Natura delle Autorità Portuali e dei rapporti di lavoro con le stesse: quale normativa in tema di mansioni e di inquadramento?

Prima della legge 84/94

Gli enti portuali che precedettero la creazione delle Autorità Portuali intrattenevano una gran varietà di rapporti giuridici che andavano dall’attività di controllo della portualità alle connesse operazioni portuali.

Allorquando entrava in vigore il DLGS 29/93 riconduzione della gran parte del pubblico impiego alla disciplina del codice civile, nessun problema si poneva per gli enti portuali che, in quanto definiti enti pubblici economici, non rientravano nella disciplina della nuova legge.

Il personale impiegato in tutti i livelli nell’ambito dei porti aveva un contratto collettivo ed il relativo rapporto di lavoro era da sempre disciplinato dal diritto privato.

Con la legge 84/94

Con l’entrata in vigore della legge 84/1994 (Riordino della legislazione in materia portuale) sono istituite le Autorità Portuali poi divenute con il decreto legislativo 169/2016 Autorità di Sistema Portuale, che assumono compiti amministrativi e di gestione demandando ai privati la vera e propria attività portuale di impresa. Ne risulta come le Autorità Portuali poi Autorità di Sistema Portuali assumano funzioni similari a quelle di strutture amministrative pubbliche.

Ne risente dunque anche la definizione giuridica, laddove il comma 5 del citato articolo 6 della legge 84/1994 definisce l’Autorità di Sistema Portuale come ente pubblico non economico di rilevanza nazionale ad ordinamento speciale dotato di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria.

Dopo l’entrata in vigore del DLGS 169/2016 – Il chiarimento.

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 169/2016 mediante l’articolo 6 è chiarita se non la natura dei rapporti di lavoro con le stesse, perlomeno la disciplina del rapporto di lavoro.

Stabilisce l’articolo 6 comma 5 della legge 84/1994 come modificato dal DLGS 169/2016 che ai rapporti di lavoro con le autorità portuali di sistema si applicano i principi di cui al titolo I del DLGS 165/2001 e quindi non l’intero testo unico.

Il successivo comma 6 stabilisce che il personale dirigenziale e non dirigenziale delle istituite Autorità di Sistema Portuale è assunto mediante procedure selettive di natura comparativa, secondo principi di adeguata pubblicità, imparzialità, oggettività e trasparenza, in coerenza con quanto stabilito dall’articolo 10, comma 6.

In sostanza il Titolo I del Testo Unico del Pubblico Impiego riguarda i principi generali della legge, nonché gli articoli 6, 6 bis, 6 ter, che riguardano le assunzioni del personale ed il conferimento di incarichi a terzi.

Precedentemente all’emanazione del DLGS 169/2016 il comma 2 dell’articolo 6 della legge 84/1994 si limitava a prevedere che alle Autorità Portuali non dovevano applicarsi le disposizioni di cui alla legge 20 marzo 1975, n. 70 e successive modificazioni nonché le disposizioni di cui al decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni ed integrazioni, fatta eccezione per quanto specificamente previsto dal comma 2 dell’articolo 23 della presente legge (disposizioni in materia di passaggio alle Autorità Portuali del personale dei Porti).

Era inoltre modificato con il DLGS 169/2016, l’articolo 10 comma 6 della precedente legge 84/94 prevedendosi espressamente che il rapporto di lavoro del personale delle Autorità di sistema portuale è di diritto privato ed è disciplinato dalle disposizioni del codice civile libro V – titolo I – capi II e III, titolo II – capo I, e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa.

Il suddetto rapporto è regolato da contratti collettivi nazionali di lavoro, sulla base di criteri generali stabiliti con decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione, che dovranno tener conto anche della compatibilità con le risorse economiche, finanziarie e di bilancio; detti contratti sono stipulati dall’associazione rappresentativa delle Autorità di sistema portuale per la parte datoriale e dalle organizzazioni sindacali nazionali maggiormente rappresentative del personale delle Autorità di sistema portuale per la parte sindacale.

L’orientamento della Corte di Cassazione. L’articolo 2103 non si applica limitatamente all’accesso alla dirigenza.

A conferma del fatto che le norme concernenti nomine ed assunzioni partecipano alla normativa dell’impiego pubblico, la Cassazione, Sezione Lavoro Ordinanza 6.10.2020 n.21484 ha ritenuto che l’assunzione della qualifica dirigenziale presso le autorità portuali, aventi natura di enti pubblici economici, è sottratta alla disciplina di acquisizione automatica della qualifica superiore fissata dall’art. 2103 c.c., in quanto l’immissione nei ruoli dirigenziali, anche nel caso consegua ad una progressione verticale, è equiparabile al reclutamento esterno ed attiene alla fase della costituzione del rapporto di lavoro, retta dai principi fissati dall’art. 97 Costituzione.

La Corte Costituzionale – procedure selettive solo per il passaggio alla dirigenza.

Di seguito con ordinanza del 9 agosto 2022 n.145, la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione sollevava in riferimento all’articolo 97 della Costituzione degli articolo 6, comma 2e 10 comma 6 della legge 84/94 laddove  entrambe le disposizioni in violazione della regola del concorso pubblico, consentivano ai dipendenti delle Autorità Portuali di accedere in via automatica ad una qualifica superiore in ragione dell’applicazione dell’articolo 2103 del codice civile e quindi per l’effetto dello svolgimento di fatto delle mansioni superiori.

La Consulta, dopo un ampio esame, della disciplina del personale delle ADSP (Autorità di Sistema Portuale) ha ristretto l’applicazione delle norme di cui al DLGS 165/2001 all’assunzione del personale attraverso procedure selettive di natura comparativa e come tali procedure avrebbero dovuto essere altresì attuate per il passaggio alla categoria dirigenziale.

Diversamente riteneva la Consulta per quanto atteneva il passaggio da un’area all’altre della carriera impiegatizia e per le restanti regole afferenti all’inquadramento in quest’ultima carriera.

Sosteneva la Consulta nell’ordinanza citata come l’articolo 10, comma 6 della legge 84/1994 anche nella parte ad oggi vigente prevede che il rapporto di lavoro del personale della Autorità di Sistema Portuale sia di diritto privato e quindi disciplinato nei limitati di cui al già menzionato articolo 6, dalle norme del codice civile e dalla contrattazione collettiva e che quindi non andava di conseguenza applicato, in quanto non richiamato dal DLGS 169/2016 e quindi dall’articolo 6 della legge 84/94,  l’articolo 52 del DLGS 165/200 che detta una speciale normativa in tema di inquadramento e di mansioni.

Riteneva quindi la Consulta che l’applicazione dell’articolo 2103 esulava completamente dalla materia concorsuale e non sussisteva quindi nell’applicazione dell’articolo 2103 del codice civile violazione alcuna del principio costituzionale di cui all’articolo 97 della Carta Costituzionale.

Ne discende che:

La disciplina concernente l’accesso alla dirigenza è sottratta alla disciplina del codice civile e quindi all’articolo 2103 dello stesso, dovendosi considerare accesso a separato rapporto di lavoro.

Per il resto del rapporto di lavoro del personale delle Autorità Portuali, il primo accesso all’impiego avviene attraverso procedura selettiva, mentre le successive vicende sono disciplinate dal codice civile e dalle leggi sul lavoro.

Ne discende che in materia di contrattazione collettiva, valgono le norme ordinarie del lavoro e non quelle del DLGS 165/2001.

Nello specifico, l’ordinamento contrattuale delle carriere non dirigenziali, non sarà soggetto all’articolo 52 del DLGS 165/2001, ma alle ordinarie regole contrattuale ed all’articolo 2103 del codice civile (mansioni di fatto, promozione automatica, possibilità di dequalificazione di un livello in caso di ristrutturazione aziendale).

Inoltre, il datore di lavoro Autorità Portuale, sebbene di sicura natura pubblica, nello stabilire le regole dell’inquadramento non sarà tenuto ad utilizzare i criteri del pubblico impiego (posizioni organizzative etc) ma lo dovrà fare esclusivamente per la dirigenza.

Fabio Petracci

Middle management. L’evoluzione del ruolo dei quadri e delle elevate professionalità in Italia.

 

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Anas cerca personale a tempo indeterminato, requisiti e come candidarsi.

Tutti i contratti offerti da Anas sono a tempo indeterminato e la ricerca da parte della società di strade e autostrade è estesa da Nord a Sud del Paese.

Anas, la società del Gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce la rete di strade e autostrade su tutto il territorio nazionale, apre la ricerca di personale in tutto il Paese. L’azienda, infatti, ha recentemente pubblicato diversi annunci di lavoro sul proprio sito per posizioni in ufficio o cantiere in varie Regioni d’Italia, tra attività di coordinamento, controllo, progettazione, realizzazione e manutenzione delle opere in costruzione o predisposizione e stesura di atti e documenti di natura contabile.

Si tratta di un’occasione ghiotta per chi è interessato alla posizione in quanto, fa sapere Anas, le posizioni aperte sono tutte per un contratto a tempo indeterminato. Quali sono dunque le posizioni aperte, i requisiti e le Regioni in cui candidarsi?

Le posizioni aperte in Anas

Sul sito dedicato alle offerte lavorative, Anas ha pubblicato diversi annunci di lavoro. Dal 6 maggio, infatti, la società che gestisce la rete di strade e autostrade italiane è alla ricerca di ispettori specializzati in opere d’arte, figura ambita che si occupa di pianificazione ed effettuazione delle operazioni di ispezione delle opere d’arte, nell’area di competenza.

Tra i compiti, si legge nell’annuncio, attività come:

  • Supporto nella pianificazione ed effettuazione delle attività di ispezione delle opere d’arte, nell’area di competenza;
  • Supporto nel coordinamento delle ispezioni condotte da ditte esterne;
  • Alimentazione banche dati e sistemi aziendali (SOAWE, BMS);
  • Monitoraggio ed esame dei dati e degli esiti delle ispezioni;
  • Applicazione delle linee guida e degli indirizzi disposti dalla DG;
  • Supporto nella cooperazione con il Responsabile MP e con il Capo Centro per la definizione delle priorità d’intervento sulle opere d’arte;
  • Supporto al contributo alla progettazione degli interventi di manutenzione programmata e alla relativa istruttoria tecnica;
  • Supporto della pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione dei sistemi di monitoraggio di opere d’arte con modalità predittiva mediante sensori;
  • Redazione del manuale dell’opera con l’inserimento della stessa in BIM con load adeguato.

Dove sono aperte le candidature

La posizione di ispettore specializzato in opere d’arte Junior è aperta in Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria e Toscana.

Posizioni aperte anche in Sardegna, ma non per tutta la Regione. Anas, infatti, fa sapere di essere alla ricerca di un ispettore specializzato in opere d’arte nei territori di Sassari e Cagliari.

I requisiti richiesti da Anas

La figura professionale ricercata da Anas dovrà avere dei requisiti specifici come:

  • Laurea magistrale classe LM23 – Ingegneria Civile;
  • Esperienza di almeno 2 anni maturata nella progettazione e realizzazione di opere civili e/o nella progettazione e gestione di sistemi di monitoraggio strutturale di ponti e viadotti, e/o nelle attività di direzione lavori, nell’ambito di nuove opere e/o della manutenzione straordinaria;
  • Conoscenza della normativa tecnica di settore e del Codice dei Contratti pubblici;
  • Padronanza del pacchetto Microsoft Office, di Autodesk Autocad, Primus;
  • Iscrizione Albo e abilitazione professionale.

Tra i requisiti graditi, invece:

  • Conoscenze inerenti alle attività ispettive di ponti e viadotti o altre opere civili e conoscenza sulle prove non distruttive su materiali da costruzione;
  • Conoscenze inerenti alla progettazione e la realizzazione di opere di manutenzione di infrastrutture civili (in specie stradali), con particolare riferimento a ponti e viadotti in c.a., c.a.p. e in carpenteria metallica in zona sismica;
  • Conoscenza delle tecniche di ripristino strutturale anche mediante l’impiego di materiali innovativi;
  • Gradita conoscenza di utilizzo di software di calcolo strutturale e di software gestionali e di monitoraggio;
  • Capacità di verifica della consistenza dei modelli informativi;
  • Conoscenza delle tecniche di monitoraggio e auditing dei processi aziendali BIM;
  • Capacità relazionali, orientamento al lavoro in team e per obiettivi. Autonomia nella gestione dei progetti;
  • Capacità di coordinamento dei team disciplinari nelle attività di modellazione informativa;
  • Attitudine al lavoro in quota su PLE e By-Bridge, e al lavoro in ambienti confinati.

Le candidature di coloro che risultino titolari di un contratto di lavoro presso una delle Società del Gruppo FS all’atto della propria candidatura o che, comunque, risultino tali nel corso del processo selettivo per il quale si sono candidati, saranno trasmesse alla competente funzione di Holding del Gruppo FS per un’eventuale valutazione nell’ambito della mobilità infragruppo. L’azienda si riserva di richiedere ai candidati attestazioni o referenze utili a verificare le esperienze professionali e il quadro retributivo dichiarato.

Le risorse individuate saranno inserite in un intenso percorso formativo che prevede attività teoriche e pratiche utili alla certificazione come addetto alle prove non distruttive, metodo VT, nel campo dell’ingegneria civile.

Come candidarsi

Per potersi candidare alle posizioni Anas bisognerà creare un account sul sito dedicato di Anas Gruppo Fs Italiane e seguire le indicazioni.

Gli utenti, dopo aver scelto la posizione a cui sono interessati, dovranno selezionarla e poi cliccare su “candidati”.

Anas consente anche di inviare una candidatura spontanea in base alle propensioni e alle esperienze lavorative pregresse.

BRUNETTA: PER GESTIRE TRANSIZIONI LO SCHEMA CONFLITTUALE NON BASTA PIÙ, SERVE COOPERAZIONE TRA PARTI SOCIALI.

L’intervento del presidente del CNEL al convegno “Associazioni datoriali e sindacali dei dipendenti: le Sinergie per il Futuro delle PMI nel Mondo del Lavoro”

13 MAGGIO 2024

“Far convergere la cultura datoriale con la cultura del lavoro dipendente è la giusta chiave interpretativa per affrontare le grandi transizioni in atto. Penso ad esempio all’intelligenza artificiale, un ambito che richiede necessariamente questa collaborazione, questa commistione, come condizione indispensabile per poter interpretare il presente e il futuro. Lo schema conflittuale ha fatto il suo tempo. Lo scontro capitale-lavoro è un retaggio del passato, su cui sono state costruite le relazioni industriali ma che ora non basta più. Per questo accolgo con favore il vostro manifesto programmatico: dialogo e partecipazione; sicurezza e salute nei posti di lavoro; competenza e formazione continua; innovazione e sostenibilità. Serve cooperazione tra le parti sociali. Serve solidarietà. Penso anche all’esperienza e al ruolo degli enti bilaterali. Su questi temi possiamo avviare un percorso qui al CNEL, per arrivare a un testo di legge che ci aiuti a rispondere alle grandi sfide del cambiamento”.

Lo ha affermato il presidente del CNEL Renato Brunetta al convegno “Associazioni datoriali e sindacali dei dipendenti: le Sinergie per il Futuro delle PMI nel Mondo del Lavoro”, promosso dalla Ciu Unionquadri – rappresentata al CNEL dal consigliere Francesco Riva – in collaborazione con FenImprese.

Convegno CIU – Unionquadri e FenImprese al CNEL Brunetta: disegno di legge per rapporto associazioni datoriali e lavoratori. È necessario gestire gli effetti delle transizioni sul mercato del lavoro

 Roma, 13 maggio 2024 – Si è tenuto oggi a Roma, presso il CNEL, il seminario “Associazioni Datoriali e Sindacati dei Dipendenti: le Sinergie per il Futuro delle PMI nel Mondo del Lavoro” organizzato da CIU – Unionquadri, Confederazione Italiana di Unione delle professioni intellettuali, in collaborazione con FenImprese, Federazione Nazionale Imprese – Industria – Sanità – Turismo.

L’iniziativa è stata aperta dall’intervento del Presidente del CNEL, Renato Brunetta che ha sottolineato l’importanza di creare un nuovo rapporto fra Associazioni datoriali e lavoratori, alla luce degli impatti che le transizioni in atto (digitali, ambientali ed energetiche) avranno sul mondo del lavoro. Per questo il Presidente Brunetta ha invitato CIU – Unionquadri e FenImprese a lavorare ad un disegno di legge su tali tematiche che il CNEL supporterà con decisione.

In un momento di sfide e opportunità senza precedenti per le Piccole e Medie Imprese (PMI), il mondo datoriale e quello sindacale, rappresentati da CIU – Unionquadri e FenImprese, scelgono la collaborazione.

Una vera sinergia orientata alla promozione di un futuro sostenibile per il mercato del lavoro.

I Presidenti di CIU – Unionquadri e FenImprese, Gabriella Ancora e Luca Vincenzo Mancuso, hanno passato in rassegna i 5 punti alla base dell’accordo tra le due organizzazioni e, più in generale, del futuro disegno di legge.

  1. Dialogo e Partecipazione: promozione di un dialogo aperto e costruttivo tra datori di lavoro e lavoratori al fine di affrontare le sfide emergenti e identificare opportunità di crescita e sviluppo condivise.
  2. Rispetto dei Diritti dei Lavoratori: rispetto e protezione dei diritti dei lavoratori, inclusi quelli riguardanti la sicurezza sul lavoro, la remunerazione equa e le condizioni di lavoro dignitose.
  3. Sviluppo delle Competenze: promozione dell’aggiornamento costante delle competenze e della formazione continua dei lavoratori per adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e promuovere la crescita professionale.
  4. Innovazione e Sostenibilità: supporto all’innovazione e la sostenibilità come motori fondamentali della crescita delle PMI, incoraggiando pratiche commerciali responsabili e rispettose dell’ambiente.
  5. Cooperazione e Solidarietà: valorizzazione della cooperazione e della solidarietà tra datori di lavoro e lavoratori.

 

Il video dell’incontro: https://www.youtube.com/watch?v=LOC0wNJQKoY

 

Contatti

Ufficio stampa c/o Verdesi and Partners

Marco Verdesi +39 346 4182418

Sara Cappelletti +39 340 4229343

ufficiostampa@verdesiandpartners.it

Evento organizzato sul proposta del Cons. CIU Unionquadri Maurizio Mensi – CESE con il Comitato delle Regioni in tema di innovazione e intelligenza artificiale.

 

 

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