Comunicati Stampa

REGIONE LAZIO: TAVOLO TECNICO CIGD.

Si è tenuta Venerdì 8 maggio u.s. la riunione del Tavolo tecnico tra l’Assessorato alle Politiche del Lavoro della Regione Lazio, rappresentato dall’assessore Di Berardino e le parti sociali, al quale CIU-Unionquadri partecipa in qualità di organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa nonché di sottoscrittrice dell’accordo quadro in materia di Cassa integrazione in deroga.

Tale riunione, ormai a cadenza settimanale, finalizzata al monitoraggio e alla verifica dell’Accordo Quadro sulla Cassa Integrazione in Deroga ha fornito diversi dati utili sullo stato di avanzamento dei lavori ed ha registrato la presenza del direttore INPS, Dott. Saltalamacchia, della dirigente INPS Dott.ssa Rosanna Casella e del segretario della Commissione Regionale ABI del Lazio Dott. Milana.

È stata l’occasione per monitorare l’avanzamento delle procedure di gestione delle casse integrazioni in deroga ormai in attesa dei pagamenti da parte dell’INPS e purtroppo in fase di stallo da circa due settimane.

L’assessore Di Berardino ha comunicato i dati aggiornati relativi alle domande di CIGD, segnatamente 67816 domande per 175071 lavoratori coinvolti di cui 91175 donne e 83896 uomini.

Sono 60530 le domande autorizzate mentre tutte quelle restanti entreranno nel secondo blocco di valutazione finanziato con il secondo decreto. Le domande finanziate sono circa 70.000 per una spesa complessiva di 307 milioni di euro con un disavanzo di circa 10 milioni di euro che verranno, come già detto, finanziati dal Governo con il nuovo decreto.

La Provincia di Roma è quella maggiormente interessata con il 75,9% delle aziende richiedenti, il 9,4% riguarda Latina, il 7,4% Frosinone, il 5,1% Viterbo ed il 2% Rieti.

Particolarmente interessante anche il dato relativo alla suddivisione per settori produttivi dove a farla da padrone è il terziario con il 27% delle domande, a seguire la ristorazione con il 22%, le attività professionali con poco più del 10%, i servizi con l’8%, la sanità con il 6%, il noleggio e le agenzie di viaggi con il 5% e via via tutti gli altri.

È stato richiesto dalla Regione e anche dalla CIU-Unionquadri all’INPS una forte accelerazione nella fase di valutazione delle domande ed erogazione dei pagamenti visto che i ritardi stanno mettendo sotto stress eccessivo i lavoratori e le famiglie coinvolte.

A tal proposito si è fatta richiesta di istituzione di un tavolo tecnico che aiuti ad accorciare le procedure per la fase di assistenza alla ripresa delle attività produttive ed alla progettazione di una proroga delle casse integrazioni per i periodi futuri al fine di aiutare le imprese nella ripartenza e di salvaguardare i livelli occupazionali.

La dirigente dell’INPS, dott.ssa Casella ha invece illustrato la reportistica delle pratiche lavorate dall’Istituto.

Sono 58.785 le domande pervenute di cui 10.819 autorizzate su 11.976 esaminate; i lavoratori pagati sono 32.206. Il lavoro da fare è senza dubbio ancora importante.

Il dott. Saltalamacchia, direttore dell’INPS, ha poi aggiunto che la procedura di compilazione dei modelli SR41, necessari per il pagamento delle casse integrazioni è ad oggi ancora manuale ed è necessario procedere ad automatizzarla per rendere fluido il processo di acquisizione dei dati dei lavoratori onde evitare ulteriori ritardi.

Si è concluso con un cenno alle procedure di anticipazione delle casse integrazioni resa disponibile dalle banche a seguito dell’accordo tra ABI e Regione Lazio. Il dott. Milana, segretario della Commissione Regionale ABI, ha illustrato come le domande pervenute agli istituti bancari siano ad oggi solamente 4.000 registrando dunque una forte diffidenza da parte dei cittadini a recarsi in banca per chiedere gli anticipi e pertanto un sostanziale fallimento di questa procedura.

La CIU-Unionquadri ha ribadito ulteriormente la necessità di uscire da questa fase di stallo e di accelerare le procedure di pagamento in questa settimana nella speranza che il nuovo decreto sia disponibile quanto prima e si possa prendere atto di nuove misure a sostegno di imprese e lavoratori per garantire una proficua ripartenza.

Pubblichiamo il Libro pervenutoci dal CNEL: “Il mondo che verrà – Interpretare e orientare lo sviluppo dopo la crisi sanitaria globale”.

Il mondo che verrà.

RIPARTENZA DEL SETTORE DEL BENESSERE.

Garantire la sicurezza ai clienti e salvaguardare i posti di lavoro messi a rischio da una crisi inattesa attraverso l’installazione di appositi container (cabine estetiche) che permettano a parrucchieri, barbieri ed estetisti di riprendere le loro attività regolarmente.

Questi i due obiettivi del progetto ideato dal centro studi FedAPI – Federazione Artigiani e Piccoli Imprenditori – aderente alla Confederazione CIU – Unionqaudri – per far fronte alle esigenze evidenziate dagli iscritti e sviluppato da un’azienda salernitana.

Barbieri, estetisti e parrucchieri, infatti, per soddisfare le esigenze dettate dall’accesso al salone in base alla metratura, saranno costrette a licenziare i propri dipendenti.

Di qui l’istanza di Fedapi, che chiede, nello specifico, un’ordinanza nazionale che stabilisca modalità uniche per tutto il territorio e alle autorità competenti di garantire l’istallazione dei container per la creazione di cabine che permetterebbero di far lavorare in sicurezza più persone, servire contemporaneamente più clienti senza assembramenti e in totale sicurezza.

Per concretizzare tale ipotesi saranno necessari una serie di adempimenti:

– ai sindaci FedAPI chiederà di snellire le procedure per le autorizzazioni e di ridurre al minimo i costi di occupazione del suolo pubblico (ed ove possibile azzerarlo);

– all’Asl FedAPI chiederà il rilascio in modo preventivo di un parere favorevole in merito alla garanzia del rispetto della normativa in merito all’idoneità;

– al Governo e ad Invitalia si chiederà l’inserimento di queste spese tra quelle che possono beneficiare del credito di imposta e del contributo a fondo perduto.

«L’idea – spiega il presidente nazionale di Fedapi, Pietro Vivone – nasce con il duplice scopo di proteggere ma anche di far ripartire le attività. Noi faremo la nostra parte per ricevere il sostegno delle istituzioni, perché ora più che mai è necessario il lavoro di squadra».

Locandina di RipartItalia – 100 idee per la ripresa.

Locandina di RipartItalia – Evento organizzato da Milano Finanza – in programma domani 7 maggio 2020 a cui parteciperà anche il Presidente del CNEL – Tiziano Treu.

Intervista pervenuta dal CNEL – Cesare Damiano “Il Governo ripristini subito i voucher e velocizzi l’erogazione dei sussidi”.

27 maggio 15.00/16:30 – Nuovi mercati e nuovi mestieri, le opportunità delle reti ad altissima velocità.

27 maggio 15.00 – 16:30

Nuovi mercati e nuovi mestieri, le opportunità delle reti ad altissima velocità

Quali nuove piattaforme e servizi innovativi è possibile mettere a disposizione di cittadini e imprese? Quali professionalità sono oggi fondamentali per la creazione e gestione di applicazioni 5G?

Le reti di nuova generazione hanno potenzialità enormi sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati e si presenta come volano di crescita per il sistema produttivo. Si apre infatti la strada a una rivoluzione nei flussi operativi in molti ambiti di lavoro ma anche di trasformazione delle esperienze utente che saranno altamente contestualizzate e personalizzate.

Servizi innovativi abilitati dalle reti mobili di quinta generazione: analizziamo le prospettive in settori chiave quali salute, la mobilità, energia, sicurezza e gestione delle emergenze

Trasformazioni nei modelli di business, nuovi approcci ed ecosistemi…. quali professionalità e competenze sono sempre più necessarie per creare e gestire questa nuova fase di digitalizzazione e crescita.

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AGGIORNAMENTO ESITI ACCORDO CON LA REGIONE LAZIO SULLA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA.

Si è tenuta sabato 2 maggio u.s. una nuova riunione tra la Regione Lazio, rappresentata dall’Assessore alle Politiche del Lavoro della Regione, Claudio Di Berardino, e le Parti Sociali, alla quale CIU-Unionquadri partecipa ormai stabilmente in qualità di organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa.

Si è proceduto ad esaminare lo stato di avanzamento delle domande di Cassa integrazione in deroga presentate dalle piccole aziende laziali alla Regione, che si attestano intorno alle 70.000 e si sono analizzate le procedure previste per il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori coinvolti che si attestano ad oggi intorno ai 160.000 con una netta prevalenza di lavoratori provenienti dalla Provincia di Roma

Il quadro che è emerso evidenzia come la straordinaria mole di lavoro gestita dalla Regione Lazio corrisponda ad una spesa altrettanto imponente e che l’ammontare del budget garantito dal primo piano di riparto alla stessa Regione pari ad € 144,5 milioni di euro sia bastato a coprire solamente una parte delle richieste. Pertanto, le somme messe a disposizione dal Governo con il secondo piano di riparto saranno già impegnate a copertura della parte restante delle domande ricevute. La spesa finale, per la copertura della prima fase di cassa integrazione si aggirerà dunque intorno ai 300 milioni di euro.

Questi sono dunque i motivi alla base dei ritardi nei pagamenti degli stipendi ai lavoratori: una copertura per ora solo parziale delle spese da affrontare ed un sostanziale rallentamento da parte dell’INPS che è l’ente erogatore delle prestazioni.

È stata inoltre annunciata la sottoscrizione dell’accordo con Poste Italiane per l’anticipazione delle somme di cassa integrazione in favore dei lavoratori; tale accordo si aggiunge a quello già in essere con ABI che però ad oggi non ha dato l’utilità sperata.

Si è quindi assicurata la collaborazione di CIU-Unionquadri con la Regione Lazio per la gestione della fase successiva delle casse integrazioni in deroga considerando anche le previsioni di proroga di questi provvedimenti.

CIU – Unionquadri ha espresso grande soddisfazione per le modalità di funzionamento del tavolo tecnico tra Regione Lazio e Parti Sociali che ritiene un efficace strumento consultivo e di confronto per l‘Assessorato stesso.

DEF2020, DAL CNEL 10 AZIONI PER LA RICOSTRUZIONE.

Tutti hanno compreso che è a rischio il benessere accumulato da generazioni di italiani e che serve una visione di medio termine per assicurare la sostenibilità delle posizioni debitorie, pubbliche e private, e la ripresa di una delle economie più forti del mondo sviluppato. Siamo di fronte a una situazione avversa con dimensioni di catastrofe, imprevedibili, eccezionali, che necessita, per essere affrontata, non solo di mezzi straordinari, ma anche del consenso e della partecipazione piena di tutte le energie del Paese, della piena e convinta solidarietà degli altri Paesi europei, della condivisione strategica delle istituzioni dell’Ue. Per uscire da questo precipizio serve chiarezza negli obiettivi a breve e a medio termine, ma soprattutto il coinvolgimento e il consenso delle parti sociali. Solo il pieno consenso dei cittadini determina la legittimità delle azioni intraprese, che si muovono sul delicato confine della compressione di diritti fondamentali”.

E’ uno dei passaggi dell’audizione sul Def 2020 del presidente del CNEL Tiziano Treu svoltasi oggi davanti alle Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera.

Il problema principale per impostare la ripresa sarà quello di continuare a garantire la sostenibilità del debito pubblico giunto al massimo storico. Nel 2020 dovrebbe salire del 21% rispetto al 134,8 del PIL del 2019. In aggiunta, l’Italia sarà probabilmente uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia. I settori dei servizi e del turismo sono quelli più in sofferenza e rappresentano una quota molto importante del nostro sistema produttivo e, in quanto caratterizzati prevalentemente da piccole e medie imprese, risultano particolarmente vulnerabili a questo shock”, si legge ancora nella memoria depositata in Parlamento.

Nell’Assemblea del CNEL del 22 aprile scorso le parti sociali hanno condiviso “un documento di proposte che delinea in dieci punti gli interventi indispensabili per riuscire, contemporaneamente, a coniugare il tema del superamento dell’emergenza sanitaria con la messa a punto di una serie di misure volte a preservare la coesione della società e ad evitare la contrazione permanente della capacità produttiva, il crollo dell’occupazione e in definitiva una crisi socioeconomica senza precedenti. Con riferimento alla sanità, occorrono investimenti che rafforzino il sistema sanitario nazionale perché sia in grado di garantire effettivamente i livelli essenziali di assistenza e fronteggiare in futuro eventuali emergenze sanitarie in condizioni di sicurezza e non con decretazioni d’urgenza”.

Il CNEL sottolinea che la difficoltà del momento “necessita di regole certe, semplici da interpretare e comunicate con chiarezza perché l’abbondanza delle informazioni, la moltiplicazione, talvolta anche la sovrapposizione, delle fonti non forniscono certezze agli operatori economici, ai lavoratori e ai cittadini”.

Sul fronte scuola, “Occorre che le attività riprendano al più presto e in sicurezza. È necessario continuare con il processo di digitalizzazione avviato in questo periodo, implementarlo anche al fine di evitare l’aumento della dispersione scolastica”.

Il Governo non deve sottovalutare la centralità della sicurezza sul lavoro come mezzo mediante cui riattivare l’impresa colpita dalle sospensioni imposte. Nel corso del 2020 dovranno essere impiegate risorse economiche significative, almeno pari a quelle del progetto Industria 4.0, per permettere alle imprese di investire in sicurezza sul lavoro, con acquisizione di strumenti e di tecnologia avanzata, godendo di crediti di imposta e agevolazioni varie. La drammatica crisi sanitaria deve costituire un’occasione per ripensare le aree su cui il nostro sistema Paese deve da subito intervenire: ricerca scientifica e tecnologica, fonti energetiche rinnovabili, turismo, logistica, digitale e connettività. La semplificazione dei processi decisionali e dell’azione della PA, la trasparenza e la certezza delle regole appaiono qui il passaggio obbligato per implementare con successo le politiche della ricostruzione e per dar corpo a un ridisegno complessivo dell’architettura del Paese, attraverso un piano sistematico di crescita e sviluppo che riduca le diseguaglianze esistenti e, soprattutto, non ne crei di nuove. Inoltre, una volta superata la fase di emergenza sanitaria occorre ripensare e definire, nel rispetto della Costituzione, i fattori e i motivi che possono limitare i processi ordinari di democrazia e di restrizione della libertà di movimento delle persone”, è scritto nel documento contenente le proposte.

 

Per il CNEL, inoltre, “Completate le misure urgenti, sarà necessario impostare una strategia di rilancio dello sviluppo economico attraverso innovazioni tecnologiche abbinate al Green Deal europeo, che resta la strategia chiave dell’Ue per i prossimi decenni. A livello nazionale, si lavorerà sull’attuazione del Green and Innovation Deal che la legge di bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022. La crescita futura deve partire dall’elaborazione di una strategia di lungo periodo (24-36 mesi) che definisca le linee di sviluppo dell’economia (all’interno della quale si inserisce l’attuazione del Green and Innovation Deal che la legge di bilancio ha finanziato per il triennio 2020-2022) e che orienti le politiche di investimento delle imprese”.  

 

“Insieme alle misure di sostegno al reddito incentrate sulle varie forme di ammortizzatori sociali (CIGO, CIGS, FIS e misure in deroga) e sussidi di disoccupazione (NASPi) sarà, inoltre, necessario prevedere un efficace sistema integrato di politiche attive, al momento inesistenti. Il DEF non ne fa menzione. Nonostante sia previsto un aumento della disoccupazione al 12%, presumibilmente anche più elevata se la ripresa non sarà a “V” come previsto dal FMI ma più probabilmente a “U”, non viene previsto di attuare misure “straordinarie” oltre a quelle ordinarie (che già non funzionano) per il collocamento dei lavoratori alla ricerca di un impiego. La CIG esaurirà nel giro dei prossimi mesi la sua funzione di ammortizzatore e saranno necessari interventi massicci per formare e ricollocare i lavoratori anche con riferimento ai settori tecnologicamente più avanzati”, conclude il CNEL.

Scarica il documento di Osservazioni e proposte del CNEL

Scarica il documento sulle azioni per la ricostruzione del CNEL

Buon 1° maggio.

In questi momenti così drammatici per il mondo del lavoro non è facile esprimere sentimenti di speranza ma seguiamo allora le parole del Presidente Mattarella “Viviamo questa Festa dei Lavoratori con il pensiero all’Italia che vuole costruire il suo domani”.