ATTENTATI A BRUXELLES. IL GIORNO DOPO.

CIU, Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali, nel ribadire la più ferma condanna delle azioni terroristiche avvenute a Bruxelles, porge il proprio profondo cordoglio alle numerose famiglie così duramente e improvvisamente colpite dalla perdita di un proprio caro, ed è vicina alle famiglie che vivono apprensione per i propri cari feriti negli agguati.
Dopo aver colpito Parigi, simbolo universale della libertà politica e civile che contraddistingue la nostra storia contemporanea, il terrorismo ha voluto colpire Bruxelles come simbolo della costruzione europea e dei suoi ideali fondanti di pace e di unione tra popoli diversi. Due idealità fondamentali che improntano il nostro vivere e il nostro benessere che vengono a subire la volontà destabilizzatrice della violenza e del terrore.
Anche CIU, nel riaffermare le idealità della libertà politica e sociale e della pace tra i popoli, proseguirà con determinazione e forza a difendere la costruzione dell’ Unione Europea che a Bruxelles vive i suoi numerosi e significativi momenti istituzionali di aggregazione e di crescita, pur con le difficoltà che la storia man mano prospetta e che prospetterà nell’avvenire.
CIU continuerà senza esitazioni, senza farsi intimorire dal disegno perverso e disgregatore della violenza e del terrore, a essere presente a Bruxelles per fornire ogni più convinto suo contributo per la costruzione di una Unione degli Stati europei che non ha alternative se non il ritorno antistorico a divisioni e a dolorosi contrasti e lutti.
CIU porterà in ogni sede ogni proprio possibile contributo alla costruzione della pace che deve al più presto essere riportata nei paesi dell’area mediterranea da cui oggi origina il male e la sua propagazione. CIU esorta e appoggia la politica internazionale perché trovi la determinazione per raggiungere una fattibile soluzione di mediazione degli interessi contrapposti che riporti stabilità nelle nazioni ove il quadro della civile convivenza e della pace è oggi fortemente compromesso.

CONVEGNO AL CNEL SUL “D.LGS. 81/08 TESTO UNICO DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: LA PAROLA AL LEGISLATORE”.

La Presidenza CIU, in collaborazione con ES.A.AR.CO., CEPA-A, EFEI, ENBLI, ENBLIS, ONAPS ed ONAS ha organizzato nella giornata di venerdì 18 marzo 2016, presso la Sala Parlamentino del CNEL di Roma, un seminario sul tema della Sicurezza: “D.LGS. 81/08 TESTO UNICO DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: LA PAROLA AL LEGISLATORE”.
Lo scopo del forum è stato quello di sviluppare e mantenere l’attenzione alle problematiche attinenti alla sicurezza sul lavoro. Durante l’incontro sono stati approfonditi i concetti di responsabilità e delega per le varie figure presenti all’interno degli ambiti lavorativi coinvolte nella gestione e organizzazione della salute, sicurezza e igiene e della prevenzione incendi, consolidando e rinnovando l’impegno per la conoscenza e la cultura nella sicurezza.
Ha aperto i lavori il Presidente della CIU, Ing. Tommaso di Fazio, il quale ha sottolineato l’importanza della sicurezza e della salute all’interno dei luoghi di lavoro, ma ha anche evidenziato come – dopo la convergenza degli obiettivi dei 198 Stati del mondo partecipanti agli accordi di Parigi dello scorso dicembre 2015 – l’attenzione debba oggi sempre più essere rivolta anche all’esterno dei luoghi di lavoro per ottenere sicurezza e salubrità assieme alla sostenibilità delle attività umane nei confronti dell’ambiente. E’ intervenuta all’incontro l’On. Renata Polverini nella sua qualità di Vice Presidente della Commissione Lavoro e Infortuni della Camera, che ha evidenziato l’importanza del perseguimento della sicurezza nell’attuale momento in cui le diminuite tutele del lavoro possono portare ad una diminuzione dell’attenzione alla sicurezza e alle risorse ad essa dedicate. La relazione generale è stata svolta dal Procuratore Generale Prof. Dott. Raffaele Guariniello, il quale ha approfondito il tema della sicurezza con riferimento puntuale al dettato del D.Lgs 81/08, illustrandone i numerosi più significativi aspetti arricchiti o chiariti dalla giurisprudenza che si è andata formando nella materia attraverso le pronunce anche recentissime della Corte di Cassazione, giurisprudenza che spesso lascia al legislatore le indicazioni per il superamento dei casi di dubbia interpretazione.
All’incontro hanno partecipato e sono intervenute nel dibattito numerosi operatori direttamente legati al tema della sicurezza, iscritti e simpatizzanti della CIU e delle altre organizzazioni presenti, liberi professionisti, imprenditori, datori di lavoro, professionisti intellettuali autonomi, i quali hanno espresso vivace interesse e soddisfazione per il tema trattato.

UNO STATUTO PER I PROFESSIONISTI E I LAVORATORI AUTONOMI

La Presidenza CIU, in collaborazione con il Centro Studi “Corrado Rossitto” di Trieste, unitamente all’AGI FVG – Associazione Giuslavoristi Italiani, ha organizzato nella giornata di venerdì 11 marzo 2016, presso l’Aula Udienze del Tribunale Civile di Udine, un primo incontro di studio sul tema del Jobs Act per i professionisti e i lavoratori autonomi.
Nel corso del dibattito sono state presentate le novità introdotte dalla normativa con particolare riguardo alle misure per la tutela del lavoro autonomo (non imprenditoriale) anche nelle relazioni esterne con le imprese, approfondendo altresì diverse tematiche concernenti l’evoluzione del lavoro.
Ha aperto i lavori l’Avv. Fabio Petracci, Presidente del Centro Studi “Corrado Rossitto” nonché Presidente di Agi – Associazione Giuslavoristi Italiani Friuli Venezia Giulia e Coordinatore Nazionale della Rete dei Legali CIU, il quale ha presentato il disegno di legge 2233/2016 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.
La relazione di base è stata effettuata dall’Avv. Flavio Mattiuzzo, Consulente del Lavoro nonché Vice Presidente di Agi – Associazione Giuslavoristi Italiani Friuli Venezia Giulia, il quale ha esposto l’analisi della prestazione lavorativa, subordinata e non, alla luce delle novità introdotte dal Jobs Act, sottolineandone anche le molteplici criticità e contraddizioni.
È intervenuto infine il Prof. Giancarlo Perone, Avvocato e Professore Onorario di Diritto del Lavoro presso l’Università “Tor Vergata” di Roma, nonché Membro del Comitato Scientifico CIU, il quale si è addentrato in alcune particolarità essenziali della nuova normativa enucleandone le aree di miglioramento, con particolare attenzione alla nuova fattispecie del “lavoro agile”.
Nel corso del dibattito il Presidente della CIU, Ing. Tommaso di Fazio, ha sottolineato l’importanza di avere finalmente un testo legislativo atto a normare la grande aerea del lavoro autonomo che va acquisendo un ruolo sociale ed economico sempre più rilevante; da quanto emerso nel pomeriggio di studio, le norme potranno essere affinate attraverso le azioni CIU di rappresentanza degli interessi della categoria verso Governo e Parlamento.
All’incontro hanno partecipato numerose personalità locali, iscritti e simpatizzanti della CIU, liberi professionisti e professionisti intellettuali autonomi, i quali hanno espresso, con numerosi interventi, interesse e soddisfazione per il tema trattato.

RIUNITO IL CESE A MANCHESTER.

La CIU ha partecipato ieri alla riunione straordinaria del Terzo Gruppo che si è tenuta a Manchester, Città Europea della Cultura 2016, per esaminare le tematiche che si pongono nel paese in vista del referendum del prossimo 23 giugno con il quale la popolazione inglese è chiamata ad esprimersi sulla volontà di rimanere nella Unione Europea, o meno (tema sinteticamente conosciuto come Brexit).
Sono intervenuti all’evento numerose personalità inglesi: Politici, Accademici, Giornalisti, Presidenti di importanti Organizzazioni e Confederazioni. Hanno fornito un quadro assai chiaro sui benefici che sono provenuti e provengono al Regno Unito dalla partecipazione storica alla Unione Europea e dei rischi che potranno provenire dalla uscita da essa. Molto è stato evidenziato, oltre che dal punto di vista economico e sociale, con le conseguenze sul lavoro e la crescita, sulla necessità e imprescindibilità della partecipazione storica e culturale al disegno di una Europa unica che proviene da una tradizione di unione secolare, anzi millenaria, pur nella diversità delle identità che sempre hanno interagito tra di loro, attraverso continui rilevanti scambi commerciali e culturali, ma anche di popolazioni, a formare un unicum identitario riconosciuto come Europa in ogni altra parte del mondo.
Ha introdotto i lavori, con una articolata e approfondita disamina del tema, il Presidente del Terzo Gruppo Luca Jahier, che ha poi concluso i lavori con un augurio che le forze politiche e sociali inglesi possano essere capaci di indirizzare il pensiero e le volontà della popolazione nazionale verso un risultato positivo per la permanenza nella Unione Europea.
Gli argomenti discussi più rilevanti sono stati il lavoro, la crescita, la coesione economica e sociale, la sicurezza, la sovranità e l’identità dei Paesi membri dell’Unione Europea.
Per la CIU era presente l’Ing. Tommaso di Fazio, Presidente CIU e Consigliere CESE che ha portato il contributo della Confederazione per la migliore disamina del tema.

 

Presentazione del Libro del Prof. Antonino Galloni “L’ECONOMIA IMPERFETTA”.

a CIU in collaborazione con l’Istituto Italiano Quadri ha presentato, lo scorso 24 febbraio 2016, il nuovo Libro del Prof. Antonino Galloni – “L’ECONOMIA IMPERFETTA – Catastrofe del capitalismo o rivincita del lavoro?”.
L’introduzione dell’incontro è stata presentata dal Dott. Riccardo Ruta, Responsabile CIU dei Rapporti con le Istituzioni Europee.
Il Prof. Galloni ha da sempre affrontato e analizzato le tematiche riguardanti il mercato, la finanza l’economia ed il potere monetario, sia a livello nazionale che europeo.
Ha pronosticato con largo anticipo la crisi monetaria tutt’oggi in atto, evidenziando da sempre le sue posizioni critiche riguardo l’equilibrio economico dei Paesi dell’Eurozona.
L’autore analizza gli ultimi quarant’anni di esperienza economica dal punto di vista della sostenibilità dei modelli capitalistici, sostenendo che tali modelli, in particolare quelli successivi al 1980 sono tutti insostenibili, in particolare l’ultimo, che definisce “capitalismo ultrafinanziario”, non un capitalismo di mercato bensì capitalismo che ha come obiettivo quello di massimizzare i titoli e quindi i debitori, compresi gli Stati.
A suo avviso le difficoltà dell’Euro potrebbero portare il ritorno alla sovranità monetaria nazionale per l’Italia e le altre nazioni Europee.
Nel suo nuovo libro il Prof. Galloni racconta moltissimi episodi che hanno caratterizzato tanto la prima quanto la seconda Repubblica.

La presentazione del Libro avvenuta presso la Sede CIU è visualizzabile sul sito internet della Confederazione all’indirizzo:
https://www.youtube.com/channel/UCuiHR23DXl12v8aeyUzZE4w

L’ECONOMIA IMPERFETTA – PROF. ANTONINO GALLONI.

La Confederazione CIU e l’Istituto Italiano Quadri
sono lieti di invitare la S.V. all’incontro con:

Prof. Nino GALLONI
“L’economia imperfetta”
Catastrofe del capitalismo o rivincita del lavoro?

Introduce Riccardo RUTA
Responsabile CIU dei Rapporti con le Istituzioni Internazionali.

Saluto del Presidente Nazionale CIU Tommaso di Fazio in collegamento da Bruxelles

presso la Sede Nazionale della CIU – Via Antonio Gramsci, 34 – Roma
Mercoledì 24 febbraio 2016 – ore 18:00

Cocktail offerto da Antiqua Domus Vini.
R.S.V.P segreteria@ciuonline.it – Tel. 06.3611683.

La CIU al Convegno sulle Alte Professionalità nel Lazio – 14 gennaio 2016, sala conferenze sede UIL Via Lucullo 6, Roma

La Segreteria Regionale Lazio CIU, in accordo con il Presidente CIU, ha partecipato all’evento sulle Alte Professionalità nel Lazio organizzato con la UILCom. per affrontare i temi strategici sul “Ruolo e Responsabilità delle Alte Professionalità” e confrontarsi con i dirigenti sindacali e delle associazioni di categoria nelle sedi istituzionali (In allegato il programma).
È intervenuto come relatore l’ing. Giovanni Gasbarrone segretario CIU Lazio. Il convegno è stato ospitato presso la sala conferenze multimediale della Sede UIL nazionale di Via Lucullo 6. L’intervento ha avuto lo scopo di illustrare la visione e la strategia  organizzativa della CIU e le azioni in corso per il Lazio in sintonia con le iniziative svolte a livello nazionale e nelle sedi istituzionali europee come il CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) a Bruxelles,  di cui la CIU fa parte. Scopo dell’evento è stato quello di accendere l’attenzione sul tema delle alte professionalità, al fine di valorizzare l’importanza del contributo che i quadri e le professioni intellettuali, che CIU rappresenta da tempo nel mondo del lavoro, sono chiamati a fornire per l’affermarsi di una ripresa strutturale dell’economia.
In sintesi, l’azione della CIU è volta a rappresentare i Quadri e le professioni intellettuali nelle sedi istituzionali in Italia e all’estero.
In particolare si  evidenzia il loro “peso” nell’economia e nello sviluppo della Regione Lazio, così come risulta anche dai lavori del tavolo Patto per lo sviluppo e il lavoro della Regione Lazio a cui abbiamo partecipato in rappresentanza della CIU. Infatti il Lazio a livello macroeconomico è un importante polo in Italia e rappresenta una tra le più grandi regioni d’Europa, con un Pil che nel 2014 ha raggiunto 186,3   miliardi di euro analogo o superiore a quello di alcuni nazioni (il Pil del Portogallo è pari a 170 miliardi, quello dell’Irlanda a 159), un valore pari all’11,5% del Pil italiano.
L’intervento CIU ha presentato una visione aggiornata sulla situazione dei Quadri a livello europeo da cui emergono alcune criticità, tra cui spiccano per l’Italia la fiscalità particolarmente sfavorevole, le retribuzioni inferiori alle medie europee così come i livelli di formazione ICT.
Il relatore CIU ha inoltre invitato il consulente manageriale Prof Roberto Vaccani (http://www.sdabocconi.it/it/faculty/vaccani-roberto) ad un dibattito sullo smart working e sui riflessi sulle alte professionalità . È emerso un’analisi inedita dei risvolti  sociali e delle relazioni  che ha  fornito un quadro sulle opportunità e sulle sfide organizzative legate all’introduzione dello  smart working, tra cui un focus sugli aspetti logistici, di processo e organizzativi talvolta non considerati negli ambiti normativi .
L’assenza di normative di riferimento consolidate e complete comporta cautele nel lanciare un progetto che presenta risparmi quantificabili nei costi gestionali e operativi, con incognite nei processi. In particolare per le Alte Professionalità, è assolutamente indispensabile chiarire quali aspetti di responsabilità, raggiungimento degli obiettivi, verifica delle prestazione lavorativa, etc verranno regolamentati senza impoverire ulteriormente il ruolo e la figura del Quadro.
Il convegno ha avuto un successo sia per i temi che sono stati affrontati, sia grazie ai relatori accademici e aziendali che si sono resi disponibili ad un dibattito prolungatosi fino alla chiusura della sede, a testimonianza della partecipazione convinta dei delegati. Grazie anche alle ottime analisi presentate, sono emersi diversi spunti di riflessione e di approfondimento. Un sentito riconoscimento  va agli organizzatori ed ai relatori del convegno per aver posto l’accento sulle Alte Professionalità e sul grande cambiamento che il loro ruolo ha subito, sta subendo e continuerà a vivere nei prossimi anni.

Sintesi dell’Intervento dell’On. Piero Fassino, Presidente dell’ANCI, all’Istituto Luigi Sturzo.

Una delegazione CIU è stata invitata alla Lectio Magistralis del Presidente dell’ANCI e Sindaco di Torino On. Piero Fassino che si è tenuta presso l’Istituto Luigi Sturzo.

Questa la sintesi dell’intervento.
Il ruolo del sindaco, all’interno della comunità cittadina, è sempre meno partitico.

E’ un ruolo basato sull’affidabilità e sulla credibilità personale: è appurato che i cittadini confidano solo su Carabinieri, Presidente della Repubblica e Sindaco, Istituzioni che risentono meno di tutti della crisi di fiducia generale.
Il grado di consenso dei sindaci è molto elevato: per es. Fassino stesso a Torino ha avuto l’11% in più di preferenze del centrosinistra, ed il Sole 24 ore ha rilevato che su 120 capoluoghi 78 hanno avuto – nelle elezioni – un consenso sul sindaco superiore al 50%, consenso quindi trasversale e ad personam, che va al di là dell’appartenenza politica.
Le tematiche dell’intervento del Presidente ANCI e Sindaco di Torino si sono articolate in tre punti:
1) Il Sindaco è ormai referente di tutti gli argomenti, anche la sicurezza e la sanità: è quindi fondamentale riconoscere una sempre più ampia autonomia ai Comuni, autonomia che è stata negli ultimi dieci anni (in particolare negli ultimi cinque), sempre più compressa per la “Spending review”, sia nella spesa corrente sia nella spesa per investimenti.
Dal 2008 al 2015 sono state sottratte risorse ai Comuni per 19 miliardi di euro, anche se il debito comunale, nella comparazione con il debito totale pubblico e la spesa totale pubblica, è pressoché ininfluente.
Si rileva comunque che nell’ultima legge di stabilità si è in parte invertita la rotta, derogando al patto di stabilità e non operando tagli lineari.
Ormai si parla di “Città metropolitana” e occorrerebbe ridefinire il ruolo di regioni e comuni al fine di evitare sovrapposizioni, per esempio con le competenze gestionali delle stesse regioni.
Quindi occorre ristabilire funzioni e competenze organizzative. proprie delle città metropolitane.
2) Le Città metropolitane hanno un ruolo sempre più importante a livello mondiale come impianto di sviluppo del Paese, sono il vero e proprio motore di sviluppo e punto focale delle politiche delle nazioni di tutto il mondo: la Cina ha improntato il proprio piano di sviluppo basandolo su quello delle 100 maggiori città del paese.
Il PIL delle grandi città metropolitane è sempre superiore, in proporzione, a tutto il PIL nazionale.
Si prevede che nel 2050 il 70% degli abitanti del pianeta vivrà in comuni (città) con più di 300.000 abitanti.
In Brasile, con Lula, si è passati allo sviluppo delle città e non più degli Stati.
Negli Stati Uniti Obama ogni mese incontra i  sindaci delle prime venti città del Paese.
Per le città serve quindi un sistema di flessibilità, maggiori autonomie sempre meno centralizzazione, e naturalmente le “città metropolitane” devono avere territorio e dimensioni sufficientemente adeguate.
3) L’esempio di Torino.
Per oltre un secolo capitale industriale, mentre Milano lo era (e lo è) dal punto di vista finanziaria (per esempio a Torino non si è mai parlato di impresa, bensì di industria o di città manifatturiera), negli anni ‘80 e ‘90 ha cambiato tutti i paradigmi con la globalizzazione: ha perso dieci milioni di mq2 di terreni industriali ed il numero degli abitanti si è ridotto da 1.250.000 a 900.000, perdendo quindi 350.000 cittadini.
Ma in quegli anni si costruisce una nuova identità: si sviluppa un grande processo di innalzamento qualitativo dei prodotti, con una progressiva, fortissima specializzazione industriale, ed investendo sulle nuove tecnologie.
Se prima l’ 80% dei prodotti era assorbito dalla FIAT ed il 20% dal mercato mondiale, ora l’80 % va sul mercato mondiale ed il 20% è coperto dalla FIAT.
Si è investito sull’economia della conoscenza: ricerca e innovazione tecnologica.
Si è creato un sistema della formazione, su cui si è scommesso e investito, e sulle università e sui poli universitari: la città universitaria e i sistemi formativi, create proprio su quelle aree di dismissione, i dieci milioni di mq persi in precedenza.
Sono nati campus in queste aree, che vedono l’arrivo di studenti da tutto il mondo.
La transizione si è trasformata in una grande occasione di rinnovamento e soprattutto l’investimento più forte è stato fatto sulla cultura e sui musei: a Torino ogni anno arrivano quattro milioni e mezzo di visitatori.
Le cifre: cento milioni di euro ogni anno sulla cultura, di cui il 75% pubblico ed il restante 25% privato.
In base alla cultura e alla qualità della vita Torino è diventata una città attrattiva, alla pari con le grandi città italiane ed europee.
A Torino affluiscono capitali nazionali e internazionali proprio perché stimolati in tal senso.
La cultura ha favorito la competizione sul territorio, si è costruito un contesto, un ambiente tanto attraente quanto stimolante, si è operata una vera e propria trasformazione urbana, il rinnovamento è stato positivo e vincente, come Pittsburgh per esempio, mentre questa transizione è stata in altre città devastante, per esempio Detroit. Torino è diventata da città  monocentrica  a città policentrica, e la cultura ha favorito la creazione di tale sistema.