LA CORTE COSTITUZIONALE DICHIARA L’INCOSTITUZIONALITÀ’ DELL’ART. 19 lett. b) DELLO ‘STATUTO DEI LAVORATORI’.
La sentenza di ieri della Corte Costituzionale non riguarda solo la FIOM, ma l’intero mondo delle relazioni sindacali.
La CIU accoglie, infatti, con grande soddisfazione tale decisione della Consulta che dichiara l’incostituzionalità dell’art. 19 lett. b) dello Statuto dei Lavoratori. Con ciò non potranno più essere escluse dalla rappresentanza sindacale aziendale (RSA) le associazioni sindacali non firmatarie di contratti collettivi applicati nell’unità produttiva.
“Una sentenza storica” ha dichiarato Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU “un colpo di piccone al monopolio della rappresentanza sindacale – in vita da quarant’anni – creato dalle burocrazie di Confindustria, CGIL, CISL e UIL con l’obiettivo di perpetrare il loro potere”.
La CIU ha combattuto per anni a questa battaglia di libertà per il pluralismo della rappresentanza aziendale. Del resto, è tale monopolio che ha impedito alla categoria dei Quadri di essere rappresentati attivamente, con propria rappresentanza, nei luoghi di lavoro.
Nonostante ciò vi è ancora l’arroganza di Confindustria e CGIL, CISL e UIL di presentarsi con il recente accordo interconfederale sulla rappresentanza (cfr. 31 maggio 2013) che promuove il conservatorismo e l’immobilismo.
“La Corte Costituzionale” ha concluso Rossitto “ha preso la decisione che i partiti politici non hanno avuto il coraggio di attivare per decenni, ovvero promuovere la democrazia ed il pluralismo sindacale all’interno delle aziende”.