CIU Unionquadri presente alla Giornata Europea della Sicurezza.

CIU Unionquadri é stata presente con FIRAS-SP (Federazione Italiana Responsabile Addetti alla Sicurezza Servizi di Protezione e Prevenzione) alla giornata europea della sicurezza (XVI edizione) che si é svolta a Roma il 6 dicembre u.s.

Dopo le ultime due edizioni, svoltesi in modalità webinar, quest’anno l’evento è tornato dal vivo coniugando una parte convegnistica ad una più dinamica di condivisione tra i partecipanti.

Si è parlato di formazione e ogni partecipante ha potuto ascoltare le novità in termini di formazione ma si é potuto anche calare praticamente nel mondo della formazione innovativa attraverso la sperimentazione di scenari virtuali di rischio vivendo realtà simulate di pericolo attraverso l’ausilio di dispositivi virtuali di formazione.

La giornata è stata l’occasione per permettere alla rete FIRAS di ritrovarsi e condividere i risultati attesi raggiunti, esperienze, conoscenze ma anche per chiudere l’anno formativo e lanciare il programma 2023.

La presidente Gabriella Ancora della CIU Unionquadri ha partecipato, in qualità di rappresentante dell’organizzazione sindacale presente al CNEL: “Siamo da sempre impegnati in campagne di prevenzione sulla sicurezza dei lavoratori e convinti che in futuro sarà sempre più importante affiancare alla formazione tradizionale gli aspetti pratici tramite l’ausilio di strumenti innovativi e multimediali per portare in aula prove pratiche e addestramento a beneficio dei discenti e di conseguenza della sicurezza dei lavoratori”.

 

Il sistema previdenziale italiano alla prova delle giovani generazioni.

Si è svolto sabato scorso a Bari il 3° Congresso nazionale della CONFIL, la Confederazione Italiana Lavoratori, organismo associato CIU Unionquadri, Confederazione presente al CNEL dal 1989.

Molti i rappresentati delle Istituzioni ed esperti della materia: il viceministro Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario Claudio Durigon, il prof. Nicola De Marinis Magistrato della Suprema Corte di Cassazione, la Presidente del CIU-Unionquadri Gabriella Ancora, il prof. Gianni Geroldi già Professore Ordinario all’Università di Parma di Economia Pubblica, il senatore Filippo Melchiorre, l’on. Vito De Palma, l’on. Davide Bellomo, l’on. Marco Lacarra, ed Antonio Barile già Presidente Nazionale del Patronato INAC.

Tra i diversi punti affrontati dai qualificati relatori, uno su tutti ha catalizzato l’attenzione e suscitato profonde riflessioni, ovvero la problematica che coinvolge i giovani lavoratori di oggi, il cui futuro previdenziale è sempre più denso di nubi, a causa soprattutto del frastagliato mercato del lavoro, cosa che costringe le giovani generazioni a carriere discontinue e intermittenti e, di conseguenza, pensioni future esigue, frutto di “buchi” previdenziali dovuti a periodi di inattività professionale.

In questi giorni, proprio alla Camera, si sta ragionando sulla possibilità di tassare i profitti generati dalle tech companies, così da destinare nuove entrate proprio per coprire tali lacune previdenziali, in considerazione del fatto che sono gli stessi giovani che alimentano quotidianamente le piattaforme digitali con foto, video e contenuti che spesso superano i milioni di visualizzatori, ma che non generano nessun ricavo per sostenere il loro futuro.

Auspichiamo che il 2023 sia l’anno in cui si dica – Basta precariato” – ha affermato Luigi Minoia, Coordinatore organizzativo nazionale CONFIL – “Questo vuol dire cancellare forme di lavoro che negano la dignità delle persone nelle imprese e nei luoghi di lavoro pubblici dove bisogna stabilizzare milioni di lavoratrici e lavoratori precari. Un futuro dignitoso per i giovani deve prevedere un inserimento nel modo del lavoro finalizzato alla stabilità occupazionale, condizionando anche i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche delle imprese alla stabilità del lavoro, per superare l’attuale situazione in cui si può essere poveri anche lavorando. La lotta alla precarietà e al lavoro povero è stata carta identità del nostro sindacato negli anni scorsi. Tutela e crescita dei salari significa anche contrastare la beffa degli aumenti irrisori previsti dai contratti nazionali”.

Auspicio pienamente condiviso dalla Presidente CIU Unionquadri, Gabriella Ancora – “I giovani sono sempre stati priorità per la nostra Confederazione nella speranza che i programmi Europei Next Generation EU, di cui tanto sempre si parla non restino solo grandi progetti ideali ma che possano portare davvero a proposte e soluzioni concrete”.

Testo bollinato della Legge di Bilancio 2023 che ha iniziato l’iter alla Camera.

Scarica qui il Testo bollinato della Legge di Bilancio 2023 che ha iniziato l’iter alla Camera.

Il futuro del DPO in discussione al CNEL.

 

Venerdì scorso, presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, si è tenuto il convegno “Le nuove professioni all’interno del sistema privacy: – DPO – data Protection Officer – la necessità di un inquadramento normativo” promosso da CIU Unionquadri, confederazione presente al CNEL in rappresentanza dei quadri e delle elevate professionalità e dall’associata Unione Professionisti Privacy.

Oggetto della discussione le prospettive normative delle nuove professioni in tema di gestione dei dati. I qualificati relatori intervenuti hanno delineato lo stato dell’arte sulle attuali figure professionali, per lo più riconducibili ai quadri direttivi.

Dopo una breve introduzione sui profili normativi UE ad opera di Maurizio Mensi, consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo in rappresentanza di CIU-Unionquadri, è emersa l’esigenza condivisa di una disciplina specifica per garantire le professionalità emergenti che attualmente sono prive di riconoscimento, con la necessità di un tariffario professionale, una copertura assicurativa, un inquadramento contrattuale e una disciplina contributiva.

Sono stati altresì esaminati i futuri sviluppi della tutela dei dati personali derivanti dalla tecnologia blockchain e dal metaverso.

L’incontro ha inaugurato una serie di approfondimenti tematici sulle professioni e le nuove frontiere del lavoro dipendente e autonomo alle prese con la “disruptive innovation” legata al digitale.

Ciu Unionquadri: dal 2023 nuove regole per lavoro sportivi: Addio al vincolo sportivo.

La compatibilità tra l’attività di lavoro sportivo ed il lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione (svolto naturalmente fuori dall’orario di lavoro ), e il rapporto di lavoro sportivo sarà assoggettato alle regole del lavoro subordinato.

Il prossimo 1 gennaio entreranno in vigore le nuove disposizioni contenute nel D.Lgs n. 163/2022, grazie alle quali la normativa sportiva italiana subirà un ridisegno con un’approfondita semplificazione delle regole e una maggiore attenzione al lavoro sportivo dilettantistico. La riforma si inserisce sulla scia della venuta meno del vincolo sportivo, il prossimo 31 luglio 2023.

Grazie alle modifiche così introdotte, oltre agli atleti ed agli allenatori ( che svolgono attività sportiva dietro un corrispettivo) anche ciascun tesserato che svolge attività correlate a quelle sportive sarà – appunto-uno sportivo.

“Con la riforma del mercato del lavoro sportivo si introducono finalmente doverose soluzioni in ordine ad annose problematiche che gravano sull’intera materia “ ha dichiarato Gabriella Ancora, Presidente Nazionale di CIU Unionquadri, la Confederazione sindacale che tutela i Quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti dipendenti ed il mondo delle professioni intellettuali, presente al CNEL ed al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE.

Nello specifico al CNEL il rappresentante CIU Unionquadri, Consigliere Francesco Riva, è il coordinatore del Gruppo di Lavoro “Sport – Alimentazione – Benessere”.

“Da sempre come Confederazione ci sforziamo di individuare e tutelare le aree ad alta professionalità in tutti i comparti (i cc.dd. “Quadri”), risorse che pur non rientranti nell’ambito dirigenziale, assumono ruoli di sempre maggiore responsabilità e contribuiscono al progresso degli ambiti in cui operano.  Anche per questo accogliamo con favore le nuove norme del settore professionistico sportivo, regole che apportano tutele maggiori a tutte quelle risorse particolarmente qualificate oggi sprovviste di garanzie”.

Diversamente dai professionisti, poi, le nuove norme stabiliscono la natura di lavoro autonomo coordinato e continuativo per il lavoro sportivo dei dilettanti, introducendo anche specifiche previsioni sulle prestazioni sportive rese dai volontari, che possono essere rappresentate da vere e proprie attività sportive o da attività di supporto allo sport medesimo. In tal caso le attività sono considerate gratuite con il solo diritto al rimborso delle spese.

La vera innovazione è rappresentata dall’abolizione del vincolo sportivo ( ovvero il legame che assume lo sportivo al momento della firma del tesseramento presso una squadra ) a far data dal 31 luglio 2023, con una specifica previsione in capo alle federazioni di prevedere con proprio regolamento l’istituzione di un premio di formazione tecnica in favore degli sportivi che tenga conto della durata e del contenuto formativo del rapporto.

“Le nuove norme rappresentano un passo in avanti del nostro Paese verso il riconoscimento del ruolo dello Sport. Le nuove regole dispongono maggiore sicurezza e benessere fisico degli sportivi, prevedendo visite mediche periodiche e norme antiinfortunistiche, un ‘assoluta novità in questo campo che ristabilisce dignità ai lavoratori e aumenta ancor di più il valore formativo ed il potenziale educativo delle diverse attività agonistiche, ha  concluso l’Avv. Fabio Petracci, Vicepresidente di Ciu Unionquadri e Presidente del Centro Studi “Corrado Rossitto”.

La Sanità Militare in prima fila nella giornata per la diffusione dei dati sanitari in Europa.

Editoriale – Redazione del Giornale di Medicina Militare

Roma,  15 novembre 2022

​​​​​​​Si è svolto il 15 Novembre presso Villa Lubin, sede del CNEL, il convegno “Lo spazio europeo dei dati sanitari. Il modello UE”. Presenti relatori in rappresentanza delle principali istituzioni italiane ed europee coinvolte nel progetto: CNEL, Unionquadri, CESE, IGESAN, CASD, Garante per la protezione dei dati personali, Parlamento europeo.​

I lavori sono stati introdotti dal Presidente del CNEL, prof. Tiziano Treu che ha detto “La diffusione dei dati sanitari è uno strumento utile nelle mani dei policy maker ed essenziale per la ricerca e la prevenzione. E’ necessario preservare la privacy ed uno stretto controllo di cyber-security per prevenire la manipolazione e l’appropriazione indebita”.

Il Ten. Gen. Nicola SEBASTIANI, Ispettore Generale della Sanità Militare, ha ribadito che il progetto di creazione di un fascicolo sanitario per il personale militare, in fase avanzata di realizzazione, sarà uno strumento essenziale per garantire la sicurezza sanitaria e la prevenzione a favore del personale militare in 33 teatri operativi con 80000 uomini e donne e costituirà un modello da esportare in ambito nazionale ed internazionale.

L’incontro è stato promosso dal prof. Francesco Riva, Consigliere CNEL e Coordinatore Gruppo di Lavoro Sport Alimentazione e Benessere del CNEL. Riva ha sottolineato l’importanza dell’ottima collaborazione con l’Ispettorato Generale della Sanità Militare e con il Dicastero della Difesa ed ha aggiunto “E’ importante creare uno spazio europeo dati sanitari che va regolamentato e protetto e la cui utilità principale consiste nel migliorare l’assistenza alla salute dei cittadini tramite la ricerca e la prevenzione sia delle malattie pandemiche sia di quelle oncologiche”.​

Redazione del Giornale di Medicina Militare

https://www.difesa.it/GiornaleMedicina/Pagine/La_Sanita_Militare_in_prima_fila_nella_giornata_per_la_diffusione_dei_dati_sanitari_in_Europa.aspx

 

Notizie Sede CIU Unionquadri Piemonte.

EUROPA CREATIVA: bandi 2023 sezione MEDIA
La Commissione europea ha pubblicato i bandi 2023 relativi al programma Europa Creativa, sezione MEDIA: sono 6 nuovi bandi, esclusivamente dedicati al sostegno del settore audiovisivo e cinematografico. Scadenze tra gennaio e luglio 2023

2023 Anno europeo delle competenze
Sulla base della consapevolezza che i posti di lavoro vacanti nell’UE hanno raggiunto un livello record e che è importante che le competenze di chi cerca lavoro rispondano alle reali esigenze del mercato, la Commissione europea ha adottato la proposta di proclamare il 2023 l’Anno europeo delle competenze, per dare dare nuovo slancio all’apprendimento durante l’intero ciclo di vita e per contribuire all’aumento dell’occupazione

OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI

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PROGRAMMA GIOVANI FUNZIONARI DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
JPO 2022/2023
Il Programma JPO, Giovani Funzionari delle Organizzazioni Internazionali, è un’iniziativa finanziata dal Governo Italiano attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAECI e curata dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UN/DESA).
Offre a giovani qualificati di nazionalità italiana e di alcuni paesi in via di sviluppo, la possibilità di fare un’esperienza formativa e professionale nelle organizzazioni internazionali per un periodo di 2 anni, con la possibilità di un’eventuale estensione di 1 anno.
Requisiti di base:
-nazionalità italiana
-Essere nati il o dopo il 1° gennaio 1992 (1° gennaio 1991 per i laureati in medicina; 1° gennaio 1989 per i laureati in medicina che abbiano conseguito un diploma di specializzazione in area sanitaria)
-Ottima conoscenza della lingua inglese e italiana
-Essere in possesso di uno dei seguenti titoli accademici prima della scadenza per la presentazione delle candidature: laurea specialistica/magistrale, laurea magistrale a ciclo unico, laurea/laurea triennale accompagnata da un titolo di Master universitario, Bachelor’s degree accompagnato da un titolo di Master universitario
Scadenza presentazione candidature: 15 dicembre 2022
Saranno inoltre realizzati delle giornate informative on-line di presentazione del programma JPO. Informazioni sul sito UNDESA

Ministero della Cultura: concorso per 518 unità di personale
Il Ministero della Cultura ha pubblicato il bando di concorso pubblico per titoli ed esami, per il reclutamento di un contingente di 518 unità di personale non dirigenziale a tempo pieno e indeterminato
Candidature le ore 23,59 del giorno 9 dicembre 2022

World Intellectual Property Organization: tirocini 2022-23
Sono aperte le candidature al programma di tirocini dell’Agenzia mondiale per la Protezione della Proprietà Intellettuale WIPO, organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di tutelare la proprietà intellettuale a livello globale.
Il programma di tirocini WIPO offre stage retribuiti a studentesse/studenti e laureate/i nei seguenti settori: giuridico, economico-statistico, amministrativo, gestionale, di traduzione e comunicazione.
Tra i requisiti richiesti figurano un’ottima conoscenza dei più comuni applicativi informatici e eccellenti competenze linguistiche relativamente alla lingua inglese.
Sede del tirocinio: Ginevra
Il compenso e la durata degli stage (3-12 mesi) variano a seconda della categoria in cui si svolge il tirocinio.
Scadenza: 30 dicembre 2022.

METRODIGITAL.

METRODIGITAL: il sostegno al processo di digitalizzazione dei Comuni 
Incontro, organizzato dalla Città metropolitana di Torino in collaborazione con Fondazione Piemonte Innova, con lo scopo di indagare le esigenze specifiche dei Comuni in tema di digitalizzazione di processi e servizi, per misurare il livello di maturità digitale del territorio e stabilire le priorità di intervento. in programma 2 sessioni nelle giornate del 25 e 30 novembre.
Informazioni e iscrizioni nella Locandina

Smart working nel settore pubblico. Avanti, ma con giudizio.

Di Alessandro Alongi –

Smart working nel settore pubblico. Avanti, ma con giudizio

Il cantiere per la resa strutturale dello smart nel pubblico è ufficialmente aperto. Nella Pubblica amministrazione però sarà importante tenere conto delle riflessioni sui rischi di tale approccio già sperimentate nel privato. Avanti, quindi, ma sempre con giudizio. L’intervento di Alessandro Alongi

L’intervento del ministro alla Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha riacceso il dibattito sulla possibilità di rilancio dello smart working anche nel settore pubblico. Lontano dall’agenda dell’ex ministro Renato Brunetta, dunque, il lavoro agile potrebbe tornare protagonista, ma con un salto di paradigma: secondo il ministro, infatti, è necessario transitare da una logica impostata sul “controllo” del lavoratore a quella della verifica del risultato.

Nato come semplice strumento di diversificazione logistica della prestazione lavorativa, in breve tempo il lavoro agile si è colorato di tinte nuove, uscendo dal suo alveo tradizionalmente privato e abbracciando ampi settori del pubblico impiego, imponendosi all’attualità grazie a una legislazione di emergenza che ne ha favorito l’applicazione anche in deroga alle originarie previsioni normative.

Sul punto, già lo scorso anno, si era pronunciata a favore anche la Ciu-Unionquadri – la più grande associazione di categoria che rappresenta il middle management, i quadri e le professioni intellettuali, presente al Cnel e al Cese di Bruxelles e che, adesso, esprime soddisfazione sul possibile nuovo corso intrapreso: “Plaudiamo alle riflessioni del ministro Zangrillo sul futuro del lavoro agile nella Pa; a due anni ormai dall’applicazione massiva di questo strumento nel mondo privato, il bilancio che emerge è un mosaico composito dove, accanto a indubbi benefici in termini di liberazione di energie in favore dell’economia con un superamento della tradizionale contrapposizione tra famiglia, vita privata e lavoro, affiorano delle zone d’ombra che, se non curate, potrebbero causare serie conseguenze in termini di conflitti”, ha dichiarato Gabriella Àncora, presidente di Ciu-Unionquadri,. “Riteniamo, in linea con il pensiero del ministro, che i tempi siano maturi per avviare un percorso finalizzato ad introdurre una maggiore libertà di organizzazione e di impostazione del lavoro anche nel contesto pubblico, con un’attenta verifica dei risultati, fattore che potrà giovare a tutte le professionalità dei diversi enti”.

Anche per Zangrillo tornare indietro sarebbe anacronistico e poco giustificabile. “Con la pandemia il numero dei lavoratori italiani che sono andati in smart working – ha sottolineato il ministro a Radio 24 – sono passati da 500mila a 5 milioni. Questo significa che questo strumento può funzionare e pensare che si possa rinunciarvi significherebbe confermare che la Pubblica amministrazione è diversa dalle altre organizzazioni”.

“Ciò però non dovrebbe significare il tramonto definitivo del lavoro in ufficio, ma solo la necessità di ripensare al contesto, con tutto ciò che ne deriva”, ha ripreso la presidente Àncora: “Tutele sindacali, possibili discriminazioni salariali e di genere, sicurezza dell’ambiente di lavoro. Forte della sua esperienza, Ciu-Unionquadri si candida a guidare questa transizione professionale. Il lavoro da casa è qui per restare ma i diritti, l’impegno e la valorizzazione del middle management non può andare in soffitta”.

Il cantiere per la resa strutturale dello smart nel pubblico, dunque, è ufficialmente aperto. Ma anche nella Pa sarà importante tenere conto delle riflessioni sui rischi di tale approccio già sperimentate nel privato: possibile aumento delle disuguaglianze economiche e di genere, scarsa formazione, minaccia di “tecnostress”, preoccupazione per la riservatezza dei dati e dei possibili controlli del datore di lavoro. Avanti, quindi, ma sempre con giudizio.