Le tecnologie per la sicurezza e la difesa: dal CESE via libera alla proposta della Commissione UE.
Disco verde del CESE – il Comitato economico e sociale europeo – alla tabella di marcia europea per le tecnologie critiche per la sicurezza e la difesa, iniziativa promossa dalla Commissione UE a sostegno della tecnologia e dei settori critici per la difesa e la sicurezza all’interno dell’Unione.
Il Comitato, nella seduta plenaria tenutasi a Bruxelles nei giorni scorsi, l’ultima prima della pausa estiva, ha espresso il proprio sostegno alle proposte dell’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen, ritenute corrette nel metodo e nel merito oltre che suscettibili di rispondere alle molteplici sfide geopolitiche che il Vecchio Continente dovrà affrontare. Ha sottolineato tuttavia la necessità di sviluppare una maggiore integrazione fra i settori della difesa e quello civile, ricercando ulteriori e più proficue interazioni, a livello orizzontale e verticale, tra ricerca, innovazione e sviluppi industriali, con maggiore coordinamento fra Stati membri e Unione europea.
Soddisfazione da parte del relatore del parere, l’italiano Maurizio Mensi (rappresentante della CIU-Unionquadri, organismo presente al CESE e al CNEL) che ha rilevato come: “Le tecnologie civili e militari “dual use” e le sinergie in materia di difesa, sicurezza e spazio debbano essere sviluppate e integrate a livello europeo e nazionale. Proprio per questo l’Osservatorio europeo sulle tecnologie critiche, strumento chiave della tabella di marcia, deve essere dotato di una governance chiara, risorse adeguate e un forte status istituzionale per stabilire con chiarezza obiettivi, regole e criteri per la valutazione di tecnologie e dati”.
Nel suo parere, il CESE suggerisce che sia adottato rapidamente un approccio globale in grado di superare la tradizionale distinzione civile-militare tipica del nostro assetto industriale. “L’invasione dell’Ucraina, da questo punto di vista, rappresenta un campanello d’allarme che segnala la necessità di agire in modo più efficace” ha continuato Mensi.
Dal punto di vista tecnico, il parere del CESE si concentra poi sulla necessità di integrare i risultati della fase di ricerca e sviluppo con la dimensione applicativa, chiarendo a chi compete la titolarità delle iniziative e quali siano le rispettive responsabilità.
Allo stesso tempo, il CESE invita gli Stati membri ad impegnarsi affinché gli investimenti nazionali nel settore della difesa siano coordinati a livello europeo, così da evitare la frammentazione e la duplicazione delle relative iniziative e spese.
Il Comitato propone altresì di semplificare e razionalizzare i programmi e gli strumenti europei per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, ritenuti fondamentali per la realizzazione della tabella di marcia. Al riguardo, il CESE propone di creare uno specifico sportello unico online per le piccole e medie imprese e le start-up, un vero e proprio “angolo UE-PMI” digitale, strumento atto a consentire alle imprese di inserire dati predefiniti e ricevere, in cambio, informazioni sui progetti UE atti a supportare al meglio il proprio sviluppo imprenditoriale.