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SUPERBONUS 110 – L’Avv. Laura Aramini Dirigente CIU UNIONQUADRI a sostegno dei professionisti.

L’Avv. Laura Aramini, Dirigente CIU – UNIONQUADRI – Dipartimento Giovani Quadri e Professionisti Junior, interviene sulla delicata materia del superbonus 110.

Grazie al bonus statale, concesso alle imprese, molte abitazioni hanno cambiato volto, e con ciò ne hanno beneficiato non solo i proprietari, ma anche il territorio stesso, con la bellezza e le migliorie del proprio paesaggio.

Senza spendere i propri soldi, molte abitazioni e condomini, sono stati letteralmente ristrutturati, comportando con ciò un beneficio ai proprietari, ma anche lavoro in più per tutto il settore edile e l’intero comparto.

Purtroppo, però, dietro il mondo apparentemente aureo del superbonus, si celano numerose difficoltà, che si sono venute a riscontrare nel caso di fallimenti di imprese e/ o mancati pagamenti da parte delle stesse ai professionisti.

Se da un lato il fallimento delle imprese, causa mancata cessione dei crediti di Stato, ha determinato necessariamente l’accollo delle spese in capo ai proprietari delle abitazioni, dall’altro si deve considerare che tutto ciò ha determinato gravi problematiche per ciò che riguarda i pagamenti dei professionisti – tecnici incaricati, di cui la CIU – UNIONQUADRI, intende occuparsi.

L’Avv. Aramini, esperto conoscitore della materia, vuole essere a supporto e guidare i professionisti, nello studio e fattibilità di vedere recuperati i propri legittimi compensi.

Importante, spiega l’Avv. Aramini, è la regolarità della documentazione redatta in sede contrattuale, il contratto tra committente e general contractor, l’incarico professionale, la Cila, sulla quale deve essere riportata la firma del committente.

Molte imprese, al fine di evitare o ridurre il pagamento a favore dei professionisti, si oppongono, al pagamento in sede civile, a seguito di procedimento monitorio, ciò al fine di ritardare il pagamento dovuto, importante poi è la completezza documentale, il computo metrico, il QTE (quadro tecnico economico), l’asseverazione, sono elementi imprescindibili per una difesa “blindata “.

In contenzioso, neppur una CTU, circa la congruità della parcella del professionista, sarebbe necessaria, poiché la sua congruità deve essere desunta dai documenti redatti in fase contrattuale.

Si ricorda, che trattasi di crediti di Stato, laddove l’impresa, abbia incassato i crediti, non potrà ridurre la parcella del professionista, a posteriori, configurandosi diversamente una appropriazione indebita da parte dello stesso.

Si consiglia altresì, di non accettare transazione giudiziali al ribasso, rispetto alla parcella professionale, poiché essa implicherebbe un meccanismo di revisione della pratica assai articolato….

Le spese tecniche, infatti risultano tali, nel loro importo già in fase di quadro tecnico economico (QTE), in seguito osservate e poi vistate dal consulente contabile.

Pertanto, un eventuale modifica dell’importo di cui in fattura anche fosse solo di un euro, determinerebbe necessariamente una revisione in toto di tutta la pratica superbonus, ovvero l’eventuale disavanzo in termini economici, influirebbe sull’importo del credito ceduto da parte dell’impresa, concretizzandosi per essa in un ingiusto arricchimento.

Alfine di ribilanciare le somme sarebbe perciò necessaria una rettifica, quasi mai possibile, presso agenzia delle entrate, così da evitare il rischio di accertamenti.

Materia ostica, che seppur rientrante nell’ambito civile, per ciò che riguarda le obbligazioni contrattuali, implica una serie di dettagli aggiuntivi – tecnici, non trascurabili in fase di contenzioso.

La CIU – UNIONQUADRI, attraverso l’Avv. Aramini, si pone l’obiettivo di porsi accanto ai professionisti, al fine di assisterli nel recupero del loro giusto compenso da lavoro.

Una nuova figura di professionista e lavoratore. L’avvocato collaboratore che emerge da una delibera approvata dal Congresso di Parma 2024 di ANF Associazione Nazionale Forense.

CIU UNIONQUADRI che rappresenta al CNEL i quadri e le professionalità medio – alte emergenti nel mondo del lavoro, sostiene come l’evolversi della professione di avvocato con lo sviluppo delle specializzazioni e la nascita di studi di rilevanti dimensioni pone il tema di una collocazione del professionista legale di queste strutture in un ambito che ne rispetti l’autonomia, contestualmente alle esigenze di redditività, tutela e stabilità del posto di lavoro.

Sosteniamo quindi la possibilità per l’avvocato di esercitare la propria professione nell’ambito di studi legali strutturati, sia come lavoratore dipendente che come avvocato collaboratore con le garanzie previste per tutti i rapporti di lavoro ed anche con previsioni che tengano conto della peculiarità della figura professionale.

Nell’ambito del Congresso di ANF Associazione Nazionale Forense cui ha partecipato l’avvocato Fabio Petracci che riveste anche la carica di Vicepresidente Nazionale di CIU Unionquadri, è stata dibattuta questa ipotesi concentrata in una mozione di ANF.

Concluso il congresso nazionale di ANF – Associazione Nazionale Forense – è stata approvata la mozione che prevede l’istituzione della figura professionale dell’Avvocato Collaboratore.

Essa prevede la figura dell’avvocato inserito in uno studio di dimensioni medio – grandi, che può assumere la forma del lavoratore dipendente con adeguata qualifica contrattuale (anche di quadro) – o di un collaboratore parasubordinato con una parte delle tutele e delle garanzie del dipendente, in quanto operante in regime di mono committenza.

La mozione delega l’associazione ANF ed ogni sede competente all’attuazione di tale previsione che dovrebbe avvenire in sede legislativa, limitando il divieto per l’avvocato di svolgere attività di lavoro dipendente limitatamente all’inserimento in uno studio legale.

CIU – Unionquadri quale associazione sindacale dei quadri e delle nuove elevate professionalità, ha da sempre sostenuto la disciplina di tale figura professionale e quindi ha offerto la propria disponibilità a collaborare nelle competenti sedi anche di proposta legislativa come il CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro di cui è componente.

CIU Unionquadri partecipa all’apertura di un corso di alta formazione sul tema Bullismo e Cyberbullismo.

Si è svolto presso il Consiglio Regionale del Veneto un’importante Convegno su “La violenza nelle relazioni: Bullismo, Cyberbullismo e violenza di Genere”.

Erano presenti gli operatori del settore, dal volontariato alle Forze dell’Ordine, ivi compresi i Sindacati delle Forze di Polizia, Autorità Politiche e Amministrative e toccanti testimonianze di persone che hanno subito episodi di bullismo.

Presente anche una delegazione di CIU Unionquadri, sede della Fondazione Lybra nel Lazio e presente nel CNEL come Sindacato particolarmente attento alle problematiche sociali che il CNEL sta affrontando.

La delegazione di CIU Unionquadri composta dal Vicepresidente Fabio Petracci, Marco Ancora Responsabile del Settore Cultura, e Gerarda Urciuoli che con Unipromos segue la sede di Trieste per quanto attiene il Benessere Lavorativo.

Nel corso dell’ampia discussione, l’Avv. Petracci ha evidenziato i molteplici tratti comuni tra le forme di violenza trattate e quelle esistenti negli ambiti lavorativi come il Mobbing e lo Stress Lavoro correlato, sottolineando come in realtà esista un unico problema generatore dato dalla violenza nelle relazioni interpersonali da non confondersi con l’autorità ed i necessari rapporti gerarchici e organizzativi.

Marco Ancora, ha sottolineato l’importanza del Convegno e dell’azione svolta dal Consiglio Regionale del Veneto insieme a Lybra, rimarcando l’azione svolta da CIU Unionquadri al CNEL e al CESE riguardo le problematiche dei cambiamenti per la cd transizione digitale soprattutto riguardo le nuove tecnologie e l’informatica.

Il Presidente della Fondazione Lybra, Giuseppina Filieri, si è dichiarata convinta che l’inaugurazione di un Osservatorio a Roma di Lybra presso la Sede Nazionale di CIU Unionquadri, dopo l’apertura del Centro di Ascolto a Trieste proprio su queste tematiche, servirà ad apportare un ulteriore importante contributo con il CNEL a Roma ed il CESE a Bruxelles.

Villa Medici apre il concorso annuale per selezionare i sedici borsisti della stagione 2025-2026.

Residenza d’artista, centro artistico multidisciplinare e sito storico con un patrimonio di sette ettari, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici accoglie ogni anno circa 70 artisti, autori e ricercatori per soggiorni di varia durata, tra cui 16 borsisti in residenza per un anno.

Dall’8 luglio al 16 ottobre 2024, l’Accademia di Francia a Roma lancia un concorso per selezionare i sedici borsisti che, a partire dal settembre 2025, trascorreranno 12 mesi a Villa Medici a Roma per una residenza di creazione, sperimentazione e ricerca.

Il concorso si rivolge ad artisti, autori e autrici, ricercatori e ricercatrici affermati in ogni ambito artistico. Tra le discipline selezionate vi sono infatti musica e letteratura, architettura e design, arti plastiche e visive, coreografia, regia teatrale, storia e teoria dell’arte e restauro di opere d’arte. Non vi sono limitazioni sulle nazionalità dei candidati ma è richiesta una buona conoscenza della lingua francese.

Al termine del concorso, scandito da una preselezione dei dossier e da un colloquio, saranno selezionati sedici figure professionali che prenderanno residenza a Villa Medici dal settembre 2025 all’agosto 2026.

Situato sulla collina del Pincio a Roma, nel cuore di una capitale europea ed artistica che oggi ospita più di 20 accademie e istituti culturali internazionali, Villa Medici è un luogo di vita e di lavoro per i suoi pensionnaires fin dal 1803. Durante il proprio soggiorno in Villa, ogni candidato selezionato riceve una borsa di studio, un alloggio e uno spazio di lavoro, oltre al supporto artistico e tecnico del team dell’Accademia. I borsisti prescelti sono incoraggiati a partecipare alla vita collettiva e alla programmazione artistica di Villa Medici e vengono regolarmente invitati ad incontrare professionisti dell’arte in svariati contesti culturali.

Come candidarsi

Le candidature devono essere inviate tra le ore 12:00 (mezzogiorno) di lunedì 8 luglio 2024 e le ore 12:00 (mezzogiorno) di mercoledì 16 ottobre 2024, esclusivamente tramite la seguente piattaforma online dedicata al concorso:

https://concours-pensionnaires.villamedici.it/access/

 

I candidati devono aver compiuto il diciottesimo anno di età alla data di chiusura del bando.

Le fasi di preselezione, colloquio e selezione saranno svolte da una giuria composta da otto personalità. Dopo i colloqui, la giuria delibererà e stilerà una lista di candidati idonei. I borsisti sono nominati per un periodo di 12 mesi.

Il regolamento del concorso, l’elenco dei membri della giuria, i requisiti di candidatura e la relazione della giuria dell’anno precedente possono essere consultati sul sito web dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici al seguente link:

https://www.villamedici.it/concorso-di-selezione-borsisti/

Per ulteriori informazioni sul concorso per la selezione dei borsisti:

concourspensionnaires@villamedici.it

Professioni sanitarie, quasi 36 mila posti nei corsi di laurea: ecco in quali università si può fare domanda.

Il tasso occupazionale è del 77% per le Professioni sanitarie, pari al doppio del 39% della media di tutte le aree disciplinari:  tutti i bandi in scadenza.

I bandi per i corsi di laurea delle professioni sanitarie quest’anno prevedono circa 35.800 posti. Il 3,9% in più rispetto allo scorso anno. «Nella maggioranza delle università, ben 27 su 41», precisa, la scadenza per le domande cade proprio «nell’ultima settimana di agosto: da lunedì 26 per Novara, Milano, Trieste, Pisa, Siena, Catanzaro e Cosenza, a martedì 27 Milano Bicocca, Brescia, Padova, Genova, Parma, Ferrara, Chieti, Napoli Campania, Napoli Parthenope e Sassari. Mercoledì 28 Firenze, Roma Tor Vergata, Bari e Lecce. Giovedì 29 Modena, Campobasso e Napoli Federico II, venerdì 30 Trento e Cagliari, infine sabato 31 ultima a chiudere come lo scorso anno è l’università di Foggia», ha spiegato Angelo Mastrillo, docente in Organizzazione delle professioni sanitarie all’Università di Bologna all’Adnkronos.

Le università private

«A queste – prosegue Mastrillo – si aggiungono le università private, fra cui la Cattolica, che ha il maggior numero di posti a bando fra le private: ben 845 su 12 Corsi, distribuiti fra le Regioni Piemonte, Lombardia, Bolzano, Lazio e Basilicata».

Due domande per ogni posto

Negli anni passati il rapporto era di quasi due domande per un posto a bando, considerando la media delle 22 professioni, ma con ampie differenze. «In dettaglio nel 2023 – aggiunge Mastrillo – il rapporto più alto era stato per fisioterapista con 6,8, logopedista 4,7, ostetrica 4,3 e dietista 3,7. A seguire tutte le altre 18, fra cui infermiere con 20 mila posti a bando e rapporto di 1,1 differenziato fra 0,9 nelle Università del Centro-Nord e quasi 2 nelle Università del Sud».

Tasso di occupazione oltre il 70%

In generale per tutte le professioni sanitarie, gli sbocchi occupazionali sono relativamente certi e in tempi brevi. «Come evidenziato dai dati di AlmaLaurea, il tasso occupazionale è del 77% per le Professioni sanitarie, pari al doppio del 39% della media di tutte le aree disciplinari», conclude Mastrillo.

Pubblico impiego, scatta la grande caccia al posto fisso: ecco il calendario dei concorsi.

Dal ministero di Giustizia alla Difesa, dagli Affari Esteri alla Polizia di Stato: resiste il mito del posto fisso o del posto figo, come reclamizzato da alcuni spot. Mentre si pensa di posticipare l’addio a 70 anni per gli statali

Autunno di concorsi per la Pubblica amministrazione. L’obiettivo è arrivare a 350 mila nuove assunzioni entro il 2025come annunciato dal ministro Paolo Zangrillo al Corriere della Sera quiMa la sfida che ha appena lanciato è un’altra: «Trattenere al lavoro i dipendenti pubblici fino a 70 anni, su base volontaria», inserendo il provvedimento nella legge di bilancio. Ma vogliamo orientare il lettore nella bussola dei prossimi appuntamenti concorsuali. Tutti passano attraverso la procedura pubblica di massima trasparenza. La domanda di partecipazione, come tutti gli altri concorsi pubblici, deve essere sempre inviata per via telematica, registrandosi al sito www.inpa.gov.it e compilando il format sul portale inPA accessibile tramite lo Spid.

La selezione in Bankitalia

Tra i concorsi in scadenza a settembre c’è quello per la Banca d’Italia per l’assunzione di cinque assistenti con orientamento nelle discipline economiche da destinare alla filiale di Bolzano. Il titolo di studio richiesto per partecipare al concorso della Banca d’Italia è la laurea triennale in Scienze dell’economia e della gestione aziendale o Scienze economiche. Le candidature vanno inviate attraverso il portale di Bankitalia.

Il bando del ministero di Giustizia

Il ministero della Giustizia è alla ricerca di autisti. Il bando di concorso per la copertura a tempo indeterminato di 1.000 posti, come conducenti di automezzi è stato pubblicato il 7 agosto e scade il 25 settembre. Saranno inquadrati in area assistenti, già area funzionale seconda. La domanda va presentata tramite il portale inPA. Entro l’autunno sono attesi anche i primi bandi dell’Inps per reclutare 1.144 assistenti ai servizi, 30 assistenti tecnici e 582 assistenti informatici. Si tratta di una delle selezioni pubbliche più attese nel 2024. I vincitori saranno assunti in area B mediante contratto di lavoro a tempo indeterminato. Questo concorso pubblico interessa moltissimi candidati perché sono più di 10 anni che INPS non indice concorsi rivolti a diplomati. Non ci sono vincoli di età.

Il bando del ministero della Difesa

E’ appena scaduto il bando di concorso per il reclutamento di 1.000 Assistenti Tecnici. I reclutati saranno assunti a tempo indeterminato come Personale Civile del Ministero della Difesa. Saranno inquadrati nell’Area Funzionale, fascia retributiva F2. Come quello per titoli ed esami, finalizzato alla copertura di 146 posti, a tempo indeterminato, da destinare al ruolo di Magistrato Tributario presso il ministero dell’Economia e delle Finanze. Anche il Comune di Milano cerca 20 posti di funzionari e istruttori presso la Città Metropolitana di Milano. Molto interessanti sono anche i concorsi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per circa 1200 posti, suddivisi tra 320 funzionari; 600 assistenti; 175 segretari di legazione e funzionari.

Il mito del posto fisso

Con la competizione serrata nel mondo del lavoro resiste dunque il fascino del posto fisso. Forse non è il «posto figo», celebrato nei mesi scorsi da una serie di spot governativi ma è ancora tutto da costruire con il cambiamento dei meccanismi di lavoro e carriera negli uffici pubblici. «A una lettura più realista è l’effetto combinato di due fattori centrali nella galassia del Pnrr, che ha accelerato le assunzioni, ma ha anche spinto le riforme delle selezioni», scrive il Sole 24 Ore.

La macchina dei concorsi

La macchina dei concorsi pubblici sta viaggiando ad una velocità senza precedenti, perché «da gennaio sono stati lanciati 13.274 bandi che hanno messo in palio 288.558 posti, cioè 2,7 volte (+176%) quelli aperti nel 2023. E soprattutto ha raccolto la cifra record di due milioni di candidature, presentate dunque da una platea sconfinata di persone che mette il posto pubblico fra le proprie opzioni professionali», aggiunge il quotidiano di Confindustria. La maggioranza dei concorsi (79%) arriva dalle amministrazioni locali.

Chi si sta candidando

Gli italiani interessati all’impiego pubblico sono oltre 1,7 milioni di persone registrati a InPa, il portale del reclutamento: «Il 55% è donna, e il Centro-Sud è molto più rappresentato in una graduatoria generale guidata da Lazio (188.444 iscritti), Campania (175.438) e Sicilia (128.791). La prima regione del nord è la Lombardia, che pur sommando da sola gli abitanti di Lazio e Campania arriva quinta con 100.086 utenti», scrive il Sole 24 Ore.

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Cons. CIU Unionquadri Maurizio Mensi – CESE – COLLEGAMENTI DIGITALI ESSENZIALI PER LAVORO, ECONOMIA E SOCIETÀ. IL PARERE CESE TEN/839.

Ogni attività economica e interazione sociale, dai trasporti al sistema sanitario e bancario, dipende ormai da collegamenti e reti di comunicazione. Di qui l’importanza della cosiddetta connettività digitale, oggetto del parere TEN/839, “Pacchetto sulla connettività per le reti e le infrastrutture digitali” approvato dal CESE all’unanimità in Plenaria lo scorso 18 settembre, di cui è stato correlatore il Prof. Maurizio Mensi, rappresentante della CIU-Unionquadri.

Il parere ha ad oggetto il Libro Bianco della Commissione europea “How to master Europe’s digital infrastructure needs?” del 21 febbraio 2024, di cui sostiene obiettivi e piano d’azione.

La connettività di cui oggi nessuno può più fare a meno è peraltro il risultato di un insieme integrato ed efficiente di reti terrestri, satellitari, cavi sottomarini, sui quali scorre oltre il 90 % del flusso dati di internet. Da essa dipende il benessere collettivo e serve a garantire efficienza e competitività al sistema industriale, vitale per consentire all’UE di perseguire autonomia tecnologica e sviluppare ricerca e innovazione. Si tratta peraltro degli elementi qualificanti al centro del rapporto Draghi e delle conclusioni del G7 Lavoro che si è tenuto a Cagliari il 12 e 13 settembre scorso.

Il parere CESE sottolinea come nel nuovo contesto tecnologico e di mercato sia essenziale assicurare condizioni di parità tra tutti gli operatori dell’ecosistema digitale proteggendo i consumatori a prescindere dal fornitore. Lo stato delle nostre telecomunicazioni oggi è il risultato del processo di liberalizzazione degli anni 90 del secolo scorso, grazie alle direttive UE di liberalizzazione e armonizzazione di quegli anni. Dobbiamo riconoscere che i risultati sono certamente positivi, in termini di prezzo e qualità dei servizi offerti

Tuttavia, l’Europa deve rimediare alla frammentazione normativa a livello nazionale, evitando di chiudersi in sé stessa con politiche protezioniste. Occorre puntare sui partenariati pubblico-privati, rafforzare il coordinamento degli strumenti di sostegno finanziario, rimuovere le asimmetrie regolamentari fra operatori di telecomunicazione tradizionali e le piattaforme digitali. Servono inoltre investimenti per oltre 200 miliardi di EUR da parte del settore pubblico e privato per garantire lo sviluppo di reti digitali ad alta capacità indispensabili per realizzare gli obiettivi del Programma strategico per il decennio digitale 2030. Al riguardo è essenziale garantire sia la cybersicurezza dei dati sia la sicurezza delle infrastrutture tramite fornitori affidabili e una politica di certificazione adeguata.

Come sottolineato da Gabriella Ancora, Presidente della CIU-Unionquadri, Confederazione presente al CNEL da anni e che da sempre porta avanti la tematica della formazione continua e dell’aggiornamento professionale: “la connettività digitale, così come le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale è uno strumento essenziale per migliorare le condizioni di lavoro, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Come indicato nella articolata Dichiarazione finale del G7 Lavoro di Cagliari, occorre fare uno sforzo collettivo per sfruttare le tecnologie avanzate per sviluppare progetti innovativi, a beneficio non di pochi ma della collettività, ponendo al centro i diritti umani e l’inclusione sociale. È indispensabile puntare sulla riqualificazione, l’aggiornamento professionale e l’istruzione riducendo al minimo i rischi per le persone più vulnerabili ed emarginate. Si tratta di indicazioni preziose che devono essere di guida per il futuro”.

Innovazione e connettività. Mensi (CIU-UNIONQUADRI): “valorizzando le nostre risorse ci avviciniamo agli Usa”.

BRUXELLES – Si delineano temi qualificanti per il futuro dell’Europa durante la plenaria Comitato economico e sociale tenutasi a Bruxelles. Partendo dall’innovazione, “uno dei punti deboli su cui occorre puntare”, il membro CESE Prof. Maurizio Mensi per Confederazione CIU- UNIONQUADRI, Confederazione presente in Italia al CNEL, ci spiega il suo intervento dedicato alla connettività e all’importanza delle reti di comunicazione in una società connessa: “Bisogna rimediare al paradosso europeo per cui l’eccellenza nel campo della ricerca non riesce a trasporsi sul piano industriale. Importante saper valorizzare le proprie risorse”.

Come da programma, il 19 settembre si è svolto un dibattito sullo Stato di diritto e diritti fondamentali dell’UE a cui hanno partecipato Joachim HERRMANN, vice capo del gabinetto di Didier Reynders, commissario europeo per la Giustizia, Kevin CASAS-ZAMORA, segretario generale dell’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale (IDEA), Jerzy POMIANOWSKI, direttore esecutivo del Fondo europeo per la democrazia e Alexandrina NAJMOWICZ, segretaria generale del Forum civico europeo Ad essere chiamata in causa è stata dunque la tradizione giuridica europea, una tradizione fatta di norme anche se ” di troppa regolazione si muore e questo Draghi lo ha messo in evidenza. A Bruxelles si discute per elaborare un Innovation stress test, una sorta di verifica a cui deve essere sottoposta ogni nuova regola prima di essere adottata per valutare la capacità di pro-competitiva e pro innovazione di ciascuna di esse. Così ci avviciniamo all’esperienza degli Usa, un punto di riferimento in tema di innovazione non solo per le risorse che sono in grado di mobilitare ma per la capacità del loro sistema costruito sulla crescita e sulla competitività. Questi saranno gli aspetti su cui si dovrà puntare e l’agenda Draghi è uno strumento indispensabile. La società civile gioca da sempre un ruolo importante, ecco perché confido che nell’esercizio dei propri compiti e le proprie competenze, il Comitato sia tenuto a dare pareri obbligatori, ma non vincolanti, su tutte le proposte della commissione” spiega Maurizio Mensi

Fondo Conoscenza – Settembre: buoni propositi e una lunga stagione lavorativa davanti.

Questa è la formula, quando tutto riparte.

✨ Chi ha avuto il privilegio di rigenerarsi durante le ferie, crede sinceramente di avere tutto il tempo del mondo: tempo per lavorare, organizzare, migliorare, leggere, informarsi, formarsi, ottimizzare.
Poi, basta un chissà che, e ci si sente oppressi dal ritmo incalzante delle cose, dalle attività che si rincorrono, dalle scadenze che si accavallano e dalle tante risposte da dare a colleghi, clienti, fornitori, superiori.

❗️Esiste una parola, presa in prestito dal tedesco, usata per descrivere l’ansia che si avverte quando ci si accorge del tempo che sta per finire. : . Un’espressione ereditata dal Medioevo, questo tempo cupo, quando nessuno poteva permettersi di tardare e restare fuori le mura del borgo. Era obbligatorio rientrare prima che le porte si chiudessero.

⌛️ , , , , . Nel lavoro, il peso delle attività (eccessivo o anche nullo) ed il ritmo frenetico, la percezione di non disporre di tempo sufficiente per svolgere i propri compiti in qualità, possono generare “ -” ovvero quella “condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative” (Accordo Europeo 2004).

Elevare le proprie competenze gestionali sviluppando efficienza operativa, capacità di pianificazione, controllo e delega, nonché un proprio metodo per lavorare con consapevolezza e gratificazione, può rappresentare una soluzione intrigante, generata da una buona formazione sui temi del .

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