Professionisti
L’attuale sistema dei servizi professionali, a causa delle loro dimensioni e caratteristiche organizzative italiane, rimaste nei fatti arretrate, anche sotto il profilo del tasso di innovazione tecnologica, è sostanzialmente inadeguato rispetto alla domanda dei settori più produttivi ed alla concorrenza delle Società di liberi professionisti estere. Di tale situazione sono particolarmente danneggiati i giovani professionisti e le donne.
Un primo passo verso la modernizzazione del tessuto professionale risiede nell’approvazione del Decreto ministeriale 8 Febbraio 2013 n.34, in attuazione dell’art. 10, co. 10 Legge n.183/2011, che disciplina le regole ed il funzionamento delle Società tra Professionisti.
Compiacimento della CIU che è stata, infatti, tra i protagonisti del risultato attraverso numerose battaglie in Parlamento e presso il Governo, per l’approvazione di tale normativa di modernizzazione organizzativa delle Professioni. Battaglie volte a mettere in evidenza le grandi opportunità offerte da nuove forme organizzative societarie delle professioni, come le cooperative tra professionisti o Cooperative del Sapere – proposte dalla CIU anche a livello dell’Unione Europea con le c.d.“Cooperative Europee di Professionisti”.
Quella cooperativa, del resto, è una forma societaria che fornisce un impulso importante per sviluppare l’economia della conoscenza e modernizzare il Paese, offre infatti la possibilità di gestire attività e competenze multidisciplinari, di dare ai clienti servizi professionali diversificati e di alto livello. Costituisce pertanto un altro tassello importante per incentivare l’occupabilità e la competitività.
Altro importante tassello che apre ad un sistema moderno di competitività è stato il riconoscimento delle “professioni non ordinistiche” (Legge 14 Gennaio 2013 n.4). Le attività libero professionali potranno svolgersi sia in forma individuale che associata, societaria o cooperativa ma soprattutto nella forma del lavoro dipendente, riconoscendo pari dignità al professionista dipendente.
Un primo passo verso la modernizzazione del tessuto professionale risiede nell’approvazione del Decreto ministeriale 8 Febbraio 2013 n.34, in attuazione dell’art. 10, co. 10 Legge n.183/2011, che disciplina le regole ed il funzionamento delle Società tra Professionisti.
Compiacimento della CIU che è stata, infatti, tra i protagonisti del risultato attraverso numerose battaglie in Parlamento e presso il Governo, per l’approvazione di tale normativa di modernizzazione organizzativa delle Professioni. Battaglie volte a mettere in evidenza le grandi opportunità offerte da nuove forme organizzative societarie delle professioni, come le cooperative tra professionisti o Cooperative del Sapere – proposte dalla CIU anche a livello dell’Unione Europea con le c.d.“Cooperative Europee di Professionisti”.
Quella cooperativa, del resto, è una forma societaria che fornisce un impulso importante per sviluppare l’economia della conoscenza e modernizzare il Paese, offre infatti la possibilità di gestire attività e competenze multidisciplinari, di dare ai clienti servizi professionali diversificati e di alto livello. Costituisce pertanto un altro tassello importante per incentivare l’occupabilità e la competitività.
Altro importante tassello che apre ad un sistema moderno di competitività è stato il riconoscimento delle “professioni non ordinistiche” (Legge 14 Gennaio 2013 n.4). Le attività libero professionali potranno svolgersi sia in forma individuale che associata, societaria o cooperativa ma soprattutto nella forma del lavoro dipendente, riconoscendo pari dignità al professionista dipendente.
Dott.ssa Maria Bosco
Responsabile Nazionale CIU dei Professionisti e Cooperative del Sapere
Responsabile Nazionale CIU dei Professionisti e Cooperative del Sapere