioni pubbliche, realizzate in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, e con l’aiuto delle forze sociali qui rappresentate, ma soprattutto riportando le loro istanze all’attenzione dell’Assemblea e delle Commissioni e in tutti gli atti ufficiali presentati al Parlamento e al Governo. I giovani non sono un tema tra gli altri ma l’aspetto trasversale di tutte le politiche. Siamo stati i primi ad avanzare la richiesta di consentire l’iscrizione a più università, ad esempio, così come a sostenere misure più forti per l’inserimento nel mondo del lavoro e puntare sulla formazione per rafforzare le competenze. L’istituzione della consulta dei giovani presso il CNEL è la naturale prosecuzione di questo lavoro”.
Ad affermarlo è il presidente del CNEL Tiziano Treu, commentando un parere varato dal Comitato Atti UE del CNEL approvato di recente dall’Assemblea sull’atto UE COM (2021) 634 final, dal titolo “Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo dei giovani 2022” che fa seguito a un altro parere della primavera scorsa sul programma Erasmus+.
“Il 2022 anno europeo dei giovani deve essere uno stimolo per rimettere al centro dell’attenzione politica la questione ‘giovani’ e le politiche pubbliche e private necessarie per la loro crescita. In questi 12 mesi occorre intensificare gli forzi dell’Unione, degli Stati membri e delle autorità generali e locali per sostenere i giovani e coinvolgerli in una prospettiva post-pandemica. Il CNEL ritiene ineludibile l’approvazione di misure idonee a creare lavoro più stabile, soprattutto nei settori decisivi per il futuro, quelli del white jobs e dei green jobs, con particolare riferimento ai giovani che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese – aggiunge il consigliere del CNEL e coordinatore del Comitato, Gian Paolo Gualaccini – Il tragico quadro demografico del nostro Paese, a cui si associa la debolezza dei percorsi formativi, evidenzia come la crescente denatalità abbia effetti quantitativi drammatici sui ventenni e sui trentenni. Occorre anche da parte del nostro Governo maggiore attenzione e più azioni concrete per contrastare la disoccupazione giovanile utilizzando meglio tutte le potenzialità del PNRR (vedasi le ‘clausole sociali’ dell’art.47 del DL 77/2021) che rappresenta un’occasione unica di svolta per la crescita demografica e per il futuro di tutti”.
“Il CNEL ha mostrato particolare sensibilità e interesse al coinvolgimento dei giovani su temi di stretta attualità come l’Europa, il lavoro, la scuola, l’università e i servizi pubblici, avviando una Consultazione pubblica con l’obiettivo di raccogliere le aspettative dei giovani e il loro punto di vista che saranno fondamentali per la predisposizione di pareri, osservazioni e proposte che riguarderanno il futuro dei giovani e, più in generale, l’avvenire dell’Unione Europea. La vicinanza del CNEL ai giovani e l’attenzione verso il loro futuro è testimoniata dall’istituzione di tirocini extracurriculari e borse di studio, sulla base dell’articolo 15 del Regolamento approvato da questa Assemblea il 13 settembre 2018, finalizzato a promuovere la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani laureati meritevoli – è scritto nel parere – In coerenza con la missione 5 del PNRR – inclusione e coesione – questo Consiglio sostiene il potenziamento di politiche attive (ALMPs) e la formazione professionale. Preso atto che il mercato del lavoro ha subìto in anni recenti cambiamenti significativi e repentini, che non favoriscono sempre una stabilità e una continuità professionale, il CNEL promuove l’incentivazione di politiche attive del lavoro, nell’ambito del nuovo Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità del Lavoratori (GOL), con l’obiettivo di assicurare l’acquisizione di nuove competenze da parte delle nuove generazioni, favorendo il riallineamento tra il sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro”.
Slides riassuntive del Ministero del Lavoro sulla riforma degli Ammortizzatori Sociali.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaScarica le Slides.
Circolare Ministero del Lavoro sul: “Riordino della normativa ordinaria in materia di Ammortizzatori Sociali”.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaScarica la circolare.
PA: Ciu-Unionquadri, l’ora dei Quadri è finalmente arrivata.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaL’impegno del CNEL per la Conferenza sul futuro dell’Europa
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaIl Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nell’ambito delle proprie prerogative, è impegnato a sostenere la Conferenza sul futuro dell’Europa.
Il CNEL ha già presentato un documento di Osservazioni e Proposte “Riformare l’Europa – Occasione per cambiare e rafforzare il modello economico, sociale e l’ordine istituzionale e politico europeo” con 4 proposte concrete:
“La drammatica crisi sanitaria si è trasformata in occasione per voltar pagina rispetto al passato, spingendo l’Unione a compiere, negli ultimi mesi, scelte inedite e finora impensabili. Questo ha reso necessario e urgente ripensare l’Europa rimettendone in discussione il funzionamento istituzionale, come auspicato da tutti i documenti del CNEL già dall’inizio del 2019. L’occasione della ‘Conferenza sul futuro dell’Europa’ che ha preso il via il 9 maggio 2021 con la prima Plenaria, è stata la prima occasione per presentare, con la partecipazione delle parti sociali, proposte concrete di riforme sostanziali comprese la revisione dei Trattati”, ha detto il presidente Treu.
Il ruolo del CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo
• in quanto “casa” della società civile europea e ponte tra le istituzioni europee e la società civile organizzata, è stato invitato a far parte del comitato esecutivo
• 329 membri provenienti da tutte le categorie sociali (datori di lavoro, sindacati e società civile in generale) e da tutti i 27 Stati membri
• consolidata rete di rapporti con i consigli economici e sociali nazionali
• intenzione di garantire che la società civile europea faccia sentire forte e chiara la sua voce
Decreto Milleproroghe e relazione illustrativa.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaScarica qui il documento “Decreto Milleproroghe”
Scarica qui la relazione illustrativa
Proroga contratti personale docente e Ata al 31 marzo 2022.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaApe sociale, la Ragioneria lancia l’allarme deroghe.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zaira“Il diritto del web” (2021) di Maurizio Mensi e Pietro Falletta.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaCome è cambiato il mondo dell’informazione e dei media e come si è evoluto lo scenario regolamentare a fronte dell’erompere delle nuove tecnologie digitali? Questi sono alcuni dei temi al centro del volume “Il Diritto Del Web” (Wolters Kluwer, 2021) di Maurizio Mensi e Pietro Falletta, giunto ora alla terza edizione e arricchito da preziosi approfondimenti sui temi più attuali e di rilievo. L’opera ricostruisce il quadro giuridico illustrando come l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione abbia comportato la necessità di rivisitare e di ripensare continuamente, a fronte delle continue sfide e sollecitazioni tecnologiche, regole talvolta antiche.
In particolare, il volume offre un efficace quadro dell’attuale complessità che caratterizza il mondo online, trattando questioni che vanno da quella urgente e delicatissima di come l’uso del web – la principale tra le applicazioni di internet – influisca e caratterizzi la circolazione delle idee e delle notizie (dunque la manifestazione del pensiero), fino a lambire il complesso tema della redistribuzione del potere e delle ricchezze che l’uso a fini economici di dati e metadati personali determina, passando per temi che spaziano dalla sicurezza cibernetica al cloud computing, dal delicato equilibrio tra regolazione e concorrenza alla tutela del diritto d’autore e dei dati personali.
Gli autori, anzitutto, tracciano la storia di internet e della sua regolamentazione, non trascurando di evidenziare come attualmente il core business dei Giganti del web sia da individuare nella raccolta sistematica dei dati, cui consegue la capacità di offrire agli utenti un mondo virtuale cucito su misura, grazie al lavoro di profiling costante.
Allargando lo sguardo, gli autori rilevano come nel corso degli anni ottanta fu avviato nello spazio europeo il processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni nessuno avrebbe potuto immaginare i mutamenti che questo processo avrebbe determinato né la velocità dell’impatto che tali mutamenti avrebbero avuto sul tessuto sociale. Da allora, nonostante la brevità del tempo trascorso, il mondo della comunicazione e dell’informazione si è trasformato in profondità passando attraverso stagioni diverse segnate sia dallo sviluppo delle tecnologie che dall’espansione dei mercati.
Mentre la “rivoluzione digitale” apriva verso la convergenza delle reti e dei terminali, alla fase iniziale della liberalizzazione è seguita, con una accelerazione crescente, la fase della regolazione; all’azione dei governi, a livello europeo e nazionale, si è sovrapposto l’ingresso in campo delle autorità amministrative indipendenti. Ad una ad una sono venute così a cadere tutte le barriere che in passato avevano diviso il mondo della comunicazione da quello dell’informazione ed il principio della “neutralità” della Rete ha finito per imporsi. Il sistema delle comunicazioni e dei media digitali in particolare è stato investito da processi di innovazione rapidi e continui che hanno profondamente ridefinito tutti i principali aspetti della sua organizzazione.
L’obiettivo fondamentale oggi è quello di garantire un’elevata qualità del servizio in un contesto in cui le esigenze degli utenti crescono in proporzione all’aumento dei dati trasmessi e fornire la protezione necessaria in termini di neutralità, diritti di proprietà intellettuale e privacy. In particolare, gli autori si soffermano sulle varie sfaccettature della net neutrality, che viene inquadrata come principio di ampio respiro, al centro di un dibattito che, coinvolgendo stakeholder, istituzioni europee e internazionali, mette in relazione tecniche, strumenti e policy utilizzate per gestire il trasporto delle informazioni sulla rete.
Il volume cerca inoltre di indagare come evitare imponenti concentrazioni di potere e commistioni tra politica e informazione, quali organi debbono governare il sistema dei media, a fronte delle sfide sollevate dalla convergenza multimediale, dalle trasformazioni della rete e dal ruolo sempre più rilevante degli algoritmi. Mensi e Falletta rilevano come internet e le sue diverse applicazioni tendano ormai a rappresentare la prima pietra di paragone su cui misurare l’entità delle trasformazioni strutturali cui stiamo assistendo: da quelle strettamente collegate alla sfera della persona ed ai processi individuali di apprendimento cognitivo a quelle che investono, nelle forme più ampie e interdipendenti, il funzionamento degli aggregati sociali e degli apparati pubblici.
Il lettore troverà in questo volume risposte a numerosi quesiti, ma, al contempo, si imbatterà in ulteriori questioni, connesse ai temi affrontati nei singoli capitoli. Ciò che il volume di Mensi e Falletta mira ad offrire, infatti, è un quadro della varietà delle problematiche ricomprese nella materia “diritto del web”, delineando un percorso per discutere – partendo dai testi normativi e dalle tendenze regolatorie italiane e europee (ma anche con uno sguardo attento oltreoceano e all’Asia) – gli orientamenti prevalenti nel nostro ordinamento.
NEL 2021 IL CNEL HA PRODOTTO 53 ATTI UFFICIALI TRA CUI 4 DISEGNI DI LEGGE.
/in Comunicati stampa, Documenti, In Evidenza, News /da zairaCinquantatré atti ufficiali, di cui 4 disegni di legge, 19 pareri (15 su atti Ue), 17 Documenti di Osservazioni e Proposte, 14 audizioni in Parlamento, 4 ordini del giorno, 3 rapporti e relazioni, 6 quaderni scientifici, 13 audizioni presso il CNEL, 4 consultazioni pubbliche, cui hanno risposto oltre 50mila cittadini, nonché 40 riunioni di commissioni. In totale oltre 107 riunioni. Rilevante anche l’attività internazionale con 23 sedute di organismi internazionali e 35 incontri con rappresentati di altri Paesi europei. Molto proficua l’attività del gruppo di lavoro sulla Riforma fiscale si è riunito ben 33 volte e ha prodotto un disegno di legge sulla “Delega al Governo per la riforma dell’Ordinamento della giustizia tributaria e del contenzioso tributario l’integrazione e l’attuazione dello Statuto dei diritti del contribuente”. Infine, nel corso dell’anno è stato presentato anche il risultato dello Stress-test sull’impatto della pandemia sul sistema Paese realizzato attraverso il coinvolgimento di tutte le forze sociali rappresentate in Consiglio.
Sono i numeri dell’attività del CNEL svolta nell’anno 2021, illustrati durante l’ultima seduta dell’Assemblea del CNEL, presieduta dal presidente Tiziano Treu, alla presenza del Segretario generale Mauro Nori, che ha discusso e approvato tutti i punti previsti all’ordine del giorno.
Durante i lavori è stato presentato il XXIII Rapporto sul Mercato del Lavoro e la contrattazione collettiva; è stata svolta la descrizione di un’iniziativa di collaborazione con il Ministro/Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie volta all’identificazione e alla condivisione delle fonti informative relative all’attuazione territoriale del PNRR per potenziare le attività di monitoraggio dei gruppi di lavoro di cui alla determina del Presidente del CNEL del 15 luglio 2021, a cura del Consigliere Michele Palma. È stata, inoltre, presentato, ma rinviato ad altra data per la trattazione, un documento concernente il progetto di legge C.3343 “Delega Governo per la revisione del sistema fiscale ed in particolare il principio di delega riguardante il superamento dell’IRAP”.
L’Assemblea ha dato anche il via libera a un parere del Comitato del CNEL per l’esame degli atti dell’Unione europea (coordinatore il consigliere Gian Paolo Gualaccini), sull’Atto UE COM (2021) 577 final, dal titolo “Proposta di Regolamento del Consiglio relativo a un quadro di misure volte a garantire la fornitura di contromisure mediche di rilevanza per le crisi in caso di un’emergenza di sanità pubblica a livello dell’Unione”.
Come comunicato, inoltre, dal presidente Treu nel corso della seduta, venerdì 21 gennaio 2022, a Roma, nel Parlamentino del CNEL, è prevista la presentazione, la prima ufficiale in Italia, dell’Action Plan for Social Economy della Commissione Europea. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’accordo di collaborazione interistituzionale tra CNEL e MEF per lo sviluppo e il rafforzamento dell’economia sociale non profit in Italia.