La CIU tramite il Suo Centro Studi “Corrado Rossitto” di Trieste ha presentato nella giornata di venerdì 31 marzo u.s. presso la Sala del Parlamentino del CNEL il Forum Nazionale CIU “Un contratto tipo per i Quadri e le Alte Professionalità, Ricercatori e Professionisti Dipendenti”.
Ha aperto i lavori il Presidente CIU, Ing. Tommaso di Fazio, il quale ha sottolineato come negli ultimi anni la categoria dei Quadri e delle Alte Professionalità abbia sopportato un aumento generalizzato delle proprie responsabilità in azienda senza il riconoscimento di un adeguato e corrispondente status giuridico ed economico e come la CIU sia, e voglia ancora e sempre di più, essere portavoce delle istanze della categoria rappresentata. In quest’ottica nasce l’idea di un contratto tipo per i Quadri, i ricercatori e le Alte Professionalità.
I lavori sono stati introdotti dall’ing. Giovanni Gasbarrone, con un approfondito intervento sul sistema socio economico e sul tessuto produttivo della Regione Lazio e su come, negli ultimi anni, la categoria sia cresciuta nel territorio dell’1,4% (con un rilevante incremento delle donne quadro), nonostante la pesante crisi economica.
Il Prof. Avv. Giancarlo Perone, già Ordinario di diritt
o del lavoro e membro del Comitato scientifico CIU, ha poi nel suo intervento evidenziato l’importanza dell’iniziativa di un contratto “tipo”, da intendersi come contratto collettivo nazionale, con una sua tipicità generale ma applicabilità ad ogni singolo quadro, da proporre e non da imporre, in sinergia con i lavoratori, per il raggiungimento dell’obiettivo di una rappresentanza specifica della categoria, che tenga conto della peculiarità e specificità dei Quadri.L’avv. Fabio Petracci, Presidente del Centro Studi CIU “Corrado Rossitto” ha illustrato come, dal riconoscimento legale della categoria con la Legge 190 del 1985, il ruolo dei Quadri si sia trasformato e di come i sindacati tradizionali e la contrattazione collettiva non siano stati in grado di coglierne, valorizzarne e difenderne le tipicità.
La nuova organizzazione del lavoro, ha proseguito l’avv. Petracci, ha determinato il sorgere di un’area più vasta di lavoratori della conoscenza, dove si riscontrano rilevanti convergenze e sinergie tra il ruolo professionale del Quadro e altri ruoli caratterizzati da elevata professionalità. Da qui l’idea, che risponde a una necessità anche di natura sociologica, di tratteggiare una strada comune tra la categoria dei Quadri e le aree contigue dei ricercatori e dei professionisti aziendali, anche ordinistici. Con particolare riguardo ai ricercatori, al loro riconoscimento giuridico e contrattuale e sull’opportunità dello stesso attraverso l’inserimento della categoria all’interno dell’art. 2095 del codice civile, si è molto dibattuto. Tematiche che fanno rimanere ancora aperto un approfondito dibattito.
In merito, la dott.ssa Elena Prodi, Ricercatrice ADAPT, Centro Studi che fa capo al prof. Tiraboschi, ha rilevato quanto per la figura del ricercatore aziendale sia importante un’organizzazione del
lavoro e delle norme del lavoro che consentano un aumento della loro produttività, senza però imbrigliare in schemi rigidi la categoria, che per sua natura ha caratteri eterogenei e in continua evoluzione. Particolare è stato anche l’accento posto sull’importanza della formazione del ricercatore aziendale, al quale sono richieste competenze e capacità continuamente aggiornate e trasversali, sia in ambito pubblico sia in campo privato.
Ha proseguito il dott. Andrea Crivelli, Consulente del Consorzio Internazionale CERIC – ERIC, (Central European Research Infrastructure Consortium) il quale ha tratteggiato lo status quo della contrattazione collettiva sui ricercatori, pressoché inesistente con alcune significative virtuose eccezioni a livello aziendale o provinciale (Contratto collettivo provinciale delle Fondazioni trentine, Elettra – Sincrotrone) e ha illustrato alcuni aspetti peculiari da inserire nel Contratto tipo allo studio: formazione dei ricercatori, retribuzione e benefits, riconoscimento di periodi sabbatici, smart working.
L’intervento dell’Avv. Arturo Pironti, Consulente legale della Fondazione Edmund Mach, ha affrontato la delicata questione, posta dall’art. 9 della proposta di CCNL in esame, delle invenzioni, scoperte e migliorie attribuibili al lavoratore, illustrando la normativa attuale, le criticità e le prospettive future.
Dopo gli stimolanti interventi del pubblico, quadri di importanti aziende nazionali e municipali e professionisti, ha chiuso i lavori l’ing. di Fazio che ha proposto, a partire dagli approfondimenti sulla normativa comunitaria in merito ai ricercatori, di presentare un parere di iniziativa con proposte innovative, con ricadute nazionali, in ambito del Comitato Economico e Sociale Europeo.