La CIU al Convegno sulle Alte Professionalità nel Lazio – 14 gennaio 2016, sala conferenze sede UIL Via Lucullo 6, Roma

La Segreteria Regionale Lazio CIU, in accordo con il Presidente CIU, ha partecipato all’evento sulle Alte Professionalità nel Lazio organizzato con la UILCom. per affrontare i temi strategici sul “Ruolo e Responsabilità delle Alte Professionalità” e confrontarsi con i dirigenti sindacali e delle associazioni di categoria nelle sedi istituzionali (In allegato il programma).
È intervenuto come relatore l’ing. Giovanni Gasbarrone segretario CIU Lazio. Il convegno è stato ospitato presso la sala conferenze multimediale della Sede UIL nazionale di Via Lucullo 6. L’intervento ha avuto lo scopo di illustrare la visione e la strategia  organizzativa della CIU e le azioni in corso per il Lazio in sintonia con le iniziative svolte a livello nazionale e nelle sedi istituzionali europee come il CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) a Bruxelles,  di cui la CIU fa parte. Scopo dell’evento è stato quello di accendere l’attenzione sul tema delle alte professionalità, al fine di valorizzare l’importanza del contributo che i quadri e le professioni intellettuali, che CIU rappresenta da tempo nel mondo del lavoro, sono chiamati a fornire per l’affermarsi di una ripresa strutturale dell’economia.
In sintesi, l’azione della CIU è volta a rappresentare i Quadri e le professioni intellettuali nelle sedi istituzionali in Italia e all’estero.
In particolare si  evidenzia il loro “peso” nell’economia e nello sviluppo della Regione Lazio, così come risulta anche dai lavori del tavolo Patto per lo sviluppo e il lavoro della Regione Lazio a cui abbiamo partecipato in rappresentanza della CIU. Infatti il Lazio a livello macroeconomico è un importante polo in Italia e rappresenta una tra le più grandi regioni d’Europa, con un Pil che nel 2014 ha raggiunto 186,3   miliardi di euro analogo o superiore a quello di alcuni nazioni (il Pil del Portogallo è pari a 170 miliardi, quello dell’Irlanda a 159), un valore pari all’11,5% del Pil italiano.
L’intervento CIU ha presentato una visione aggiornata sulla situazione dei Quadri a livello europeo da cui emergono alcune criticità, tra cui spiccano per l’Italia la fiscalità particolarmente sfavorevole, le retribuzioni inferiori alle medie europee così come i livelli di formazione ICT.
Il relatore CIU ha inoltre invitato il consulente manageriale Prof Roberto Vaccani (http://www.sdabocconi.it/it/faculty/vaccani-roberto) ad un dibattito sullo smart working e sui riflessi sulle alte professionalità . È emerso un’analisi inedita dei risvolti  sociali e delle relazioni  che ha  fornito un quadro sulle opportunità e sulle sfide organizzative legate all’introduzione dello  smart working, tra cui un focus sugli aspetti logistici, di processo e organizzativi talvolta non considerati negli ambiti normativi .
L’assenza di normative di riferimento consolidate e complete comporta cautele nel lanciare un progetto che presenta risparmi quantificabili nei costi gestionali e operativi, con incognite nei processi. In particolare per le Alte Professionalità, è assolutamente indispensabile chiarire quali aspetti di responsabilità, raggiungimento degli obiettivi, verifica delle prestazione lavorativa, etc verranno regolamentati senza impoverire ulteriormente il ruolo e la figura del Quadro.
Il convegno ha avuto un successo sia per i temi che sono stati affrontati, sia grazie ai relatori accademici e aziendali che si sono resi disponibili ad un dibattito prolungatosi fino alla chiusura della sede, a testimonianza della partecipazione convinta dei delegati. Grazie anche alle ottime analisi presentate, sono emersi diversi spunti di riflessione e di approfondimento. Un sentito riconoscimento  va agli organizzatori ed ai relatori del convegno per aver posto l’accento sulle Alte Professionalità e sul grande cambiamento che il loro ruolo ha subito, sta subendo e continuerà a vivere nei prossimi anni.

Sintesi dell’Intervento dell’On. Piero Fassino, Presidente dell’ANCI, all’Istituto Luigi Sturzo.

Una delegazione CIU è stata invitata alla Lectio Magistralis del Presidente dell’ANCI e Sindaco di Torino On. Piero Fassino che si è tenuta presso l’Istituto Luigi Sturzo.

Questa la sintesi dell’intervento.
Il ruolo del sindaco, all’interno della comunità cittadina, è sempre meno partitico.

E’ un ruolo basato sull’affidabilità e sulla credibilità personale: è appurato che i cittadini confidano solo su Carabinieri, Presidente della Repubblica e Sindaco, Istituzioni che risentono meno di tutti della crisi di fiducia generale.
Il grado di consenso dei sindaci è molto elevato: per es. Fassino stesso a Torino ha avuto l’11% in più di preferenze del centrosinistra, ed il Sole 24 ore ha rilevato che su 120 capoluoghi 78 hanno avuto – nelle elezioni – un consenso sul sindaco superiore al 50%, consenso quindi trasversale e ad personam, che va al di là dell’appartenenza politica.
Le tematiche dell’intervento del Presidente ANCI e Sindaco di Torino si sono articolate in tre punti:
1) Il Sindaco è ormai referente di tutti gli argomenti, anche la sicurezza e la sanità: è quindi fondamentale riconoscere una sempre più ampia autonomia ai Comuni, autonomia che è stata negli ultimi dieci anni (in particolare negli ultimi cinque), sempre più compressa per la “Spending review”, sia nella spesa corrente sia nella spesa per investimenti.
Dal 2008 al 2015 sono state sottratte risorse ai Comuni per 19 miliardi di euro, anche se il debito comunale, nella comparazione con il debito totale pubblico e la spesa totale pubblica, è pressoché ininfluente.
Si rileva comunque che nell’ultima legge di stabilità si è in parte invertita la rotta, derogando al patto di stabilità e non operando tagli lineari.
Ormai si parla di “Città metropolitana” e occorrerebbe ridefinire il ruolo di regioni e comuni al fine di evitare sovrapposizioni, per esempio con le competenze gestionali delle stesse regioni.
Quindi occorre ristabilire funzioni e competenze organizzative. proprie delle città metropolitane.
2) Le Città metropolitane hanno un ruolo sempre più importante a livello mondiale come impianto di sviluppo del Paese, sono il vero e proprio motore di sviluppo e punto focale delle politiche delle nazioni di tutto il mondo: la Cina ha improntato il proprio piano di sviluppo basandolo su quello delle 100 maggiori città del paese.
Il PIL delle grandi città metropolitane è sempre superiore, in proporzione, a tutto il PIL nazionale.
Si prevede che nel 2050 il 70% degli abitanti del pianeta vivrà in comuni (città) con più di 300.000 abitanti.
In Brasile, con Lula, si è passati allo sviluppo delle città e non più degli Stati.
Negli Stati Uniti Obama ogni mese incontra i  sindaci delle prime venti città del Paese.
Per le città serve quindi un sistema di flessibilità, maggiori autonomie sempre meno centralizzazione, e naturalmente le “città metropolitane” devono avere territorio e dimensioni sufficientemente adeguate.
3) L’esempio di Torino.
Per oltre un secolo capitale industriale, mentre Milano lo era (e lo è) dal punto di vista finanziaria (per esempio a Torino non si è mai parlato di impresa, bensì di industria o di città manifatturiera), negli anni ‘80 e ‘90 ha cambiato tutti i paradigmi con la globalizzazione: ha perso dieci milioni di mq2 di terreni industriali ed il numero degli abitanti si è ridotto da 1.250.000 a 900.000, perdendo quindi 350.000 cittadini.
Ma in quegli anni si costruisce una nuova identità: si sviluppa un grande processo di innalzamento qualitativo dei prodotti, con una progressiva, fortissima specializzazione industriale, ed investendo sulle nuove tecnologie.
Se prima l’ 80% dei prodotti era assorbito dalla FIAT ed il 20% dal mercato mondiale, ora l’80 % va sul mercato mondiale ed il 20% è coperto dalla FIAT.
Si è investito sull’economia della conoscenza: ricerca e innovazione tecnologica.
Si è creato un sistema della formazione, su cui si è scommesso e investito, e sulle università e sui poli universitari: la città universitaria e i sistemi formativi, create proprio su quelle aree di dismissione, i dieci milioni di mq persi in precedenza.
Sono nati campus in queste aree, che vedono l’arrivo di studenti da tutto il mondo.
La transizione si è trasformata in una grande occasione di rinnovamento e soprattutto l’investimento più forte è stato fatto sulla cultura e sui musei: a Torino ogni anno arrivano quattro milioni e mezzo di visitatori.
Le cifre: cento milioni di euro ogni anno sulla cultura, di cui il 75% pubblico ed il restante 25% privato.
In base alla cultura e alla qualità della vita Torino è diventata una città attrattiva, alla pari con le grandi città italiane ed europee.
A Torino affluiscono capitali nazionali e internazionali proprio perché stimolati in tal senso.
La cultura ha favorito la competizione sul territorio, si è costruito un contesto, un ambiente tanto attraente quanto stimolante, si è operata una vera e propria trasformazione urbana, il rinnovamento è stato positivo e vincente, come Pittsburgh per esempio, mentre questa transizione è stata in altre città devastante, per esempio Detroit. Torino è diventata da città  monocentrica  a città policentrica, e la cultura ha favorito la creazione di tale sistema.

INAIL: Incentivi alle Imprese.

CIU ha partecipato in data 4 dicembre 2015 alla riunione presso la sede centrale dell’ INAIL ove sono stati presentati alle parti sociali i criteri per l’ottenimento degli incentivi alle imprese, anche piccole, per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’ammontare complessivo degli incentivi è di circa 280 milioni di euro, in conto capitale.
Si allegano le slides di presentazione del programma e dei criteri di incentivazione. A valle della riunione è stato comunicato che le modalità di presentazione delle domande di incentivazione sono in corso di diffusione presso le sedi territoriali dell’INAIL.

Slides.

LA SFIDA DELLE NUOVE POVERTÀ.

La CIU e l’ IIQ segnalano e invitano i propri aderenti al  ciclo di Convegni:
“La Sfida delle nuove povertà”
relatori:
Sergio Rizzo – Giornalista del Corriere della Sera
Maurizio Fiasco – Sociologo
Enrico Feroci – Direttore della Caritas – Roma
E’ obbligatoria la conferma tramite
E-mail: segreteria@ciuonline.it – Tel. 06.3611683

VITTIME TERRORISMO A PARIGI.

CIU, Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali, esprime il più profondo dolore e la più sentita vicinanza per le vittime del terrorismo di questa notte a Parigi e la più convinta solidarietà alla Nazione Francese ancora una volta attaccata per i principi di libertà di cui essa stessa è interprete e simbolo.
Colpendo la Francia i terroristi hanno colpito l’Umanità intera e i sentimenti di libertà e pace che hanno formato l’humus e la base della creazione dell’attuale convivenza dei popoli, del progresso e del benessere.
CIU auspica il più concreto e deciso concorso dei Governi del mondo perché sia espressa nel più breve tempo una azione diplomatica solidale e convinta, di breve, medio e lungo periodo, che appronti gli accordi e gli eventuali mezzi per sconfiggere definitivamente il terrorismo, le sue matrici e i suoi sostenitori.
CIU desidera ancora una volta riaffermare l’assoluta imprescindibilità dei principi fondamentali della convivenza sociale, in particolare della libertà religiosa per qualunque credo, che è base storica della pace, il rispetto reciproco delle genti nelle varietà delle loro culture e dei loro costumi, nel più rigoroso ossequio della vita umana, non derogabile per interpretazioni aberranti di presunta ragione o supremazia.

LA CIU INCONTRA L’ON. MORASSUT.

Venerdì 30 ottobre si è svolto a Roma, presso la sede nazionale della CIU, l’ incontro con l’On. Roberto Morassut da l titolo “Roma verso l’Europa”.
Sono state esposte, di fronte ad un pubblico prevalentemente tecnico, le recenti proposte di legge sulla riforma della Costituzione in merito alle nuove Macroregioni, argomento di grande e strettissima attualità, il loro rapporto con lo Stato e l’Europa dal punto di vista legislativo, imprenditoriale, occupazionale e culturale.
Si è poi parlato di Roma città metropolitana, il suo status e la sua condizione nel rapporto con le altre grandi metropoli europee quali Londra, Parigi, Berlino, Barcellona.
Al tavolo dei relatori anche Fabrizio Borelli, regista RAI, che ha parlato di progettualità imprenditoriali e occupazionali in merito al settore della produzione e formazione cinematografica, televisiva, documentaristica ed in genere del settore audiovisivo.
L’incontro si è concluso con numerosi interventi da parte del pubblico formato dagli associati, dirigenti, imprenditori, docenti universitari, personalità del mondo del giornalismo e delle istituzioni.

BOERI E LE PENSIONI DEL CETO MEDIO.

La CIU, Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali, condivide in pieno le critiche espresse dall’On. Cesare Damiano in merito alle ultime osservazioni del Prof. Tito Boeri, Presidente dell’INPS, il quale ancora una volta accomuna le rendite accumulate  nel corso della propria vita lavorativa dai lavoratori qualificati con trattenute costanti e cospicue dagli stipendi, ai vitalizi dei politici o alle doverose forme di intervento sociale dello Stato per il sostentamento  delle fasce più povere della popolazione.
Riteniamo che il Presidente dell’INPS Boeri, come d’altro canto sottolineato dall’On. Damiano, possa lasciare alla politica il dibattito e le scelte sull’importante argomento delle pensioni, dedicandosi alle proprie competenze di Istituto.

BANDO PER UNA BORSA DI STUDIO.

La CIU – Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali e l’Istituto Italiano Quadri,  bandiscono un concorso per una borsa di studio di € 800 per la partecipazione a uno stage professionale per un laureato in materie economico-giuridiche.

La scadenza per la presentazione delle domande è 12 novembre 2015.

LA CIU CONFERMA LA SUA PRESENZA AL CESE.

La CIU è stata riconfermata al CESE tra i 24 Consiglieri italiani che rappresenteranno a Bruxelles gli interessi sociali della nostra società civile nel quinquennio 2015 – 2020.
È stato nominato Consigliere il Presidente CIU Tommaso di FAZIO.
L’insediamento del nuovo Comitato Economico e Sociale Europeo avrà luogo nella riunione Plenaria del prossimo 6 ottobre a Bruxelles.
La CIU è stata nominata all’interno del Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE come rappresentante degli interessi dei Quadri e delle Professionalità Intellettuali.