Slides riassuntive del Ministero del Lavoro sulla riforma degli Ammortizzatori Sociali.

 

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Circolare Ministero del Lavoro sul: “Riordino della normativa ordinaria in materia di Ammortizzatori Sociali”.

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PA: Ciu-Unionquadri, l’ora dei Quadri è finalmente arrivata.

Roma, 4 gen. (askanews) – Il percorso intrapreso dal Ministro Brunetta, ovvero quello di ridare professionalità e meritocrazia al comparto pubblico, è appena agli inizi, ma i presupposti per la riuscita sembrano esserci tutti. E’ quanto si legge in una nota di Ciu-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri e delle professioni intellettuali, presente al CNEL e al Comitato Economico e Sociale Europeo a Bruxelles. Il neonato modello di classificazione del personale consentirà un maggiore agio nello sviluppo professionale del personale delle pubbliche amministrazioni centrali, con l’intento di valorizzare i più meritevoli e incoraggiare percorsi di crescita di maggiore qualità. All’interno di tale nuovo ordinamento – accanto alle tradizionali tre aree – troverà spazio anche una nuova quarta area, denominata “area delle elevate professionalità” nella quale potrà essere inquadrato personale di livello e preparazione ragguardevole, nonché rappresentare un futuro sbocco professionale per i migliori funzionari già presenti nell’amministrazione. A distanza di 35 anni dalla comparsa nel mondo privato, la categoria dei Quadri intermedi è arrivata, di fatto, anche nel pubblico. “Non possiamo che plaudire – ha affermato Gabriella Àncora, Presidente di Ciu-Unionquadri – alle previsioni contenute nella Preintesa contrattaule riguardo all’istituzione, anche in ambito pubblico, della nuova area professionale dei Quadri – qui denominata delle ‘elevate professionalità’ -, sicuri sin da adesso che essi sapranno affrontare con dinamismo, esperienza e partecipazione le nuove sfide del prossimo futuro. La nuova area professionale così immaginata, all’interno della quale troverà collocamento il personale apicale incaricato dell’esercizio di funzioni organizzative e gestionali, laureato e dotato di elevate capacità professionali, tecniche e organizzative, infatti, sembra riprendere la definizione stessa di “Quadro” del settore privato, manager che sino ad oggi si sono contraddistinti in ambito aziendale per l’elevata consapevolezza critica e la capacità di risolvere problemi di notevole complessità”.

L’impegno del CNEL per la Conferenza sul futuro dell’Europa

Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nell’ambito delle proprie prerogative, è impegnato a sostenere la Conferenza sul futuro dell’Europa.

Il CNEL ha già presentato un documento di Osservazioni e Proposte “Riformare l’Europa – Occasione per cambiare e rafforzare il modello economico, sociale e l’ordine istituzionale e politico europeo” con 4 proposte concrete:

  1. Riforma della governance europea e semplificazione dei processi decisionali: aprire una fase costituente per superare l’attuale modello di governance (intergovernativo) e passare dal voto all’unanimità al voto a maggioranza qualificata; completare l’Unione Economica e Monetaria (UEM) con BCE prestatore di ultima istanza, realizzare un’Unione Fiscale ed un bilancio comune con l’istituzione di un Ministro del Tesoro UE.
  2. Risorse comunitarie: autonoma capacità di bilancio dell’UE e possibilità di imposizione fiscale e redistribuzione delle risorse; adeguamento del Patto di Stabilità e crescita alla situazione attuale, ponendo la crescita e la salvaguardia dell’occupazione al primo posto.
  3. Convergenza politica per una UE più integrata su materie fondamentali e capace di rispondere con maggior efficacia alle sfide attuali: revisione delle competenze tra livello nazionale ed europeo, riforma complessiva del sistema di immigrazione e di asilo, accelerazione sull’unione dell’energia, autonomia geopolitica (rafforzamento PESC e PSDC).
  4. Applicazione vincolante per i Paesi membri dei principi contenuti nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali: il CNEL considera inscindibile il binomio benessere economico – benessere sociale e raccomanda che il PEDS, a seguito di una precisa volontà politica, possa tradursi in politiche sociali condivise.

“La drammatica crisi sanitaria si è trasformata in occasione per voltar pagina rispetto al passato, spingendo l’Unione a compiere, negli ultimi mesi, scelte inedite e finora impensabili. Questo ha reso necessario e urgente ripensare l’Europa rimettendone in discussione il funzionamento istituzionale, come auspicato da tutti i documenti del CNEL già dall’inizio del 2019. L’occasione della ‘Conferenza sul futuro dell’Europa’ che ha preso il via il 9 maggio 2021 con la prima Plenaria, è stata la prima occasione per presentare, con la partecipazione delle parti sociali, proposte concrete di riforme sostanziali comprese la revisione dei Trattati”, ha detto il presidente Treu.

Il ruolo del CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo

•      in quanto “casa” della società civile europea e ponte tra le istituzioni europee e la società civile organizzata, è stato invitato a far parte del comitato esecutivo

•      329 membri provenienti da tutte le categorie sociali (datori di lavoro, sindacati e società civile in generale) e da tutti i 27 Stati membri

•      consolidata rete di rapporti con i consigli economici e sociali nazionali

•      intenzione di garantire che la società civile europea faccia sentire forte e chiara la sua voce

“Il diritto del web” (2021) di Maurizio Mensi e Pietro Falletta.

Come è cambiato il mondo dell’informazione e dei media e come si è evoluto lo scenario regolamentare a fronte dell’erompere delle nuove tecnologie digitali? Questi sono alcuni dei temi al centro del volume “Il Diritto Del Web” (Wolters Kluwer, 2021) di Maurizio Mensi e Pietro Falletta, giunto ora alla terza edizione e arricchito da preziosi approfondimenti sui temi più attuali e di rilievo. L’opera ricostruisce il quadro giuridico illustrando come l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione abbia comportato la necessità di rivisitare e di ripensare continuamente, a fronte delle continue sfide e sollecitazioni tecnologiche, regole talvolta antiche.

In particolare, il volume offre un efficace quadro dell’attuale complessità che caratterizza il mondo online, trattando questioni che vanno da quella urgente e delicatissima di come l’uso del web – la principale tra le applicazioni di internet – influisca e caratterizzi la circolazione delle idee e delle notizie (dunque la manifestazione del pensiero), fino a lambire il complesso tema della redistribuzione del potere e delle ricchezze che l’uso a fini economici di dati e metadati personali determina, passando per temi che spaziano dalla sicurezza cibernetica al cloud computing, dal delicato equilibrio tra regolazione e concorrenza alla tutela del diritto d’autore e dei dati personali.

Gli autori, anzitutto, tracciano la storia di internet e della sua regolamentazione, non trascurando di evidenziare come attualmente il core business dei Giganti del web sia da individuare nella raccolta sistematica dei dati, cui consegue la capacità di offrire agli utenti un mondo virtuale cucito su misura, grazie al lavoro di profiling costante.

Allargando lo sguardo, gli autori rilevano come nel corso degli anni ottanta fu avviato nello spazio europeo il processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni nessuno avrebbe potuto immaginare i mutamenti che questo processo avrebbe determinato né la velocità dell’impatto che tali mutamenti avrebbero avuto sul tessuto sociale. Da allora, nonostante la brevità del tempo trascorso, il mondo della comunicazione e dell’informazione si è trasformato in profondità passando attraverso stagioni diverse segnate sia dallo sviluppo delle tecnologie che dall’espansione dei mercati.

Mentre la “rivoluzione digitale” apriva verso la convergenza delle reti e dei terminali, alla fase iniziale della liberalizzazione è seguita, con una accelerazione crescente, la fase della regolazione; all’azione dei governi, a livello europeo e nazionale, si è sovrapposto l’ingresso in campo delle autorità amministrative indipendenti.  Ad una ad una sono venute così a cadere tutte le barriere che in passato avevano diviso il mondo della comunicazione da quello dell’informazione ed il principio della “neutralità” della Rete ha finito per imporsi. Il sistema delle comunicazioni e dei media digitali in particolare è stato investito da processi di innovazione rapidi e continui che hanno profondamente ridefinito tutti i principali aspetti della sua organizzazione.

L’obiettivo fondamentale oggi è quello di garantire un’elevata qualità del servizio in un contesto in cui le esigenze degli utenti crescono in proporzione all’aumento dei dati trasmessi e fornire la protezione necessaria in termini di neutralità, diritti di proprietà intellettuale e privacy. In particolare, gli autori si soffermano sulle varie sfaccettature della net neutrality, che viene inquadrata come principio di ampio respiro, al centro di un dibattito che, coinvolgendo stakeholder, istituzioni europee e internazionali, mette in relazione tecniche, strumenti e policy utilizzate per gestire il trasporto delle informazioni sulla rete.

Il volume cerca inoltre di indagare come evitare imponenti concentrazioni di potere e commistioni tra politica e informazione, quali organi debbono governare il sistema dei media, a fronte delle sfide sollevate dalla convergenza multimediale, dalle trasformazioni della rete e dal ruolo sempre più rilevante degli algoritmi. Mensi e Falletta rilevano come internet e le sue diverse applicazioni tendano ormai a rappresentare la prima pietra di paragone su cui misurare l’entità delle trasformazioni strutturali cui stiamo assistendo: da quelle strettamente collegate alla sfera della persona ed ai processi individuali di apprendimento cognitivo a quelle che investono, nelle forme più ampie e interdipendenti, il funzionamento degli aggregati sociali e degli apparati pubblici.

Il lettore troverà in questo volume risposte a numerosi quesiti, ma, al contempo, si imbatterà in ulteriori questioni, connesse ai temi affrontati nei singoli capitoli. Ciò che il volume di Mensi e Falletta mira ad offrire, infatti, è un quadro della varietà delle problematiche ricomprese nella materia “diritto del web”, delineando un percorso per discutere – partendo dai testi normativi e dalle tendenze regolatorie italiane e europee (ma anche con uno sguardo attento oltreoceano e all’Asia) – gli orientamenti prevalenti nel nostro ordinamento.

NEL 2021 IL CNEL HA PRODOTTO 53 ATTI UFFICIALI TRA CUI 4 DISEGNI DI LEGGE.

Cinquantatré atti ufficiali, di cui 4 disegni di legge, 19 pareri (15 su atti Ue), 17 Documenti di Osservazioni e Proposte, 14 audizioni in Parlamento, 4 ordini del giorno, 3 rapporti e relazioni, 6 quaderni scientifici, 13 audizioni presso il CNEL, 4 consultazioni pubbliche, cui hanno risposto oltre 50mila cittadini, nonché 40 riunioni di commissioni. In totale oltre 107 riunioni. Rilevante anche l’attività internazionale con 23 sedute di organismi internazionali e 35 incontri con rappresentati di altri Paesi europei. Molto proficua l’attività del gruppo di lavoro sulla Riforma fiscale si è riunito ben 33 volte e ha prodotto un disegno di legge sulla “Delega al Governo per la riforma dell’Ordinamento della giustizia tributaria e del contenzioso tributario l’integrazione e l’attuazione dello Statuto dei diritti del contribuente”. Infine, nel corso dell’anno è stato presentato anche il risultato dello Stress-test sull’impatto della pandemia sul sistema Paese realizzato attraverso il coinvolgimento di tutte le forze sociali rappresentate in Consiglio.

Sono i numeri dell’attività del CNEL svolta nell’anno 2021, illustrati durante l’ultima seduta dell’Assemblea del CNEL, presieduta dal presidente Tiziano Treu, alla presenza del Segretario generale Mauro Nori, che ha discusso e approvato tutti i punti previsti all’ordine del giorno.

Durante i lavori è stato presentato il XXIII Rapporto sul Mercato del Lavoro e la contrattazione collettiva; è stata svolta la descrizione di un’iniziativa di collaborazione con il Ministro/Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie volta all’identificazione e alla condivisione delle fonti informative relative all’attuazione territoriale del PNRR per potenziare le attività di monitoraggio dei gruppi di lavoro di cui alla determina del Presidente del CNEL del 15 luglio 2021, a cura del Consigliere Michele Palma. È stata, inoltre, presentato, ma rinviato ad altra data per la trattazione, un documento concernente il progetto di legge C.3343 “Delega Governo per la revisione del sistema fiscale ed in particolare il principio di delega riguardante il superamento dell’IRAP”.

L’Assemblea ha dato anche il via libera a un parere del Comitato del CNEL per l’esame degli atti dell’Unione europea (coordinatore il consigliere Gian Paolo Gualaccini), sull’Atto UE COM (2021) 577 final, dal titolo “Proposta di Regolamento del Consiglio relativo a un quadro di misure volte a garantire la fornitura di contromisure mediche di rilevanza per le crisi in caso di un’emergenza di sanità pubblica a livello dell’Unione”.

Come comunicato, inoltre, dal presidente Treu nel corso della seduta, venerdì 21 gennaio 2022, a Roma, nel Parlamentino del CNEL, è prevista la presentazione, la prima ufficiale in Italia, dell’Action Plan for Social Economy della Commissione Europea. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’accordo di collaborazione interistituzionale tra CNEL e MEF per lo sviluppo e il rafforzamento dell’economia sociale non profit in Italia.