L’avanzata delle donne-quadro in Italia (+28%) e in Lombardia (+29%) PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO CIU – LIBRO ROSA Milano – Ostello A.I.G., lunedì 17 dicembre, ore 16.00
E’ prevista a Milano, presso l’Ostello della Gioventù A.I.G. “Piero Rotta” (via Salmoiraghi, 1), lunedì 17 dicembre, alle ore 16.00, la presentazione del rapporto della CIU su “Donne Quadro, Professionals: la contrattazione di genere e per fasce di età”: un libro-rosa che fa il punto sul consistente avanzamento della fascia di alta professionalità al femminile rappresentata dalle donne-quadro, donne-dirigente, professioniste, ricercatrici, attive nella società del lavoro italiano. Nelle inchieste giornalistiche, nei convegni delle varie Associazioni di categoria, si parla in genere delle donne magistrato, deputato, imprenditore, ministro. Nessuno, sinora, si è concentrato e occupato adeguatamente di questi altri “numeri” dell’avanzata rosa che, lentamente e silenziosamente, sta occupando un suo meritato spazio nelle posizioni di vertice dello Stato e delle Imprese: il cosiddetto “soffitto di cristallo”, sta infrangendosi proprio sotto la spinta delle alte professionalità femminili, e questo grazie al loro talento, ma anche al cambiamento economico dettato dalla mondializzazione. La CIU, che rappresenta al CNEL ed a Bruxelles al Comitato Economico e Sociale Europeo CESE, anche questa fascia di prestatori di lavoro nonché di operatrici economiche e professionali, presenta dunque un “rapporto” che dimostra, con le cifre, la crescita della nuova “energia rosa” del Sapere, con la ferma volontà di tutelare i suoi interessi. Le “donne quadro” italiane sono infatti passate negli ultimi 7 anni da 79.956 a 132.190, con un incremento del 65%! Solo nel terzo trimestre del 2012, e nonostante la crisi economica, l’incidenza in percentuale delle donne quadro, rispetto al totale della categoria (quasi mezzo milione di unità) è aumentata dell’1%, raggiungendo il 28%! In Lombardia, sono 56.000: cioè il 29% sul totale regionale dei quadri. Rispetto al secondo trimestre 2012, c’è poi stato un aumento di circa 2.000 unità, cioè più 2,5%. Quasi 1 quadro su 3, dunque, è donna, in Italia, ed in Lombardia. Nel Paese viene confermata poi la preponderanza di personale femminile nel pubblico impiego (55,6%) con punte nei comparti della Scuola (78%) e del Servizio sanitario (61%). Maggioranza raggiunta nella carriera Prefettizia (52,7%). E tanti passi avanti in settori di presenza tradizionalmente minoritaria: (Magistratura, Ricerca, Università, Diplomazia, Forze Armate). Con, in generale, livello di istruzione più elevato (68% dei dipendenti con diplomi post-secondari). Non tutto è però …“rosa”. Le donne italiane restano infatti sottorappresentate nei settori meglio retribuiti. E, complessivamente, l’occupazione femminile raggiunge da noi il 46,3% a fronte di una media europea del 57,4%. Il Nord è più femminilizzato (62,5%) e stacca il Sud di 15 punti percentuali. Va precisato che non è dunque di “quote rosa” che c’è oramai più bisogno, ma di regole che facciano in modo che di quote rosa non ci sia bisogno… Al convegno milanese, che si tiene nel ristrutturato Ostello della Gioventù A.I.G. di via Salmoiraghi, a seguito di un’intesa culturale, formativa e collaborativa tra CIU e Associazione Italiana degli Alberghi della Gioventù, interverranno: Corrado Rossito, Presidente Nazionale della CIU; Maria Cristina Cataudella, Professore Associato di Diritto del Lavoro dell’Università di Roma; Flora Golini, Membro della Giunta Esecutiva Confederale CIU; Primarosa Raviola, Segretario Regionale CIU Lombardia; Mariachiara Novati, Segretario Regionale Lombardia CIU Donne Quadro e Professionalità Femminili. Quali sono, per finire, i fattori di questa consistente avanzata del gentil sesso? Risponde il presidente CIU, Corrado Rossitto: “Sostanzialmente due: le trasformazioni del nostro sistema produttivo da manifatturiero a quello di economia della conoscenza e dei servizi, inclusi quelli professionali; poi il prevalere, sull’energia muscolare, di nuovi fattori produttivi quali creatività, qualità, determinazione, competizione, sostenibilità e percezione del futuro: caratteristiche predominanti e peculiarità femminili. Elementi che stanno cambiando il nostro sistema di vita e di produzione di beni e servizi”. Cosa si può e si deve fare per “spingere” Italia ed Europa in questa direzione? “Dobbiamo assecondare lo sviluppo delle potenzialità di queste professionalità superando l’attuale controproducente sistema di ordinamento contrattuale egualitario: ad esempio, con i ‘contratti di genere’ e con quelli per fasce di età proposti dalla CIU, e pensando alla riorganizzazione delle professioni liberali. Abbiamo ancora un sistema del lavoro frutto di un superato modello produttivo provinciale e chiuso al cambiamento, che va sostituito con proposte di cultura sociale europea aperte all’internazionalizzazione”. Si potrebbe dire che si tratta, in sostanza, di perfezionare una “governance di sistema” che metta a frutto le cosiddette “soft skills”: ossia le competenze di tipo relazionale universalmente riconosciute alle donne, e di cui il mondo produttivo contemporaneo ha assoluto bisogno. Attrarre questi talenti, trattenerli ed incentivarli con modelli innovativi d cultura e prassi aziendale: è una prospettiva che CIU vuole portare avanti, come una delle istanze più sentite dai suoi iscritti, uomini e donne che ricoprono ruoli di medio-alto profilo nel mondo delle professioni e della produzione.