LA CIU UNIONQUADRI PARTECIPA ALLA SESTA EDIZIONE DI ROME ART WEEK, RASSEGNA NEL SEGNO DEL RILANCIO DEL TERRITORIO, DELLE PROFESSIONI, DELL’IMPRENDITORIA E DEL TURISMO

 

Si è conclusa a Roma la Sesta Edizione di Rome Art Week, la settimana dell’arte romana contemporanea che si è tenuta dal 25 al 30 ottobre 2021.

Una grande Rassegna dell’arte nazionale ed internazionale che ha animato la capitale con un ricchissimo calendario di mostre personali e collettive, open studio, performance, talk, visite guidate gratuite, eventi ed appuntamenti virtuali.

Un vero e proprio volano economico per la Città di Roma, in crescita esponenziale e con importanti prospettive per la cultura, l’imprenditoria ed il turismo.

Un evento diffuso e orizzontale, un sofisticato network per l’arte contemporanea che ha come obiettivo quello di costruire una rete tra tutti gli operatori del settore ed il pubblico.

Protagonisti Musei, Gallerie, spazi espositivi, curatori, artisti, associazioni, fondazioni dell’arte contemporanea romana e nazionale, uniti verso il comune scopo di sostenere e sviluppare la conoscenza e la diffusione dell’arte a più livelli e promuovere un nuovo turismo nella Città di Roma in grado di sostenere il territorio e le imprese che vi operano.

Le partecipazioni hanno superato il numero di 500, tra gallerie e Istituzioni con sede a Roma, artisti e curatori che operano nella Capitale, con oltre 376 eventi tra esposizioni, incontri e open studio sparsi tra i 35 quartieri della Città.

La grande novità è costituita dalle realtà internazionali che in questa edizione hanno presentato le loro attività: l’Academia Belgica, la Casa Argentina, il Forum Austriaco di Cultura, la Real Academia de Espana, la Temple University Rome, l’AAIE Contemporary Art Center, la Galleria Bulgaria, l’IILA – Istituto latino Americano, e tanti altri.

Numerosi anche gli artisti stranieri chiamati ad esporre i propri lavori in occasione di RAW 2021, provenienti da 22 Paesi di tutto il mondo.

La CIU UNIONQUADRI è intervenuta alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, sottolineandone il carattere di impulso fondamentale verso il mondo del lavoro e delle professioni intellettuali, nel segno del rilancio del territorio e del tessuto sociale, patrocinando la Rassegna insieme al Ministero della Cultura, il Comune di Roma, la Regione Lazio, l’Università di Roma Sapienza ed altre Istituzioni.

Partner MENEXA, RAW è una iniziativa di KOU, Associazione culturale per la promozione delle arti visive.

Tra le prossime novità della P.A. in arrivo anche i Quadri?

Accelerare l’individuazione e la tutela delle aree ad alta professionalità nel comparto pubblico, risorse che, pur non rientranti nell’ambito dirigenziale, assumono ruoli di sempre maggiore responsabilità e contribuiscono al progresso dell’amministrazione: è questa la sfida che la CIU-Unionqudri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri, pone con decisione nell’ambito della nuova organizzazione del lavoro in corso di realizzazione e discendente dal Patto per l’innovazione del lavoro pubblico firmato il 10 marzo scorso tra il Ministro Renato Brunetta e i sindacati.

La difficile presenza dei Quadri nella P.A.

Mentre nel comparto privato la legge 190 del 1985 ha istituito espressamente, all’interno del codice civile, la categoria dei quadri, non si può dire la stessa cosa in quello pubblico. Nel settore delle pubbliche amministrazioni, infatti, non si è mai pervenuti ad una netta individuazione della categoria, neppure a seguito delle numerose riforme (e dei contenziosi giudiziari). Neanche la censura mossa nel 2001 dall’Unione europea all’Italia, proprio per non aver istituito un’area quadri nell’ambito della P.A. trovava riscontro, né tantomeno l’introduzione della vice dirigenza nel 2002 portò granché alla causa, riforma andata a vuoto stante la forte opposizione sindacale.

I più recenti cambiamenti economici ed organizzativi e l’innovazione digitale stanno determinando la necessità di nuove professionalità e competenze” ha commentato Gabriella Àncora, Presidente nazionale di CIU-Unionquadri, sindacato presente al CNEL e al CESE di Bruxelles. “In questo nuovo quadro politico ed economico, riteniamo che i veti e le inerzie poste nel passato ai Quadri nelle amministrazioni pubbliche siano del tutto anacronistiche. La nostra organizzazione chiede che le esigenze di una nuova e moderna P.A. realizzi un’area dei quadri e proceda alla relativa definizione della stessa nell’ambito della nuova quarta area professionale”.

Le proposte della CIU-Unionquadri

È giunto il momento, a parere della Ciu-Unionquadri, di creare una vasta ma anche selezionata area di grandi competenze in seno alla P.A. con adeguato riconoscimento economico, normativo e di status, bacino ideale dove poter individuare i futuri dirigenti e sostituire tali figure ove necessario, un punto di relazione, guida e contatto con le figure professionali impiegatizie.

Tra gli obiettivi di questa ambiziosa riforma la Ciu-Unionquadri indica la necessità di eliminare qualsiasi automatismo retributivo e di carriera, sia le progressioni legate all’incarico affidato ed ai risultati raggiunti, così come l’individuazione di criteri normativi che prendano atto delle esigenze specifiche della categoria (assicurazione per responsabilità civile e difesa in giudizio, formazione continua, benefits anche legati a trasferimenti).

La CIU Unionquadri interviene alla Rassegna Italo Francese “GemellArte Off – Cinema e Visioni Contemporanee “dedicata alle Professioni Intellettuali e ai Mestieri del Cinema”.

La Rassegna, giunta alla terza edizione, si è aperta con una giornata di lavori dedicata al settore della Cinematografia inteso come insieme di professioni intellettuali, libere professioni e mestieri.

I dati: nel 2019 l’industria culturale e creativa fatturava quasi 96 miliardi di euro e attirava altri settori dell’economia, arrivando a muovere complessivamente 265,4 miliardi. Il solo sistema produttivo culturale e creativo ha rappresentato il 6,1 del totale degli occupati in Italia.

Questo sistema, fortemente articolato, ha dovuto fare i conti con le conseguenze della pandemia da Covid 19 e delle restrizioni causate dall’emergenza sanitaria. Non a caso il settore è stato inserito tra i pilastri chiave del PNRR, con collocamenti molto importanti anche in Umbria.

Nel contesto territoriale umbro, in particolare nella Città di Terni, rispetto alla filiera audiovisiva – produzione, distribuzione ed esercizio – è importante ipotizzare la prevalenza della produzione, a sua volta, articolata in tre passi_ preproduzione, produzione vera e propria, e post-produzione.

Nella realizzazione del prodotto audiovisivo le risorse creative, scripters, registi,attori,d.o.p,montatori. etc, il cosiddetto personale sopra la linea, il personale tecnico, operatori alla macchina, assistenti, macchinisti, elettricisti, etc., il cosiddetto personale sotto la linea, ed infine il personale manageriale, si coordinano secondo un preciso piano di lavorazione.

Dopo le riprese il film entra in post-produzione. Si procederà, al color correction, alla sonorizzazione, etc., fino ad arrivare alla prima copia originale.

Ecco i mestieri e le professioni.

Il cinema e l’audiovisivo rientrano tra le industrie creative, le attività si basano sull’abilità, la fantasia e il talento individuale ma la creatività consiste nella capacità, non solo degli individui ma anche dei gruppi, di generare idee nuove.

Occorrono persone con profonda competenza nel settore, persone che non si limitino ad usare conoscenze pregresse ed acquisite ma ne ricerchino di nuove.

Ecco la formazione e il lifelong learning.

La giornata coordinata dal rappresentante territoriale Ciu Unionquadri di Terni, Fabrizio Borelli, ha visto la partecipazione del Responsabile Audiovisivi dell’Ambasciata di Francia in Italia, Benoit Blanchard, dell’Assessore alla Cultura Maurizio Cecconelli, dei Consiglieri della Fondazione Umbria Film Commission Maria Rosi e Daniele Corvi, del referente CNA, Area Ternana Umbria, Laura Dimiziani, e molti altri rappresentanti del settore.

L’invito finale rivolto alle Istituzioni, in particolare da Ciu Unionquadri è stato di porre grande attenzione ad un settore strategico e vitale in Italia, quale quello dell’audiovisivo e alle sue tante professioni.

“Una grande idea non diviene operativa senza quelle professionalità in grado di renderla concreta e reale”.

Solidarietà alle Donne Afghane per la morte di Frozan Safi.

La notizia della tragica morte dell’attivista Frozan Safi, giovane vita spezzata dalla furia integralista in Afghanistan, non può lasciarci indifferenti ed esige una risposta forte da parte della comunità internazionale, rappresentando nel contempo un invito a non lasciarsi zittire sulla condizione della donna in questo martoriato paese. Come organizzazione sindacale da tempo siamo impegnati per promuovere la cultura di genere, condannando con forza ogni forma di violenza e discriminazione del genere femminile tra i nostri associati e nelle realtà dove siamo presenti”. Così in una nota Gabriella Ancora, Presidente Nazionale di CIU-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri e delle Professioni Intellettuali, presente al CNEL.

CIU-Unionquadri, Quadri nella PA: se non ora quando?

Accelerare l’individuazione e la tutela delle aree ad alta professionalità nel comparto pubblico, risorse che, pur non rientranti nell’ambito dirigenziale, assumono ruoli di sempre maggiore responsabilità e contribuiscono al progresso dell’amministrazione: è questa la sfida che la CIU-Unionqudri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri, pone con decisione nell’ambito della nuova organizzazione del lavoro in corso di realizzazione e discendente dal Patto per l’innovazione del lavoro pubblico firmato il 10 marzo scorso tra il Ministro Renato Brunetta e i sindacati.

 Mentre nel comparto privato la legge 190 del 1985 ha istituito espressamente, all’interno del codice civile, la categoria dei quadri, non si può dire la stessa cosa in quello pubblico. Nel settore delle pubbliche amministrazioni, infatti, non si è mai pervenuti ad una netta individuazione della categoria, neppure a seguito delle numerose riforme (e dei contenziosi giudiziari). Neanche la censura mossa nel 2001 dall’Unione europea all’Italia, proprio per non aver istituito un’area quadri nell’ambito della P.A. trovava riscontro, né tantomeno l’introduzione della vice dirigenza nel 2002 portò granchè alla causa, riforma andata a vuoto stante la forte opposizione sindacale.

 I più recenti cambiamenti economici ed organizzativi e l’innovazione digitale stanno determinando la necessità di nuove professionalità e competenze” ha commentato Gabriella Àncora, Presidente nazionale di CIU-Unionquadri. “In questo nuovo quadro politico ed economico, riteniamo che i veti e le inerzie poste nel passato ai Quadri nelle amministrazioni pubbliche siano del tutto anacronistiche. La nostra organizzazione chiede che le esigenze di una nuova e moderna P.A. realizzi un’area dei quadri e proceda alla relativa definizione della stessa nell’ambito della nuova quarta area professionale”.

È giunto il momento, a parere della Ciu-Unionquadri, di creare una vasta ma anche selezionata area di grandi competenze in seno alla P.A. con adeguato riconoscimento economico, normativo e di status, bacino ideale dove poter individuare i futuri dirigenti e sostituire tali figure ove necessario,

un punto di relazione, guida e contatto con le figure professionali impiegatizie. 

Tra gli obiettivi di questa ambiziosa riforma la Ciu-Unionquadri indica la necessità di eliminare qualsiasi automatismo retributivo e di carriera, sia le progressioni legate all’incarico affidato ed ai risultati raggiunti, così come l’individuazione di criteri normativi che prendano atto delle esigenze specifiche della categoria (assicurazione per responsabilità civile e difesa in giudizio, formazione continua, benefits anche legati a trasferimenti).

Nella nostra propostaha proseguito Àncora, “in tale nuova area apicale andrebbero a transitare coloro che risultano vincitori di concorso per l’inserimento in tale area, e di seguito, i dipendenti dell’area C muniti di laurea magistrale che abbiano superato una procedura di valutazione comparativa. Nell’ambito di un nuovo assetto della dirigenza, i dirigenti di prima nomina per un periodo definito”.

Nell’attuale momento storico sembrano esserci tutti i presupposti per poter finalmente dare attuazione ad una riforma attesa da anni. La legge di bilancio 2022, infatti, stanzia le risorse necessarie per dare concreta attuazione alle innovazioni in cantiere nella P.A., anche con i rinnovi contrattuali, introducendo nuovi ordinamenti professionali. La CIU-Unionquadri, sindacato presente al CNEL e al CESE di Bruxelles, mette a disposizione di tutti gli interlocutori sensibili al tema la propria esperienza, sempre più convinta che queste figure-chiave possano contribuire ad accelerare l’innovazione pubblica.

Todi 2022 – Residenza d’Artista

 

È online il bando dell’edizione 2022

Nel 2021, grazie alla generosa ospitalità dei collezionisti Umberto Morera e Anna Maria Balsano Morera, è nata la prima Residenza d’artista organizzata da Maja Arte Contemporanea, che ha visto la partecipazione dell’artista Anna Di Paola.

Con cadenza annuale, e per la durata di un mese (in maggio), la Residenza avrà luogo a Romazzano, località a circa 8 km da Todi (Perugia).

Proseguendo l’intento della Galleria di porre in essere azioni concrete a sostegno delle donne nel mondo dell’arte contemporanea, la Residenza si rivolge esclusivamente alle Artiste.

La domanda di partecipazione all’edizione 2022 è gratuita e dovrà essere presentata entro il 31 dicembre 2021.

 

BANDO RESIDENZA D’ARTISTA EDIZIONE 2022

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Maja Arte Contemporanea
Via di Monserrato, 30  –  ROMA
info@majartecontemporanea.com
+39 06 6880 4621MAR / VEN  15.30 – 19.30
SAB  11.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00

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Italia Oggi – Anche gli autonomi nel programma di occupabilità.

Le misure del programma di Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), il nuovo piano per le politiche attive lanciato dal ministro del lavoro Andrea Orlando, saranno riconosciute anche ai lavoratori autonomi che cessano in via definitiva la loro attività professionale.

 

Le misure del programma di Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), il nuovo piano per le politiche attive lanciato dal ministro del lavoro Andrea Orlando, saranno riconosciute anche ai lavoratori autonomi che cessano in via definitiva la loro attività professionale. L’estensione verso i professionisti del programma appena approvato dalla Conferenza stato-regioni (si veda ItaliaOggi del 22 ottobre scorso) è prevista dalla legge si bilancio che dedica un articolo alle politiche attive per i lavoratori autonomi.

Il programma Gol prevede «misure di assistenza intensiva all’inserimento occupazionale». Questi servizi di assistenza saranno erogati dai centri per l’impiego e dagli organismi autorizzati alle attività di intermediazione in materia di lavoro mediante lo sportello dedicato al lavoro autonomo, «anche stipulando convenzioni non onerose con gli ordini e i collegi professionali o le associazioni costituite ai sensi della legge 4/2013, nonché con le associazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale dei lavoratori autonomi iscritti e non iscritti ad albi professionali».

Un altro intervento previsto dalla manovra e dedicato ai professionisti riguarda il sostegno alla maternità. Per le professioniste e le lavoratrici autonome che hanno dichiarato, nell’anno precedente l’inizio del periodo di maternità, un reddito inferiore a 8.145 euro, l’indennità sarà riconosciuta per ulteriori tre mesi a seguire dalla fine del periodo di maternità. Istituito, infine, un fondo nello stato di previsione del Mef con una dotazione di 200 milioni per «definire i nuovi ordinamenti professionali delle amministrazioni dello stato stabiliti con la tornata contrattuale 2019-2021».

What is the @EU_EESC ‘s view on the Commission proposal on ‘Foreign subsidies distorting the internal market’? #SingleMarket

What is the @EU_EESC ‘s view on the Commission proposal on ‘Foreign subsidies distorting the internal market’? #SingleMarket
Last week, the #EESCplenary adopted the related opinion, which was prepared by our member @MaurizioMensi.

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NOTIZIE CESE: INT/954 SOVVENZIONI ESTERE DISTORSIVE DEL MERCATO INTERNO

INT/954

SOVVENZIONI ESTERE DISTORSIVE DEL MERCATO INTERNO

 

Il 20 ottobre 2021 il Comitato Economico e Sociale Europeo, riunito in seduta plenaria, ha adottato il parere INT/954, di cui è relatore Maurizio Mensi, rappresentante CIU-Unionquadri.

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NOTA INFORMATIVA

Il regolamento relativo alle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno è uno strumento tecnicamente complesso e di grande rilievo, non solo dal punto di vista giuridico, ai fini della protezione del mercato e dell’ecosistema europeo, con l’obiettivo di assicurare una concorrenza leale e non falsata da sovvenzioni estere.

Colma una lacuna di un quadro normativo articolato in cui si intersecano competenze UE e nazionali.

Si aggiunge alle regole su:

  1. Controllo sulle concentrazioni
  2. Controllo sugli investimenti stranieri
  3. Aiuti di Stato
  4. Appalti pubblici.

Suoi obiettivi sono: trasparenza, concorrenza, un piano di gioco in cui tutti sono sullo stesso piano e rispettano le stesse regole.

Il CESE condivide la scelta tecnica della Commissione così come i suoi obiettivi.

Ritiene infatti essenziale che l’UE e i suoi mercati rimangano aperti e competitivi, e attribuisce a tale aspetto un’importanza fondamentale, alla base anche del suo modello di autonomia strategica che, nella sua accezione più corretta –  mio avviso – è quella dell’indipendenza tecnologica.

Tuttavia, proprio alla luce di tale elemento, il CESE ritiene che l’obiettivo di proteggere il mercato unico debba accompagnarsi a quello di disporre di uno strumento efficace che sia applicato in modo coerente in tutta l’UE, con i minori oneri possibili a carico delle imprese e dei vari attori del mercato.

Il regolamento è il risultato di un percorso articolato in varie tappe.

  1. LE TAPPE DEL PERCORSO

Il 17 giugno 2020 la Commissione ha adottato un Libro bianco sulle sovvenzioni estere per affrontare la questione, avviare un dibattito pubblico e proporre possibili soluzioni. Tale Libro bianco individua una lacuna legislativa nelle norme dell’UE concernenti gli aiuti di Stato in materia di concorrenza, commercio e appalti pubblici, che di fatto impedisce all’UE di intervenire quando le sovvenzioni di provenienza estera causano distorsioni nel mercato interno, favorendo determinate operazioni di concentrazione o determinati partecipanti alle gare d’appalto. Allo stato nessuno Stato membro ha in vigore una normativa volta ad affrontare i potenziali effetti distorsivi delle sovvenzioni estere.

  • La questione delle sovvenzioni estere non è nuova ed è stata ripetutamente evidenziata a livello di UE. Il Consiglio ha fatto riferimento al Libro bianco della Commissione nelle sue conclusioni dell’11 settembre 2020; nelle conclusioni dell’1-2 ottobre 2020, il Consiglio europeo ha chiesto “ulteriori strumenti per affrontare gli effetti distorsivi delle sovvenzioni estere nel mercato unico“.
  • Nella sua relazione del febbraio 2020 sulla politica di concorrenza, il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di “indagare su strumenti di indagine appropriati nei casi in cui si ritiene che una società abbia tenuto un comportamento distorsivo a causa di sovvenzioni pubbliche o abbia realizzato profitti eccessivi sulla base di una posizione di mercato dominante nel suo paese di origine“. In una lettera congiunta ai vicepresidenti esecutivi della Commissione Vestager e Dombrovskis e al commissario Breton, un gruppo di 41 membri del Parlamento europeo ha espresso un forte sostegno a uno strumento per contrastare “le imprese di paesi terzi che hanno ricevuto un sostanziale sostegno statale“.
  1. DI COSA SI TRATTA

Come annunciato nel programma di lavoro della Commissione per il 2020-2021, la proposta di regolamento in esame disciplina in dettaglio un nuovo strumento operativo (un sistema di notificazione ex ante dei casi di maggiore entità e potenzialmente più distorsivi, insieme ad una procedura da avviare ex officio) per garantire condizioni di parità nel mercato interno evitando condizioni di concorrenza disomogenee.

In sintesi, la legislazione proposta ha come obiettivo quello di investigare e, se del caso, disincentivare o impedire operazioni di concentrazione, appalti pubblici e comportamenti sul mercato da parte di imprese sovvenzionate dall’estero che possono distorcere il mercato interno dell’Unione europea.

Emerge dalla proposta che il problema non sono gli investimenti esteri, ma le sovvenzioni che agevolano l’acquisizione di imprese UE, influiscono sulle decisioni di investimento, provocano distorsioni negli scambi di beni e servizi, condizionando il comportamento dei beneficiari e pregiudicando la concorrenza. A differenza delle sovvenzioni, per le quali la Commissione si riserva un potere di intervento in via esclusiva, in caso di investimenti esteri la competenza spetta invece agli Stati membri, che hanno comunque sempre la possibilità di controllare gli investimenti esteri per motivi di sicurezza o di ordine pubblico.

3.      SINTESI DEL PARERE CESE

Ai sensi della proposta, l’ampia definizione di sovvenzione estera è suscettibile di riguardare molte forme di sovvenzioni da parte di uno Stato estero, comprese quelle fiscali.

1.        Di qui l’opportunità che la Commissione indichi a quali indagini intenda dare priorità stabilendo, se del caso, criteri atti a disciplinare la trattazione delle varie pratiche, per esigenze di trasparenza e semplificazione.

2.         La proposta affida alla Commissione il controllo degli investimenti in UE da parte di entità sovvenzionate dall’estero. Al riguardo il CESE ritiene opportuno che la Commissione chiarisca con precisione, se del caso tramite apposite linee guida, l’ambito di applicazione del regolamento, così da garantirne un’applicazione omogenea a livello UE e riducendo al minimo il rischio di interpretazioni divergenti con gli Stati membri a cui compete invece il controllo degli investimenti esteri.

A tal fine si propone altresì la istituzione di uno sportello informativo per le imprese sulla normativa sui sussidi esteri, gli adempimenti e gli obblighi di notifica da essa derivanti.

3.          La Commissione, ai fini dell’avvio del procedimento, effettua una valutazione della sovvenzione estera soppesandone gli effetti negativi e positivi sullo sviluppo dell’attività economica in questione. Il CESE ritiene importante che la Commissione fornisca ulteriori indicazioni su come tale valutazione viene operata in concreto, quali potrebbero essere gli effetti positivi o quando il bilanciamento sia giustificabile.

4.         Con riferimento all’attuale regime di controllo delle concentrazioni, il CESE ritiene opportuno che la Commissione chiarisca il suo rapporto con il nuovo regime previsto, onde evitare tempi e risultati disallineati fra loro, con la conseguenza di oneri considerevoli a carico delle imprese.

5.         Ai fini dell’avvio del procedimento da parte della Commissione occorre che il totale delle sovvenzioni estere superi la soglia di 5 milioni di euro per tre anni fiscali consecutivi. Il CESE ritiene che tale soglia sia piuttosto bassa in termini assoluti e reputa opportuno suggerire alla Commissione di aumentarla, così da evitare i casi di minore entità e rilievo, anche a beneficio delle piccole e medie imprese.

6.        Nel settore degli appalti pubblici, il rischio di indagini d’ufficio e di un’ampia revisione delle gare d’appalto pubbliche è potenzialmente fonte di rischi e oneri per le aziende che operano e investono nell’UE. Di qui la necessità che la Commissione semplifichi e chiarisca al massimo il regime applicabile così da agevolare l’applicazione delle nuove regole, soprattutto allorché le stesse concorrono con le previsioni normative già vigenti, alleviando gli oneri amministrativi per le imprese UE.

Ripresa Green, Digitale e Sociale: Come i Piani di Ripresa e Resilienza contribuiscono a una economia di benessere per le persone e il pianeta

 

Invito

Evento online – CESE

22/10/2021 | 9:30 – 13:00
Recupero verde, digitale e sociale: in che modo i piani di rilancio supportano un’economia del benessere per le persone e il pianeta?

 

Il 22 ottobre 2021 il CESE terrà un evento online su ”Ripresa verde, digitale e sociale – Come i piani di ripresa stanno sostenendo un’economia del benessere per le persone e il pianeta?”.

L’Europa sta affrontando molte sfide a causa della pandemia di COVID-19. La gestione e la ripresa della crisi sono al centro delle attività delle Istituzioni europee e degli Stati membri nel 2021.
I tre Osservatori del Comitato economico e sociale europeo hanno seguito i negoziati sul nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-27 e la Next Generation UNIONE EUROPEA. È fondamentale garantire che i finanziamenti per la ripresa siano sostenibili oltre che inclusivi e che comportino un “rimbalzo in avanti” per il progresso verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e la promozione di obiettivi relativi al benessere, piuttosto che un ritorno alle normali attività .

Lo scopo principale di questo evento è presentare e discutere il coinvolgimento della società civile nell’attuazione dei piani di risanamento, attraverso esempi concreti. L’evento si concentrerà su tre settori economici in transizione per analizzare le opportunità e le sfide per passare a un’economia del benessere, in linea con l’Agenda SDG. I tre panel su energia, industria automobilistica e digitalizzazione avranno una presentazione regionale dei principali driver, potenziali e sfide sottostanti e si baseranno su una concreta esperienza nazionale. Ogni pannello darà tempo per i contributi dei partecipanti.

Il programma è disponibile  qui .
 
Questo evento contribuisce al processo della Conferenza sul futuro dell’Europa.
 

Si prega di registrarsi tramite questo modulo di registrazione . Le iscrizioni sono possibili fino a martedì 20 ottobre, ore 12.00. Un link sarà condiviso con le persone registrate prima dell’evento. 

Invito

Conferenza online   CESE

22/10/2021 | 9:30 – 13:00
Una ripresa green, digitale e sociale – In che modo i pacchetti di stimolo contribuiscono a un’economia del benessere per le persone e per il pianeta?
Il 22 ottobre 2021 il CESE organizzerà una conferenza online dal titolo Una ripresa verde, digitale e sociale – Come i piani di ripresa contribuiscono a un’economia del benessere per le persone e il pianeta?.
 

L’Europa deve affrontare molte sfide a causa della pandemia di COVID-19. La gestione della crisi e la ripresa sono al centro delle attività delle istituzioni europee e degli Stati membri nel 2021.

I tre osservatori del Comitato economico e sociale europeo hanno seguito i negoziati relativi al nuovo quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-27 e a NextGenerationEU. È essenziale garantire che il finanziamento degli incentivi sia sostenibile e inclusivo e comporti una “spinta” per progredire verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e per promuovere obiettivi relativi al benessere piuttosto che alla povertà. status quo.

L’obiettivo principale di questo evento è presentare e discutere la partecipazione della società civile nell’attuazione dei piani di risanamento, utilizzando esempi concreti. La conferenza si concentrerà su tre settori economici in transizione al fine di analizzare le opportunità e le sfide legate alla transizione verso un’economia del benessere, in linea con l’agenda dello sviluppo sostenibile. Le tre tavole rotonde su energia, industria automobilistica e digitalizzazione saranno oggetto di una presentazione dei principali driver, potenzialità e sfide di fondo a livello regionale e attingeranno all’esperienza nazionale concreta. Ogni tavola rotonda sarà chiusa da un dibattito con i partecipanti.

Il programma è disponibile qui .
 
Questo evento contribuisce al processo della Conferenza sul futuro dell’Europa.
 
Puoi registrarti attraverso questo modulo di registrazione . Le iscrizioni sono possibili fino a martedì 20 ottobre alle ore 12:00. Verrà condiviso un link con gli iscritti prima dell’evento.

Comitato economico e sociale europeo / Comitato economico e sociale europeo
Rue Belliard 99, 1040 Bruxelles