Ricercatori

La CIU – sulla scorta dell’insegnamento europeo che tra gli “obiettivi di Lisbona” mira alla creazione di uno “spazio europeo della ricerca” – promuove da tempo la c.d. Carta dei Ricercatori, chiedendo un serio programma per la promozione delle capacità e potenzialità dei ricercatori attraverso una politica che sostenga la mobilità e flessibilità di questi.
Ai ricercatori si deve offrire:
  • una situazione contrattuale adeguata e competitiva a livello internazionale, favorendo una tutela previdenziale costante ed omogenea in Europa e fuori dall’Europa.
  •  una rete che colleghi gli istituti di ricerca e le Università, per rendere più semplice la mobilità dei ricercatori e adottare iniziative a sostegno dell’unità familiare costretta a spostarsi frequentemente.
  • la promozione di quel legame con l’Italia attraverso la creazione delle reti dei professionisti italiani residenti all’estero.
Per la CIU è importante rendere più facile la scelta professionale del ricercatore, individuandone e tutelandone la specificità, garantendo un adeguato statusnormativo, di rappresentatività e di trattamento contrattuale.
Inoltre è contestualmente necessario incentivare le imprese a credere in queste risorse e ad utilizzarle.
La CIU chiede un intervento normativo che dia la definizione della figura del ricercatore anche nel settore privato. Essa non presenta requisiti di affinità con la categoria dei dirigenti, che presuppone una stratificazione rigida e gerarchica delle competenze. La figura del ricercatore è invece ben identificata nell’ambito delle nuove figure professionali che emergono nella società del sapere come i quadri, i professionisti, etc.
Il rapporto del ricercatore dovrà essere caratterizzato da elevata mobilità nello spazio europeo della ricerca e da continua necessità di formazione e di aggiornamento, dalla necessità di autonomia, di potere decisionale e di spesa.
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Responsabile Nazionale CIU per i Ricercatori