Nuovo congedo parentale, via alle richieste all’Inps.

Possibile presentare all’Inps le domande di congedo parentale da parte dei dipendenti del settore privato e degli iscritti alla gestione separata, nonché di congedo facoltativo del padre, dopo le novità introdotte dal decreto legislativo 105/2022. Non ancora disponibile, invece, la procedura per il congedo parentale degli autonomi, per l’indennità anticipata di maternità delle lavoratrici autonome e per il congedo di paternità obbligatorio a pagamento diretto. Come già avvenuto finora, i lavoratori possono comunque fruire dei periodi di astensione dall’attività e presentare successivamente la domanda all’Inps, quando verrà data comunicazione tramite messaggio dell’istituto. Per quanto riguarda dipendenti del settore privato e gli iscritti alla gestione separata, con il messaggio 4025/2022 Inps precisa che la domanda può riguardare, retroattivamente, congedi parentali fruiti tra il 13 agosto (data di entrata in vigore del Digs 105/2022) e l’8 novembre (pubblicazione del messaggio 4025). Per i congedi iniziati da quest’ultima data, la domanda va presentata prima dell’astensione o il giorno stesso. L’istituto di previdenza ha comunicato che le eventuali richieste inoltrate dal 13 agosto con le vecchie modalità saranno considerate valide, anche se non si è atteso l’aggiornamento della procedura.

Leonardo fa sistema con Scuole e Università.

È uno dei grandi temi legati all’accesso nel mercato del lavoro e più in generale alla competitività delle imprese e dell’intero sistema Paese. Si tratta del mismatch, ossia la mancata corrispondenza, formativa e delle competenze, tra domanda e offerta di lavoro. Su questo è aperto da aprile scorso un tavolo al CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, che vede coinvolte aziende, istituzioni, università e istituti scolastici.
Il Gruppo Leonardo al tavolo sul mismatch del Cnel. Una spinta a formare nuovi ingegneri
L’obiettivo è quello di far confrontare concretamente tutti quegli attori, a partire dalle imprese, che possano contribuire ad individuare le esigenze del mercato del lavoro dei prossimi anni e favorire l’integrazione di percorsi formativi, cominciando dalla scuola. Un tavolo – al quale Leonardo partecipa attivamente – nato soprattutto alla luce dell’accelerazione dettata dalla transizione digitale, che impone di stare al passo con un cambiamento epocale sul fronte delle competenze.
Incentivare il dialogo con il sistema formativo è, d’altra parte, uno degli obiettivi di Leonardo, che fonda il proprio sviluppo sulle capacità ingegneristiche, corrispondenti a circa il 42% dei profili ricercati. Pianificare gli interventi formativi è perciò un elemento centrale nella strategia dell’azienda: strumento indispensabile per programmarne nel lungo periodo l’evoluzione del Gruppo.
Quello delle competenze, infatti, ha un impatto determinante per le imprese. Non solo per la ricerca di giovani ad alto potenziale, linfa vitale per affrontare le sfide future, ma parallelamente, per la capacità di attivare un processo di ampliamento delle conoscenze interne alle aziende, anche attraverso la formazione continua. Un percorso che inizia sui banchi di scuola e prosegue nel tempo per tutta la vita professionale. Gli interventi specifici messi in campo da Leonardo riguardano il mondo della scuola e coinvolgono poi tutto il sistema educativo, dalle università alla ricerca.
Leonardo, ad esempio, ha all’attivo percorsi professionali di alta formazione, le Academy, realtà aperte, sia all’interno sia all’esterno dell’azienda, e orientate a tutti gli ambiti del business: dalle aerostrutture ai velivoli, dagli elicotteri all’elettronica, fino alla cybersecurity. Le Academy rappresentano un elemento necessario a consolidare lo sviluppo del capitale umano interno ma anche a condividere competenze e conoscenze al di fuori del perimetro dell’impresa.
La Cyber & Security Academy di Leonardo si aprirà sempre più anche ai giovani
Ne è un esempio la Cyber & Security Academy, realizzata per garantire a difesa, pubblica amministrazione, infrastrutture critiche e imprese le competenze e le capacità necessarie per supportare la transizione digitale e fronteggiare le minacce alla sicurezza nazionale. Si rivolge agli operatori di sicurezza di queste organizzazioni, ma anche ai meno esperti, per promuovere quella cultura della sicurezza che è fondamentale per affrontare le minacce cyber. La Cyber & Security Academy di Leonardo si aprirà sempre più anche ai giovani, per perfezionare le loro competenze in un settore in cui la domanda di professionisti supera di molto l’offerta.
Molte sono poi le iniziative che vedono Leonardo in prima fila nella collaborazione tra mondo accademico e aziende, a partire dallo strumento dei dottorati industriali e dalla creazione di ecosistemi per il trasferimento tecnologico. A questo proposito l’anno scorso sono stati attivati 44 PhD in Italia, con un impegno già sottoscritto a finanziarne oltre 80 entro il 2022. E molti giovani sono stati indirizzati allo studio delle materie STEM (Science, Technologies, Engineering and Mathematics), secondo un impegno a rafforzare la promozione di una formazione basata sulle competenze del futuro ma anche a una cultura improntata alla parità di genere.

Fondo Nuove Competenze, Decreto Registrato.

SOLE 24 ORE 03-11-2022

Sezione: LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Dopo il via libera della Corte dei conti si attende l’avviso dell’Anpal registrato lo scorso 27 ottobre alla Corte dei conti il decreto del ministro del Lavoro di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze relativo al rifinanziamento per un miliardo di euro del Fondo nuove competenze. Ne ha dato notizia ieri il ministero del Lavoro, in risposta all’articolo pubblicato su queste pagine (si veda I1 Sole 24 Ore di ieri), precisando al contempo che la gestione operativa dello strumento è di competenza dell’Anpal (Agenzia nazionale perle politiche attive del lavoro) a cui spetta la pubblicazione dell’avviso che consentirà alle aziende di presentare i progetti di formazione da finanziare (come del resto già fatto nella prima fase di operatività del Fondo). Il decreto, già pubblicato sul sito del ministero non nella sezione “pubblicità legale”, individua le caratteristiche che devono avere le attività di formazione, nonché i correlati oneri che possono essere rimborsati dal Fondo al datore di lavoro. Ma l’iter di approvazione non finisce qui. Per presentare i progetti operativi le imprese e i lavoratori devono attendere l’avviso Anpal. Poiché, come stabilito dall’articolo i, comma 2, del Dm, il rifinanziamento riguarda gli accordi di rimodulazione dell’orario di lavoro sottoscritti da aziende e sindacati entro 1131 dicembre 2022, sarà una vera e propria rincorsa contro il tempo. È importante che Anpal pubblichi rapidamente l’avviso. Il provvedimento dovrà indicare i termini entro cui le imprese devono svolgere la formazione superando quello precedente, molto criticato, stabilito in 90 giorni. L’attività di formazione è, di norma, finanziata dai fondi paritetici interprofessionali secondo la disciplina da essi prevista. Pertanto, per poter gestire i progetti i fondi che intendono partecipare all’attuazione degli interventi del Fondo nuove competenze devono inviare apposita comunicazione all’Anpal entro trenta giorni dalla pubblicazione del decreto. È probabilmente utile pensare già a una proroga del termine di fine anno, visto che sarà difficile rispettare quanto stabilito dal Dm.

MOBILITA’ SOSTENIBILE, PROGETTO CNEL-MINISTERO ISTRUZIONE-RAI SUI NUOVI MESTIERI.

CNEL, Ministero dell’Istruzione e Rai Per la Sostenibilità ESG hanno avviato un progetto dal titolo “I nuovi mestieri della mobilità sostenibile” rivolto agli studenti della Scuola secondaria di secondo grado per orientarli nel mondo del green job e fornire, soprattutto ai più grandi, uno spunto di riflessione sui possibili sbocchi lavorativi che questo settore offre e può offrire in futuro.

Il materiale didattico, realizzato dalla Consulta nazionale per la Sicurezza Stradale e la Mobilità sostenibile del cnel, in collaborazione con la Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico del Ministero dell’Istruzione, è ora disponibile, per tutti i docenti, nella sezione “offerta formativa” della piattaforma Edustrada del Ministero ed è consultabile al sito  https://www.educazionedigitale.it/edustrada/featured_item/i-nuovi-mestieri-della-mobilita-sostenibile/ .

Nell’ambito del progetto, le istituzioni coinvolte hanno promosso un contest dal titolo “Diventa mobility manager per un giorno”, indirizzato agli studenti di una decina di scuole secondarie di secondo grado del Comune di Roma, che verranno individuati dall’Ufficio Scolastico della Regione Lazio, con l’obiettivo di incoraggiare e diffondere non solo la cultura della sicurezza stradale ma anche quella dei corretti comportamenti, da utente della strada attento al tema della sostenibilità. Il concorso invita gli studenti degli istituti coinvolti ad illustrare un’iniziativa di mobilità sostenibile all’interno della propria scuola e, in particolare, a organizzare in modo ottimale gli spazi urbani vicini al proprio istituto, nelle vesti del nuovo mobility manager scolastico.

I migliori progetti, selezionati dal cnel, verranno presentati pubblicamente in un evento ad hoc, alla presenza delle istituzioni rappresentate nella Consulta nazionale per la Sicurezza Stradale e la mobilità sostenibile dell’Organo di rilievo costituzionale, di Rai Per la Sostenibilità ESG e del Ministero.

Banca dati del Ministero del Lavoro per le informative ai lavoratori più ricca.

EUTEKNE.INFO 01-11-2022

Sezione: CNEL WEB

Eutekne.Info – Banca Dati Del Ministero Del Lavoro Per Le Informative Ai Lavoratori Più Ricca

Con la nota n.  14191/2022 il Ministero del Lavoro ricorda nuovamente la presenza di un’apposita sezione del proprio sito istituzionale, dedicata ai nuovi adempimenti di natura informativa, previsti dal tanto discusso DLgs. 104/2022 (c.d. “decreto trasparenza”) attuativo della direttiva Ue 2019/1152 relativa alle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea.
Si ricorda che il provvedimento, in vigore da oltre due mesi, con l’ art. 4 ha riscritto i primi quattro articoli del DLgs. 152/1997 concernente l’obbligo del datore di lavoro di informare circa le condizioni applicabili al contratto. Il nuovo art. 1 prevede al comma 1 una serie articolata di informazioni, comprese alle lettere da a) ad s), che il datore di lavoro pubblico e privato deve fornire al lavoratore, con tempistiche differenti (consegna del contratto o dell’Unilav prima dell’inizio dell’attività lavorativa e integrazione degli elementi mancanti entro 7 giorni o un mese in ragione del tipo di dato). Alcuni di questi elementi erano già previsti in passato, altri come, ad esempio, l’indicazione dei co-datori di lavoro o gli elementi riferiti alle modalità organizzative dell’orario di lavoro rappresentano delle assolute innovazioni.
Grazie a quanto chiarito dall’Ispettorato del Lavoro con circolare n.  4/2022 , in qualche modo confermata dalla successiva circolare n.  19/2022 del Ministero del Lavoro, le informazioni più complesse dal punto di vista contenutistico del contratto di lavoro potranno essere inserite mediante rinvio al CCNL applicato, a condizione che quest’ultimo sia messo a disposizione del lavoratore, anche semplicemente mediante email o secondo le prassi applicate dal datore di lavoro, come, ad esempio, con affissione in bacheca ovvero servendosi di una intranet aziendale. Il rinvio al CCNL potrebbe risultare quindi utile in relazione, ad esempio, all’indicazione precisa dei periodi di ferie degli altri congedi retribuiti e, soprattutto, sulle modalità di determinazione e di fruizione degli stessi oppure sulla procedura, la forma e i termini del preavviso in caso di recesso del datore di lavoro o del lavoratore.
Proprio su tali aspetti incide il comma 6 del citato art. 4 del DLgs. 104/2022, secondo il quale le disposizioni normative e dei contratti collettivi nazionali relative alle informazioni che devono essere comunicate dai datori di lavoro sono disponibili a tutti gratuitamente e in modo trasparente, chiaro, completo e facilmente accessibile, tramite il sito internet istituzionale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Già con comunicato stampa del 30 settembre 2022 il Ministero aveva reso noto di aver messo a disposizioni una sezione “norme e contratti collettivi” in adempimento a quanto previsto dal comma 6 (si veda “ On line l’area del Ministero del Lavoro per le informazioni in trasparenza ” del 1° ottobre 2022).
Ora con la nota n. 14191/2022 il Ministero ritorna a pubblicizzare tale canale informativo, rappresentandone le principali caratteristiche, tra le quali il richiamo all’archivio informativo del CNEL riguardante i contratti collettivi, rappresenta indubbiamente l’aspetto di maggior rilievo.
Pur non risolvendo del tutto, ad avviso di chi scrive, le problematiche di carattere pratico che gli operatori del settore e i professionisti devono affrontare per fornire ai lavoratori una puntuale e personalizzata informativa, che rispetti i requisiti richiesti dall’attuale formulazione del DLgs. 152/1997 , quanto messo a disposizione dal Ministero può, comunque, costituire un utile strumento dal quale partire.
Non va dimenticato che, nonostante il rinvio al CCNL, normativamente non previsto, sia stato, come detto, ammesso dall’Ispettorato del Lavoro, secondo il Ministero (si veda la citata circolare n. 19/2022) l’obbligo informativo non può tradursi in un astratto richiamo delle norme di legge che regolano gli istituti oggetto dell’informativa, ma deve necessariamente avvenire attraverso la comunicazione di come tali istituti, nel concreto, si atteggiano, nei limiti consentiti dalla legge, nel rapporto tra le parti, anche attraverso il richiamo della contrattazione collettiva applicabile al contratto di lavoro.
Nella sezione denominata “Norme e contratti collettivi – Archivio CNEL” sarà innanzitutto possibile ritrovare un riepilogo in costante aggiornamento di quelle che sono le principali norme di riferimento e di disciplina del rapporto di lavoro.
Inoltre, attraverso apposito link, è possibile accedere all’archivio CNEL che conta quasi 1000 contratti collettivi, applicabili al settore privato.
Tale archivio, mediante specifiche funzionalità, risulta direttamente navigabile e consultabile. Inoltre, come sottolineato dallo stesso Ministero, è possibile effettuare comparazioni tra contratti, sfruttare i criteri di classificazione e le analisi, oltre ad accedere alle cartelle in formato elaborabile.

 

EUTEKNE SpA

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RESIDENZA D’ARTISTA / È online il Bando per l’edizione 2023.

 

 

 

Residenza d’Artista
Todi, 2023
È online il bando dell’edizione 2023

Nel 2021, grazie alla generosa ospitalità dei collezionisti Umberto Morera e Anna Maria Balsano Morera, è nata la Residenza d’artista organizzata da Maja Arte Contemporanea, che ha visto – fino ad ora – la partecipazione delle artiste Anna Di Paola (2021) e Agata Stepien (2022).

Con cadenza annuale, e per la durata di un mese, la Residenza ha luogo a Romazzano, località a circa 8 km da Todi (Perugia), nel mese di maggio.

Proseguendo l’intento della Galleria di porre in essere azioni concrete a sostegno delle donne nel mondo dell’arte contemporanea, la Residenza si rivolge esclusivamente alle Artiste. L’edizione 2023, in particolare, ha come tema specifico la fotografia.

La domanda di partecipazione è gratuita e dovrà essere presentata entro il 31 dicembre 2022.

BANDO RESIDENZA D’ARTISTA EDIZIONE 2023
Maja Arte Contemporanea
Via di Monserrato, 30  –  ROMA
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+39 06 6880 4621MAR / VEN  15.30 – 19.30
SAB  11.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00

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SMARTWORKING – Prorogato il lavoro agile “semplificato” fino al 31 dicembre 2022.

Fino a fine anno, i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali devono svolgere di norma la prestazione lavorativa in modalità agile.

Con la legge di conversione del c.d. decreto Aiuti bis (legge n. 142 del 21 settembre 2022 di conversione del d.l. n. 115/2022), è stato prorogato, al 31 dicembre 2022, il termine per l’utilizzo del lavoro agile in “forma semplificata” per i lavoratori del settore privato, i genitori lavoratori con figli minori di anni 14 e per i lavoratori fragili.

Pertanto, fino alla suddetta data, i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità, devono svolgere di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o svolgere specifiche attività di formazione professionale anche da remoto.

LAVORO AGILE

La legge n. 142/2022 ha anche prorogato, al 31 dicembre 2022, il diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, anche in assenza degli accordi individuali, in favore dei genitori lavoratori dipendenti del settore privato con almeno un figlio minore di anni 14, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore non lavoratore o beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, e che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.

Il medesimo diritto allo svolgimento delle prestazioni di lavoro in modalità agile è riconosciuto, fino alla stessa data, sulla base delle valutazioni dei medici competenti, anche ai lavoratori del settore privato maggiormente esposti a rischio di contagio da virus SARS-CoV-2, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità che possono caratterizzare una situazione di maggiore rischiosità accertata dal medico competente, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione lavorativa.
Nelle ipotesi sopra previste la prestazione lavorativa può essere svolta anche attraverso strumenti informatici nella disponibilità del dipendente, qualora non siano forniti dal datore di lavoro.

Inoltre, i datori di lavoro del settore privato devono comunicare al Ministero del Lavoro, in via telematica, i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile.
In definitiva, con le proroghe passate in rassegna, il Legislatore sembra aver accolto l’invito delle Parti sociali –  nel “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, del 30 giugno 2022 – che, pur nel mutato contesto di affievolimento dell’emergenza, hanno ribadito l’utilità dell’istituto per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili.

In risposta a tale richiesta, il Legislatore, da un lato, ha dunque prorogato fino al 31 dicembre 2022 le previsioni riguardanti i lavoratori fragili e i lavoratori del settore privato e, per altro verso, ha reso strutturale la semplificazione degli obblighi di comunicazione attinenti i lavoratori agili.
Difatti, con un altro recente intervento normativo (legge n. 122/2022 di conversione, con modificazioni, del d.l. n. 73/2022, c.d. decreto Semplificazioni Fiscali), è stato modificato l’articolo 23 della legge n. 81/2017, stabilendo che, a decorrere dal 1° settembre 2022, il datore di lavoro comunichi in via telematica al Ministero del Lavoro i nominativi dei lavoratori, e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile, secondo le modalità individuate con il decreto ministeriale n. 149/2022.

ISTRUZIONI OPERATIVE

Primi chiarimenti e istruzioni operative, sulla nuova modalità di comunicazione telematica, sono stati forniti dallo stesso Ministero del Lavoro, con una nota del 26 agosto 2022 e un comunicato del 28 settembre 2022, risolvendo cosi alcuni aspetti problematici.
Il lavoro agile continua così, in tempo post emergenziale, ad essere la modalità preferenziale di svolgimento dell’attività lavorativa, nei limiti di compatibilità con il tipo di attività svolta, al fine di evitare al massimo il rischio del contagio.
In effetti, nel contesto della pandemia da Covid-19, si è assistito ad un “adattamento congiunturale” della ratio di impiego dell’istituto che, da strumento di welfare organizzativo, è diventuo strumento per la tutela della salute pubblica, della sicurezza sul lavoro e per la conservazione del posto di lavoro. Lo smart working, infatti, tanto nel settore privato quanto in quello pubblico, è stato impiegato come misura di sicurezza e di sostegno della continuità di una larga porzione di attività lavorative.
In linea generale, gli atti normativi e amministrativi volti a fronteggiare la crisi sanitaria sono intervenuti, da una parte, sollecitando a più riprese il ricorso al lavoro agile per il settore privato, dall’altra istituendo inizialmente l’obbligo temporaneo per il suo impiego ordinario nella PA, salvo che per le indifferibili attività in presenza, per poi stabilire che, dal 15 ottobre 2021, la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle P.A. fosse quella svolta in presenza . Il rientro in presenza del personale delle P.A. è stato così disciplinato dal decreto del Ministro per la pubblica amministrazione dell’8 ottobre 2021, che ha individuato le condizioni ed i requisiti, organizzativi ed individuali, necessari per utilizzare il lavoro agile. Da ultimo, il Contratto collettivo sottoscritto tra Aran e le Parti sociali del dicembre 2021, ha individuato caratteristiche, modalità, limiti e tutele del lavoro agile nel pubblico impiego.
Parallelamente, il potenziamento dell’istituto, nel settore privato come in quello pubblico, è stato impiegato per far fronte alle istanze di cura della famiglia con la introduzione, nel rispetto di specifiche condizioni, della possibilità di ricorrervi a favore dei genitori lavoratori con figli minori.

IL PROTOCOLLO

Sulla scia dell’esperienza virtuosa dei Protocolli condivisi, per il settore privato, di rilevante importanza è stata poi la sottoscrizione, il 7 dicembre 2021, del “Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile”, con il quale sono state fornite linee di indirizzo volte a rappresentare un quadro di riferimento – integrativo alle disposizioni della legge n. 81/2017 – per la futura contrattazione collettiva, nazionale e aziendale e/o territoriale, a cui viene affidato quanto necessario all’attuazione nei diversi e specifici contesti produttivi. Dal canto suo, infatti, la contrattazione collettiva – che pure ha virtuosamente sperimentato il lavoro agile ancor prima della sua regolazione normativa, specialmente a livello aziendale – è chiamata a svolgere un ruolo prezioso nella declinazione dell’istituto, integrandosi con la valorizzazione dell’autonomia individuale letteralmente voluta dal Legislatore nel 2017.
Nel biennio pandemico si è andata altresì affinando la declinazione del lavoro agile quale strumento di tutela dei lavoratori “fragili”, disabili e di coloro che sono affetti da patologie croniche e invalidanti e, più in generale, come forma di accomodamento ragionevole, in ossequio alla più recente evoluzione degli orientamenti interpretativi in materia, ove ricorrano ragioni personali legate alla salute, all’età o alla disabilità (ovvero in caso di compresenza di più fattori di vulnerabilità soggettiva).
D’altro canto, tra le ragioni poste alla base dell’istituzione  dell’Osservatorio nazionale bilaterale in materia di lavoro agile troviamo, ancora una volta, la tutela della fragilità.
Nella stessa direzione si è mosso anche recentemente il Legislatore, con il d.lgs. n. 105/2002, prevedendo che i datori di lavoro pubblici e privati, che stipulino accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile, siano tenuti a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro in tale modalità formulate: dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità, e dai lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata.
In definitiva, la pandemia da SARS-CoV-2  ha sicuramente messo a dura prova le capacità organizzative di molte imprese, rivelando al contempo l’esigenza di procedere ad una rivisitazione della disciplina ordinaria del lavoro agile, per adattarla al nuovo contesto post emergenziale. Oggi più che mai, l’impiego di modalità di lavoro flessibili richiede il repentino superamento di quella mentalità manageriale basata sul carattere meramente gerarchico e unilaterale dell’organizzazione dell’impresa; così come si rende indispensabile, laddove possibile e nel rispetto delle garanzie di legge e di contratto collettivo, il definitivo scardinamento delle tradizionali coordinate spazio-temporali della prestazione lavorativa.

 

 

CESARE DAMIANO E MARIA GIOVANNONE

CIU Unionquadri partecipa alla settima Edizione di Rome Art Week dal 24 al 29 ottobre 2022 Roma.

Un grande evento nazionale che riguarda l’arte, la cultura e tutto il mondo del lavoro ricompreso in questi importanti e strategici settori.

Con il Patrocinio di CIU parte da oggi a Roma la settima edizione di Rome Art Week: dal 24 al 29 ottobre 2022 la Capitale si tinge nuovamente di viola mostrandosi al pubblico con un ricco calendario di mostre, open studio, performance, talk, eventi e visite guidate. 

La manifestazione, promossa e organizzata da KOU – Associazione culturale per la promozione delle arti visive, si pone come un sofisticato network che ha l’obiettivo di costruire una rete tra tutti gli operatori del settore e il pubblico. Protagonisti musei, gallerie, spazi espositivi, curatori, artisti, collettivi, associazioni, fondazioni e operatori culturali, uniti in un evento diffuso e “orizzontale” che da sette edizioni sviluppa e sostiene la conoscenza e la diffusione dell’arte a più livelli, sperimentando di anno in anno nuove modalità di fruizione e promozione della cultura contemporanea.

 

Rome Art Week 2022 non solo conferma il successo delle passate edizioni ma entra nel panorama culturale capitolino con le sue 767 partecipazioni tra gallerie e spazi istituzionali, artisti e curatori e con gli oltre 498 eventi diffusi in tutta l’area metropolitana (e i numeri sono in costante e continuo aggiornamento).

 

“L’intera città, dal centro alla periferia, sarà animata da quasi 400 appuntamenti e oltre 700 tra artisti, curatori, operatori culturali, critici, galleristi. Grazie a RAW, Roma sarà per una settimana la capitale dell’arte contemporanea, con migliaia di operatori, italiani e stranieri, che avranno un’occasione in più per visitarla. Quest’anno per la prima volta, RAW promuoverà l’appuntamento anche nelle strutture alberghiere e coinvolgerà tutte le attività commerciali per ospitare eventi e presentazioni. Un nuovo modello di comunicazione per diffondere il calendario delle iniziative, alle quali il pubblico potrà partecipare in forma totalmente gratuita e scegliendo tra mostre, conferenze, percorsi e visite guidate tra gallerie e atelier degli artisti. Un’occasione per ‘contaminare’ davvero la città con la bellezza dell’arte contemporanea e per diffonderne la conoscenza e la diffusione a più livelli, sperimentando nuove modalità di fruizione”. 

Ogni rione ed ogni quartiere della Città eterna sarà, dunque, animato da una molteplicità di iniziative alle quali il pubblico potrà partecipare in forma totalmente gratuita e scegliendo tra eventi, mostre e appuntamenti, percorsi e visite guidate anche attraverso la piattaforma www.romeartweek.com, un vero e proprio portale attivo tutto l’anno che giorno per giorno segnalerà le inaugurazioni, gli eventi menzionati dai “punti di vista” -curatori e critici che evidenzieranno le eccellenze della manifestazione-, nonché gli open studio che daranno la possibilità di “toccare con mano” il lavoro degli artisti, visitando gli studi dove l’arte si crea e si genera, o entrare nell’articolata esperienza dei collettivi di artisti, ben 7 quest’anno, che sperimentano un modo collaborativo di presentare le proprie ricerche.

La settima edizione di RAW continua ed amplifica il percorso iniziato lo scorso anno con le più importanti realtà internazionali che hanno scelto la cornice di Rome Art Week per presentare al pubblico le loro attività: tra queste l’Accademia di Ungheria, la Casa Argentina, il Forum Austriaco di Cultura, l’Istituto Bulgaro, l’Institut Français, il Goethe Institut, l’American Academy in Rome, la Temple University. 

Anche quest’anno si riconferma la collaborazione tra Rome Art Week e il Miami New Media Festival, giunto alla sua 17ª edizione, con la partecipazione speciale del Centro di Studi Americani: infatti, i video selezionati sul tema “Civility vs Violence: Education, Art and Community as a Way to Embrace Nonviolence” saranno mostrati in occasione dell’evento del Miami New Media Festival che si terrà presso il Centro di Studi Americani il 25 ottobre 2022, dalle 15:00 alle 17:00. Le opere verranno poi presentate a Miami e nelle altre tappe mondiali del festival, oltre alla presenza virtuale su YouTube, Facebook, Twitter e Instagram.

Rome Art Week si avvale del patrocinio di:

Regione Lazio, 

Roma Capitale Assessorato alla Cultura, 

Sapienza Università di Roma, 

Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia Storia e Storia dell’arte in Roma, 

CIU Unionquadri 

e del sostegno di:

Roma Capitale Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda. 

Partner: Menexa, Miami New Media Festival. 

Media partner: Ezine, Dimensione Suono Soft.

NOTIZIE FRIULI VENEZIA GIULIA. INIZIATIVA FORMATIVA DESTINATA AGLI STUDENTI DELLE UNIVERSITÀ DI TRIESTE E UDINE.

Il Vicepresidente di CIU – Unionquadri Avv. Petracci con il Segretario Regionale Fulvio Carli ha partecipato quale relatore all’iniziativa formativa per gli studenti che stanno svolgendo uno stage presso l’Osservatorio regionale antimafia istituito con legge regionale 21/2017.

“Norme in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e di stampo mafioso e per la promozione della cultura della legalità”.

La formazione ha riguardato in particolare il fenomeno del caporalato, tema affrontato dall’avv. Petracci che costituisce il focus 2023 dell’attività dell’Osservatorio.

Presenti all’iniziativa di formazione il Presidente Enrico Sbriglia, la Vicepresidente Barbara Clama e la funzionaria Cristiana Crosetto.

Il Presidente Sbriglia molto soddisfatto per come è stato affrontato il tema ha espresso l’auspicio di ripetere e dare seguito alla trattazione di queste problematiche così importanti al fine di diffondere nei giovani la cultura della legalità.

CESE: RICONVERSIONE INDUSTRIALE E TRANSIZIONE VERDE. DELEGAZIONE CESE A OSTRAVA (REPUBBLICA CECA)

CIU – Unionquadri con il proprio rappresentante Prof. Maurizio Mensi ha partecipato alla riunione straordinaria del CESE che si è svolta l’11 ottobre scorso nell’area mineraria dismessa di Vitkovice, regione mineraria e industriale che è stata investita negli anni scorsi da una pesante riconversione verso un sistema produttivo a basse emissioni di carbonio.

Sono state esaminate le sfide che sta affrontando un’area mineraria nel cuore dell’Europa che sta ridefinendo la propria identità e i propri obiettivi di sviluppo.

 

Problematiche che fanno da esempio a temi che toccano da vicino anche il nostro Paese, quali i costi della transizione verde e digitale, l’importanza di solide infrastrutture di comunicazione e trasporto, efficienti collegamenti con altre regioni europee e un quadro di regole aggiornate e orientate allo sviluppo.

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