Email impiegati, scudo privacy – I metadati non possono essere tenuti per più di sette giorni Il Garante ha ordinato alla Regione Lazio il pagamento di una sanzione da 100 mila euro.

Delegazione FAO incontra Delegazione CNEL – Villa Lubin – 13 Dicembre 2022 – ore 15.00

   

Dott. Qu Dongyu, Direttore Generale, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura  Prof Tiziano Treu Presidente CNEL   Dott. Maurizio Martina, Vice Direttore Generale, FAO   Dott. Godfrey Magwenzi, Capo di Gabinetto   Dott.ssa Hua Yang, Vice Capo di Gabinetto   Dott.ssa Gabriella Piacentini, Assistente Speciale del Direttore Generale  L’Ambasciatore Bruno Archi, Rappresentante permanente d’Italia presso la FAO   Dott.ssa Stefania Costanza, Vice Rappresentante permanente  Dott. Gianpaolo Gualaccini Consigliere CNEL   Dott. Francesco Riva  Consigliere CNEL  Coordinatore gruppo di lavoro  Sport Alimentazione Benessere del CNEL   Dott. Marco Ancora CIU-Unionquadri  Curatore Progetto Villa Lubin.

 

   

Notizie CESE: articolo in versione italiana del Prof. Maurizio Mensi, consigliere CESE in rappresentanza di CIU Unionquadri pubblicato su:

 

La sfida dell’innovazione per l’Europa del futuro[1]

Maurizio Mensi [2]

 

1.                 L’innovazione è un processo basato sull’interazione e la cooperazione tra diversi attori, pubblici e privati (centri di ricerca, università; aziende, organizzazioni e agenzie governative). Caratterizza un ecosistema fatto di conoscenze, competenze, capacità individuali e collettive alimentate dalla ricerca scientifica e dalle sue applicazioni. In quanto tale, concorre a definire il grado di sviluppo di un paese e incide sulla sua dimensione economica e sociale.

Alla base, la cultura dell’innovazione, che racchiude valori, norme e modelli di comportamento individuali e collettivi che stimolano tale processo. Comprende altresì spirito di iniziativa, pensiero creativo, versatilità, apertura e attitudine al cambiamento, capacità di reagire all’eventuale insuccesso e fiducia in sè stessi. Ad essi vanno aggiunti, quali elementi ulteriori, incentivi economici, un sistema educativo adeguato e un quadro regolamentare “future proof”.

Paesi come Israele hanno fatto dell’innovazione uno degli elementi qualificanti del proprio assetto economico e sociale, creando progressivamente un contesto favorevole alla ricerca teorica e applicata in grado di attrarre talenti e sviluppare e start-up, fattori abilitanti di competitività e benessere. In tal senso, la “politica dell’innovazione” è un concetto che abbraccia un’ampia gamma di strumenti e interventi ma soprattutto comporta l’adozione di un metodo scientifico che, come insegna la storia, ha favorito lo sviluppo di alcune aree del nostro continente, portandole a livello di welfare non più visti dalla Pax Augusta (la Gran Bretagna alla fine del ‘700, con l’avvento della rivoluzione industriale, fu il primo paese a recuperare i livelli di sviluppo economico e sociale già registrati agli albori dell’Impero Romano).

  1. La Commissione europea ha identificato per la prima volta negli anni ’60 l’innovazione come componente della politica di ricerca per rimediare al “paradosso europeo”, vale a dire una ridotta capacità di tradurre le scoperte scientifiche in successi industriali e commerciali. A partire dagli anni ’70, da tema legato allo sviluppo delle politica comunitaria in materia di ricerca si collega più strettamente alle politiche industriali e da processo lineare che traduce la conoscenza in prodotti diventa “modello di innovazione aperta”. Questo comprende sia le politiche chiave rivolte agli attori dell’ecosistema dell’innovazione (ricerca, politiche industriali e di formazione) sia gli strumenti che ne assicurano il successo (finanziamenti, tassazione agevolata, standard, diritti di proprietà intellettuale, ecc. .). Ne fanno parte integrante la politica regionale e di coesione insieme a quelle per il mercato unico e la concorrenza[3].

Nel 2000, l’adozione della Strategia di Lisbona fornisce un nuovo stimolo per la politica dell’innovazione dell’UE, con l’obiettivo di trasformare l’Europa tramite l’”economia della conoscenza”. A ciò si aggiunga che le azioni intraprese a sostegno dell’innovazione mirano a integrare le misure adottate dagli Stati membri e dalle regioni. Il principale problema è infatti quello della frammentazione legata ai differenti quadri normativi, anche in termini di governance e strumenti di intervento. E’ infatti agli Stati membri e alle regioni che sono affidate la maggior parte delle competenze in tema di politica dell’innovazione. In tal senso, occorre oggi un intervento di ridefinizione delle competenze ai vari livelli (UE, nazionale, regionale) per assicurare un migliore coordinamento. Ridurre il divario fra Stati e regioni anche nel sostegno offerto dalle politiche e dai fondi regionali UE è infatti essenziale per garantire che tutte le regioni dell’UE sviluppino il loro potenziale di innovazione e alcune di esse non risultino penalizzate.

  1. In tale contesto appare apprezzabile la nuova agenda europea per l’innovazione proposta dalla Commissione nel luglio 2022, con il suo duplice obiettivo di promuovere la competitività dell’Europa ed il benessere dei suoi cittadini colmando il persistente divario tra Stati membri e regioni, considerato (a ragione) pregiudizievole per la coesione sociale ed economica interna. Basti considerare che ad oggi le regioni che registrano i migliori risultati sono circa 10 volte più innovative di quelle meno efficienti e tale disdequilibrio ostacola un coerente e armonico sviluppo socio-economico a livello UE. Alquanto positiva in particolare la proposta di creare “valli regionali dell’innovazione” per rafforzare e collegare meglio gli attori dell’innovazione, anche nelle regioni in ritardo di sviluppo. Ciò potrebbe avvenire attirando e trattenendo i talenti in Europa tramite la formazione, assicurando un maggiore sostegno alle donne innovatrici e introducendo una nuova disciplina delle stock option per i dipendenti delle start-up. Significativa poi l’attenzione rivolta al ruolo delle donne e all’analisi dei dati relativi al genere e ai gruppi meno rappresentati. Promuovere l’occupazione delle donne nel settore dell’innovazione è infatti fondamentale per la competitività europea. Importante poi la proposta di dare la precedenza ai progetti di innovazione a livello interregionale legati alle principali priorità dell’UE (come la sostenibilità), con la partecipazione congiunta delle regioni meno e più innovative. Solo insieme si vince.

[1] Versione italiana dell’articolo pubblicato su TERRITORIALL, the ESPON magazine, Regional Innovation, Issue 8, dicembre 2022, pag. 16.

[2] Membro del Comitato economico e sociale europeo in rappresentanza di CIU-Unionquadri, relatore del parere INT/996, “Una nuova agenda europea per l’innovazione”

[3] Si veda in proposito l’ampia disamina in “A new European innovation agenda”, EPRS (European Parliamentary Research Service), C. Evroux, settembre 2022.

 

CIU Unionquadri presente alla Giornata Europea della Sicurezza.

CIU Unionquadri é stata presente con FIRAS-SP (Federazione Italiana Responsabile Addetti alla Sicurezza Servizi di Protezione e Prevenzione) alla giornata europea della sicurezza (XVI edizione) che si é svolta a Roma il 6 dicembre u.s.

Dopo le ultime due edizioni, svoltesi in modalità webinar, quest’anno l’evento è tornato dal vivo coniugando una parte convegnistica ad una più dinamica di condivisione tra i partecipanti.

Si è parlato di formazione e ogni partecipante ha potuto ascoltare le novità in termini di formazione ma si é potuto anche calare praticamente nel mondo della formazione innovativa attraverso la sperimentazione di scenari virtuali di rischio vivendo realtà simulate di pericolo attraverso l’ausilio di dispositivi virtuali di formazione.

La giornata è stata l’occasione per permettere alla rete FIRAS di ritrovarsi e condividere i risultati attesi raggiunti, esperienze, conoscenze ma anche per chiudere l’anno formativo e lanciare il programma 2023.

La presidente Gabriella Ancora della CIU Unionquadri ha partecipato, in qualità di rappresentante dell’organizzazione sindacale presente al CNEL: “Siamo da sempre impegnati in campagne di prevenzione sulla sicurezza dei lavoratori e convinti che in futuro sarà sempre più importante affiancare alla formazione tradizionale gli aspetti pratici tramite l’ausilio di strumenti innovativi e multimediali per portare in aula prove pratiche e addestramento a beneficio dei discenti e di conseguenza della sicurezza dei lavoratori”.

 

Il sistema previdenziale italiano alla prova delle giovani generazioni.

Si è svolto sabato scorso a Bari il 3° Congresso nazionale della CONFIL, la Confederazione Italiana Lavoratori, organismo associato CIU Unionquadri, Confederazione presente al CNEL dal 1989.

Molti i rappresentati delle Istituzioni ed esperti della materia: il viceministro Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario Claudio Durigon, il prof. Nicola De Marinis Magistrato della Suprema Corte di Cassazione, la Presidente del CIU-Unionquadri Gabriella Ancora, il prof. Gianni Geroldi già Professore Ordinario all’Università di Parma di Economia Pubblica, il senatore Filippo Melchiorre, l’on. Vito De Palma, l’on. Davide Bellomo, l’on. Marco Lacarra, ed Antonio Barile già Presidente Nazionale del Patronato INAC.

Tra i diversi punti affrontati dai qualificati relatori, uno su tutti ha catalizzato l’attenzione e suscitato profonde riflessioni, ovvero la problematica che coinvolge i giovani lavoratori di oggi, il cui futuro previdenziale è sempre più denso di nubi, a causa soprattutto del frastagliato mercato del lavoro, cosa che costringe le giovani generazioni a carriere discontinue e intermittenti e, di conseguenza, pensioni future esigue, frutto di “buchi” previdenziali dovuti a periodi di inattività professionale.

In questi giorni, proprio alla Camera, si sta ragionando sulla possibilità di tassare i profitti generati dalle tech companies, così da destinare nuove entrate proprio per coprire tali lacune previdenziali, in considerazione del fatto che sono gli stessi giovani che alimentano quotidianamente le piattaforme digitali con foto, video e contenuti che spesso superano i milioni di visualizzatori, ma che non generano nessun ricavo per sostenere il loro futuro.

Auspichiamo che il 2023 sia l’anno in cui si dica – Basta precariato” – ha affermato Luigi Minoia, Coordinatore organizzativo nazionale CONFIL – “Questo vuol dire cancellare forme di lavoro che negano la dignità delle persone nelle imprese e nei luoghi di lavoro pubblici dove bisogna stabilizzare milioni di lavoratrici e lavoratori precari. Un futuro dignitoso per i giovani deve prevedere un inserimento nel modo del lavoro finalizzato alla stabilità occupazionale, condizionando anche i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche delle imprese alla stabilità del lavoro, per superare l’attuale situazione in cui si può essere poveri anche lavorando. La lotta alla precarietà e al lavoro povero è stata carta identità del nostro sindacato negli anni scorsi. Tutela e crescita dei salari significa anche contrastare la beffa degli aumenti irrisori previsti dai contratti nazionali”.

Auspicio pienamente condiviso dalla Presidente CIU Unionquadri, Gabriella Ancora – “I giovani sono sempre stati priorità per la nostra Confederazione nella speranza che i programmi Europei Next Generation EU, di cui tanto sempre si parla non restino solo grandi progetti ideali ma che possano portare davvero a proposte e soluzioni concrete”.

Testo bollinato della Legge di Bilancio 2023 che ha iniziato l’iter alla Camera.

Scarica qui il Testo bollinato della Legge di Bilancio 2023 che ha iniziato l’iter alla Camera.

Il futuro del DPO in discussione al CNEL.

 

Venerdì scorso, presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, si è tenuto il convegno “Le nuove professioni all’interno del sistema privacy: – DPO – data Protection Officer – la necessità di un inquadramento normativo” promosso da CIU Unionquadri, confederazione presente al CNEL in rappresentanza dei quadri e delle elevate professionalità e dall’associata Unione Professionisti Privacy.

Oggetto della discussione le prospettive normative delle nuove professioni in tema di gestione dei dati. I qualificati relatori intervenuti hanno delineato lo stato dell’arte sulle attuali figure professionali, per lo più riconducibili ai quadri direttivi.

Dopo una breve introduzione sui profili normativi UE ad opera di Maurizio Mensi, consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo in rappresentanza di CIU-Unionquadri, è emersa l’esigenza condivisa di una disciplina specifica per garantire le professionalità emergenti che attualmente sono prive di riconoscimento, con la necessità di un tariffario professionale, una copertura assicurativa, un inquadramento contrattuale e una disciplina contributiva.

Sono stati altresì esaminati i futuri sviluppi della tutela dei dati personali derivanti dalla tecnologia blockchain e dal metaverso.

L’incontro ha inaugurato una serie di approfondimenti tematici sulle professioni e le nuove frontiere del lavoro dipendente e autonomo alle prese con la “disruptive innovation” legata al digitale.

Ciu Unionquadri: dal 2023 nuove regole per lavoro sportivi: Addio al vincolo sportivo.

La compatibilità tra l’attività di lavoro sportivo ed il lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione (svolto naturalmente fuori dall’orario di lavoro ), e il rapporto di lavoro sportivo sarà assoggettato alle regole del lavoro subordinato.

Il prossimo 1 gennaio entreranno in vigore le nuove disposizioni contenute nel D.Lgs n. 163/2022, grazie alle quali la normativa sportiva italiana subirà un ridisegno con un’approfondita semplificazione delle regole e una maggiore attenzione al lavoro sportivo dilettantistico. La riforma si inserisce sulla scia della venuta meno del vincolo sportivo, il prossimo 31 luglio 2023.

Grazie alle modifiche così introdotte, oltre agli atleti ed agli allenatori ( che svolgono attività sportiva dietro un corrispettivo) anche ciascun tesserato che svolge attività correlate a quelle sportive sarà – appunto-uno sportivo.

“Con la riforma del mercato del lavoro sportivo si introducono finalmente doverose soluzioni in ordine ad annose problematiche che gravano sull’intera materia “ ha dichiarato Gabriella Ancora, Presidente Nazionale di CIU Unionquadri, la Confederazione sindacale che tutela i Quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti dipendenti ed il mondo delle professioni intellettuali, presente al CNEL ed al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE.

Nello specifico al CNEL il rappresentante CIU Unionquadri, Consigliere Francesco Riva, è il coordinatore del Gruppo di Lavoro “Sport – Alimentazione – Benessere”.

“Da sempre come Confederazione ci sforziamo di individuare e tutelare le aree ad alta professionalità in tutti i comparti (i cc.dd. “Quadri”), risorse che pur non rientranti nell’ambito dirigenziale, assumono ruoli di sempre maggiore responsabilità e contribuiscono al progresso degli ambiti in cui operano.  Anche per questo accogliamo con favore le nuove norme del settore professionistico sportivo, regole che apportano tutele maggiori a tutte quelle risorse particolarmente qualificate oggi sprovviste di garanzie”.

Diversamente dai professionisti, poi, le nuove norme stabiliscono la natura di lavoro autonomo coordinato e continuativo per il lavoro sportivo dei dilettanti, introducendo anche specifiche previsioni sulle prestazioni sportive rese dai volontari, che possono essere rappresentate da vere e proprie attività sportive o da attività di supporto allo sport medesimo. In tal caso le attività sono considerate gratuite con il solo diritto al rimborso delle spese.

La vera innovazione è rappresentata dall’abolizione del vincolo sportivo ( ovvero il legame che assume lo sportivo al momento della firma del tesseramento presso una squadra ) a far data dal 31 luglio 2023, con una specifica previsione in capo alle federazioni di prevedere con proprio regolamento l’istituzione di un premio di formazione tecnica in favore degli sportivi che tenga conto della durata e del contenuto formativo del rapporto.

“Le nuove norme rappresentano un passo in avanti del nostro Paese verso il riconoscimento del ruolo dello Sport. Le nuove regole dispongono maggiore sicurezza e benessere fisico degli sportivi, prevedendo visite mediche periodiche e norme antiinfortunistiche, un ‘assoluta novità in questo campo che ristabilisce dignità ai lavoratori e aumenta ancor di più il valore formativo ed il potenziale educativo delle diverse attività agonistiche, ha  concluso l’Avv. Fabio Petracci, Vicepresidente di Ciu Unionquadri e Presidente del Centro Studi “Corrado Rossitto”.