APPROVAZIONE DELLA LEGGE CHE RICONOSCE LE PROFESSIONI NON ORDINISTICHE. SODDISFAZIONE DELLA CIU.

APPROVAZIONE DELLA LEGGE CHE RICONOSCE LE PROFESSIONI NON ORDINISTICHE. SODDISFAZIONE DELLA CIU.

“La CIU esprime soddisfazione per l’approvazione della Legge che regola le Professioni non ordinistiche, cioè senza albo di rifermento (DDL n. 3270): iniziativa per la quale ci siamo battuti a lungo, sia a livello comunitario (Direttiva 2005/36/CE), che nei lavori al CNEL, aprendo così spazio concreto, finalmente, ad un sistema moderno che promuove la competitività”. Sono le parole di Corrado Rossitto, Presidente CIU, che prosegue: “in particolare, accogliamo assai positivamente la previsione per la quale le attività libero-professionali potranno svolgersi sia in forma individuale che associata, societaria o cooperativa, ma soprattutto nella forma del lavoro dipendente, riconoscendo pari dignità al professionista dipendente (art. 1 punto 5)”. Per la CIU, particolare attenzione meritano le norme a tutela dei consumatori, che impegnano le nuove Associazioni alla piena conoscibilità dei loro elementi costitutivi e organizzativi, con gli attestati di competenza e quelli di conformità alle norme tecniche, e che soprattutto le vincolano a rispettare rigorosi criteri di trasparenza, correttezza, veridicità: la trasparenza in particolare, quella del mercato dei servizi professionali nel rispetto delle regole sulla concorrenza. Altri punti importanti della Legge sono secondo la CIU quelli sulla formazione professionale (che dà impulso alla certificazione delle competenze e al controllo sulla qualità dei servizi); e quello sulla possibilità di erogare servizi con regole certe (che consegna di fatto ai giovani professionisti un asset fondamentale per poter investire su loro stessi e poter operare rapidamente). “L’Italia – conclude il Presidente Rossitto – col riconoscimento delle Professioni non regolamentate, questione che non esiterei a definire fondamentale e strategica per la competitività, la modernizzazione e l’efficienza della nostra economia, adotta il cosiddetto sistema ‘dualistico’ per il quale si prevedono regole e prerogative per le attività riservate (Ordini professionali) e per quelle non riservate (Associazioni professionali), come del resto avviene negli altri Paesi europei. Il Paese, dunque, si mette in linea con i principi richiamati nella Strategia di Lisbona, che uniformano il mercato continentale, offrendo medesime garanzie e certezze ai professionisti, ma soprattutto ai ‘clienti’, siano essi cittadini eo consumatori”.