LA CIU PARTECIPA AL CONVEGNO: “COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE DI LUNGO PERIODO: IL RUOLO DELLA SOCIETA’ CIVILE ORGANIZZATA”

Nella prestigiosa sala di Palazzo Wedekind, in Piazza Colonna, si è svolto il convegno promosso dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, in collaborazione con l’Osservatorio del mercato del lavoro (OML) e del Comitato economico e sociale Europeo (CESE).

Tra i relatori anche la CIU, rappresentata dall’Avv. Laura Aramini; che ha portato i saluti del Presidente CIU, Gabriella Ancora e del consigliere CESE, Tommaso di Fazio.

Durante la sessione si è ampiamente discusso del fenomeno “disoccupazione”, delle sue cause e delle misure per attenuarlo e contrastarlo.

Presente anche il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, il quale ha posto l’accento sulla necessità di investire nella scuola, nella formazione continua e nelle competenze.

Per la CIU, Laura Aramini, ha ampiamente analizzato il fenomeno della disoccupazione, differenziandolo anche dal punto di vista di genere. Vero è che la crisi economica ha contribuito ad un incremento del tasso dei disoccupati – ha affermato Aramini – ma la disoccupazione va arginata e analizzata anche in relazione alla collocazione geografica, al fine di adottare politiche di intervento, le più incisive possibili. Le varie forme, oggi presenti, di sussidi per il disoccupato, vuoi la NASPI, la Cassa integrazione, il Reddito di cittadinanza, non devono essere intesi come alternativa al lavoro, ma come volano per reintegrarsi. Durante il periodo di astensione dall’attività lavorativa, occorre puntare sulla formazione professionale, solo attraverso di essa si potrà determinare il reinserimento. La CIU da sempre sostiene e promuove percorsi formativi di accrescimento professionale e culturale, anche attraverso corsi universitari.

L’Avv. Aramini, quale membro al CNEL della Commissione Pari Opportunità, ha voluto poi mettere in luce le problematiche legate al divario di genere in relazione alle possibilità di accesso al mercato del lavoro e di conseguenza al fenomeno “disoccupazione” che in percentuale colpisce più le donne rispetto agli uomini, in particolar modo al sud.

Pertanto, più politiche attive di intervento al fenomeno, con particolare riguardo al mondo femminile, – così ha voluto concludere l’Aramini il suo intervento.

La Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro – Marina Calderone, concludendo i lavori ha affermato che “Se vogliamo che le politiche attive funzionino nel nostro Paese e la raccomandazione del 2016 del Consiglio dell’Unione Europea sull’inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro diventi un processo virtuoso dobbiamo promuovere investimenti in riqualificazione del lavoro per chi il lavoro l’ha perso, in linea con le esigenze delle imprese”.

CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE – GIORNATA DI FORMAZIONE.

La CIU partecipa all’organizzazione della giornata di formazione gratuita presentata da FenImprese, con il Patrocinio del Comune di Firenze, della Regione Toscana, della Camera di Commercio, rivolta ad aziende e professionisti che si terrà presso la Camera di Commercio di Firenze mercoledì 18 settembre p.v.

Nella giornata di formazione saranno trattate oltre 30 tematiche, quali artigianato 2.0, cyber security, welfare aziendale, incentivi per le imprese, internazionalizzazione; per la CIU interverrà il Dott. Marco Ancora, Responsabile Nazionale CIU – Cultura, che illustrerà le problematiche inerenti i cambiamenti del mondo del lavoro riguardo le professioni intellettuali con particolare attenzione alle nuove figure professionali nel settore della cultura.

NOMINE.

CIU esprime profonda soddisfazione per la nomina a Commissario Europeo di Paolo Gentiloni, figura di elevata e trasversale rappresentatività italiana, di Roberto Gualtieri figura di lunga e stimata esperienza nel Parlamento Europeo e di Vincenzo Amendola, anch’egli figura di provata esperienza nei rapporti con l’Unione Europea.

CIU, convinta europeista da sempre e presente da venticinque anni nel Comitato Economico e Sociale Europeo a Bruxelles augura buon lavoro al nuovo Governo.

CESE – Bruxelles.

Il CESE il 28 agosto u.s. ha ospitato la Commissione Europea per approfondire la comunicazione che la Commissione stessa ha inviato al Parlamento, al Consiglio Europeo, al CESE e al Comitato per le Regioni, in merito ai Piani Nazionali integrati richiesti a tutti i paesi membri sulla energia e il clima.

Quadro della situazione:

Già dalla fine del 2014, con gli allora appena rinnovati Parlamento e Commissione Europea, si è voluto dare concretezza ad una Unione dell’Energia di tutti i paesi membri al fine di realizzare adeguati livelli di interconnessione delle loro reti di trasporto dell’energia elettrica e dei vettori energetici, in primo luogo gas, in modo da realizzare i necessari livelli di concorrenza capaci di stimolare la ricerca tecnologica e industriale. Ricerca relativa soprattutto alle fonti rinnovabili e ai sistemi di accumulo dell’energia, per giungere ad una sicurezza di approvvigionamento e di esercizio delle reti, assieme ad una riduzione del costo delle forniture per cittadini e industrie, e PMI, con la riduzione il più possibile delle sacche di “povertà energetica”.

L’impulso dato nel dicembre del 2015 dalla Conferenza delle Parti COP 21 di Parigi che portò 189 paesi del mondo, in particolare gli USA di Barack Obama, a firmare l’accordo per combattere il cambiamento climatico nel mondo, ha stimolato l’Unione Europea, attraverso lo strumento dell’Unione dell’Energia, a dotarsi delle misure meglio idonee per giungere ai risultati di contenimento dell’aumento della temperatura media mondiale al massimo di due gradi al 2050.

La COP 21 di Parigi era stata qualche mese prima preceduta dalla significativa lettera enciclica di Papa Francesco sulla “cura della casa comune” intitolata “Laudato sì” con le parole usate da San Francesco d’Assisi nel 1250 per la sua lode della natura. Papa Francesco esortava i regnanti e i politici di tutta la Terra ad avere allarme per i risultati irreversibili sul clima che sono prodotti da uno sconsiderato uso umano delle risorse naturali, sempre più limitate nei confronti di un modello di sviluppo predatorio da considerare ormai superato.

L’Organizzazione per le Nazioni Unite aveva, sempre nel 2015, data ampia diffusione ai 17 Sustainaible Development Goals in cui aveva riassunto i più importanti obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Questo il quadro entro il quale negli ultimi anni trascorsi dal 2015 è andata maturando una nuova diffusa consapevolezza nella società e tra i politici per non fallire il traguardo fissato al 2030 per una riduzione effettiva dei fattori di alterazione del clima, in primo luogo la CO2, maggiore tra i clima-alteranti, ottenendone al 2050 la sua pratica eliminazione. Traguardi ambiziosi e difficili che i decisori politici e la società tutta possono ottenere attraverso uno sforzo comune, nessuno escluso; nessuna nazione della terra esclusa. L’Unione Europea ha quindi inteso giocare un ruolo di riferimento mondiale per ambizione e risultati, ad iniziare dalla costruzione di un modello di “governance” attraverso il quale portare tutti gli stati membri ad avere parte unisona per concretizzare gli obiettivi nei tempi stabiliti.

La richiesta della Commissione Europea a tutti i Paesi membri di elaborare un Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, a fine 2018, ha portato alla presentazione di tutti i piani che, ora al vaglio della Commissione, saranno resi definitivi al 31 dicembre del presente anno 2019.

Il procedimento di messa a punto dei piani, basati su dati statistici di comprovata esattezza rilevati da Eurostat, fissa comuni obiettivi nelle cinque dimensioni principali dell’energia: la decarbonizzazione, l’efficienza energetica, la sicurezza energetica, il mercato interno dell’energia, e la Ricerca, l’Innovazione e la Competitività.

Il CESE ha nominato a fine luglio il Consigliere CIU ing. Tommaso di Fazio come relatore del parere CESE sui Piani Nazionali per l’Energia e il Clima che coordinerà le osservazioni e i contributi provenienti dai 12 altri Consiglieri nominati nel gruppo di lavoro costituito ad hoc.

Il lavoro è iniziato subito e la bozza di parere è stata inviata a Bruxelles già l’11 agosto; la prima riunione del Gruppo di Lavoro si è svolta il 30 agosto alla presenza del rappresentante della Commissione Europea e del rappresentante del Comitato delle Regioni. Il dibattito, che ha sottolineato la completezza della bozza di parere elaborato, ha comunque evidenziato che l’importanza dell’argomento e la sua trasversalità necessitano, per il successo nel raggiungimento degli obiettivi, del più vasto consenso politico e sociale, ma anche di una vasta informativa che deve permeare tutta la società con adeguata diffusione sui media, sia tradizionali sia quelli web di cui ampiamente si servono le nuove generazioni.

Per questa finalità il relatore ing. di Fazio ha proposto, sintetizzando quanto maturato nella riunione, di organizzare al più presto una conferenza al CESE con la stampa, per sensibilizzare i giornalisti a dare adeguata diffusione e a tenere costante nel tempo l’attenzione sull’argomento. La Commissione ha concordato con il suggerimento e inviterà i paesi membri, attraverso i ministeri interessati, ad effettuare analoghe conferenze stampa. Così anche ha concordato il rappresentante del Comitato per le Regioni che inviterà gli Enti Locali ad una efficace e capillare campagna di informazione.

Il parere sarà portato alla Assemblea Plenaria CESE di ottobre per la sua approvazione ufficiale.

Per una completa informativa sugli obiettivi fissati nei piani e sulle misure richieste ai paesi membri per perseguirli, si rimanda alla Comunicazione della Commissione COM (2019) 285, che può essere consultata sul sito web della Commissione.

CESE – Bruxelles.

CIU ha partecipato al gruppo di lavoro che ha elaborato l’importante parere di iniziativa sulla digitalizzazione nel settore ferroviario, presentato dalla Commissione Consultiva per le Mutazioni Industriali (CCMI).

Accanto alla creazione di nuove opportunità per il migliore esercizio della rete e per la sua sicurezza, e alla creazione di nuovi ed efficienti servizi per i clienti permessi dalle tecnologie digitali applicate al settore ferroviario, tipicamente ma non solo il web ticketing, si adombrano i rischi delle conseguenze sociali dovute alla ineluttabile perdita di numerose posizioni di lavoro, soppiantate dalle applicazioni digitali. Vanno anche previsti negativi effetti per l’impossibilità di poter usufruire dei servizi offerti telematicamente da parte di un consistente numero di analfabeti digitali quali, tipicamente, le persone anziane che vanno invece aiutate con offerte, anche web, a loro orientate.

Nel disaminare tali problematiche la CIU, rappresentata dal Consigliere ing. Tommaso di Fazio, ha tenuto ad evidenziare l’attenzione di salvaguardare, assieme ai numerosi altri lavoratori coinvolti, anche le categorie maggiormente professionalizzate, tipicamente i quadri aziendali e le professioni intellettuali espresse sia in forma dipendente sia autonoma, attraverso riconversioni da attuare con adeguata istruzione e formazione alle nuove tecnologie. CIU stimola a utilizzare le categorie maggiormente professionalizzate anche dopo la quiescenza, perché l’elevata preparazione e conoscenza del sistema acquisito nella lunga carriera può, con alta utilità, essere messa a frutto sia nella preparazione e formazione del personale sia nel supporto consulenziale alla dirigenza.

In merito alla sicurezza informatica, tema per il quale il parere elaborato accentua significativamente il primario ruolo che deve essere affidato all’ENISA (European Union Agency for Network and Information Security), l’ing. di Fazio ha tenuto a sottolineare come sistemi di hackeraggio possano essere usati strumentalmente anche ai fini militari, ad uso di potenze nemiche, per mettere in crisi vaste aree del sistema di trasporto ferroviario, indebolendo significativamente la difesa della nazione o pluralità di nazioni sotto attacco. Ha ricordato, in merito, l’episodio avvenuto il 23 giugno 2019 nei mari antistanti la Persia: sono stati hackerati dagli USA, e quindi messi fuori uso, i sistemi di puntamento delle armi delle corazzate persiane.

Il parere nella sua forma definitiva verrà discusso nella Assemblea Plenaria CESE di ottobre.

Da ricordare che la Commissione Consultiva per le Mutazioni Industriali (CCMI), organo del CESE, ha visto confluire in essa, nel 2003, quanto rimasto della storica CECA, primo organismo tra paesi europei con cui si istituì, nel 1951, il mercato comune senza frontiere per il carbone e l’acciaio, precursore del Trattato di Roma nel 1957 (Trattato fondativo della Comunità Economica Europea).

INCONTRO AL MINISTERO DEL LAVORO SULLA SICUREZZA.

Positivo incontro ieri presso il Ministero del Lavoro con il Sottosegretario, On.le Claudio Durigon che ha ritenuto di dare concretezza, mediante una specifica convocazione, a quanto richiesto da tempo dalle Parti Sociali, in merito al tema della salute e della sicurezza sul lavoro.

La CIU si aspetta che le numerose proposte presentate al Sottosegretario Durigon, dalle Parti Sociali presenti ieri al tavolo di lavoro, trovino esito positivo nel più breve periodo; un percorso che deve garantire nel tempo sempre maggiore sicurezza in riscontro ai dati dell’ultimo rapporto INAIL che registra purtroppo un incremento addirittura del 2,8% di indicenti mortali sul lavoro.

Per la CIU erano presenti Gabriella Ancora Rossitto, Presidente Nazionale CIU e Anthony Vitali, responsabile della sicurezza.

REGIONI: POLITICA DI COESIONE – ACCORDO DI PARTENARIATO.

Si è concluso nei giorni scorsi il primo ciclo dei 5 tavoli tematici, presso la Presidenza del Consiglio, di confronto partenariale 2021 – 2027, ai quali CIU partecipa, quale parte sociale, con i suoi rappresentati.

Tavolo OP 1 – Un’Europa più intelligente

Tavolo OP 2 – Un’Europa più verde

Tavolo OP 3 – Un’Europa più connessa

Tavolo OP 4 – Un’Europa più sociale

Tavolo OP 5 – Un’Europa più vicina ai cittadini

A settembre le Amministrazioni responsabili dovranno presentare i rapporti finali allo scopo di portare l’accordo partenariale a Bruxelles il primo trimestre del 2020.

Dalle prime stime nella prossima programmazione vi saranno circa 2 miliardi in più per l’Italia.

Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha sintetizzato nell’incontro con il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, gli obiettivi dell’Accordo di Partenariato “l’esigenza di difendere in tutte le sedi, soprattutto a Bruxelles, la politica di coesione, leva fondamentale per gli investimenti europei che coinvolge Regioni e Autonomie locali, attraverso il metodo della Programmazione”.

Occorre che la programmazione 2021 – 2027 si colleghi alla dimensione territoriale, valorizzando modelli di gestione condivisa e multilivello ed occorre un approccio che contrasti il luogo comune sulla incapacità di spesa del sistema Italia per cambiare la percezione pubblica negativa che spesso non corrisponde alla realtà”.

Il dato importante comunicato è che l’ammontare delle politiche di coesione previste per i sette anni della prossima programmazione è stato incrementato, si tratta di più di 43,4 miliardi di euro (a prezzi correnti).

Posta anche all’attenzione la richiesta di semplificazione delle regole per evitare sovrapposizioni tra Regioni, Governo e Commissione Europea e i rallentamenti nei procedimenti amministrativi.

SARDEGNA EXPO MEDITERRANEO 2019 – Notizie dal nostro Responsabile CIU Sardegna: Giuseppe Scibilia.

 

Da venerdì 18 a domenica 27 ottobre 2019 si terrà a Cagliari il “Sardegna Expo Mediterraneo, un luogo in cui si incontrano le eccellenze dell’Isola, i buyer nazionali e internazionali, e anche professionisti, rappresentanti della cultura, delle nuove professioni, i top chef”.

L’Expo è un evento che mette la Sardegna al centro del Mediterraneo, poiché parteciperanno molte delegazioni internazionali, un luogo in cui le imprese avranno l’opportunità di svolgere incontri business to business e business to consumer, e quindi conoscere personalmente i clienti.

L’expo 2019 nasce con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del territorio, dando evidenza e centralità alla Sardegna, ed alle sue eccellenze, sia dal punto di vista economico che culturale; sarà un luogo di aggregazione dove far confluire, le idee, le specialità, le migliori competenze regionali, al fine di creare le basi per un sistema che agevoli un processo virtuoso attraverso il quale si formino relazioni durature con il resto d’Italia e soprattutto con l’estero.

SEMESTRE EUROPEO: AL CESE IL MINISTRO FINLANDESE.

 

Il Ministro Finlandese della salute e degli affari sociali, Aino-Kaisa Pekonen ha partecipato alla riunione Plenaria del Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE della scorsa settimana come portavoce della Presidenza finlandese del Consiglio dell’Unione Europea (1° luglio 2019 – 31 dicembre 2019).

Le priorità della presidenza finlandese sono ispirate al suo motto: “Un’Europa sostenibile – un futuro sostenibile”.

Il programma della Presidenza è incentrato su quattro principali priorità:

  • consolidare i valori comuni e lo stato di diritto
  • rendere l’UE più competitiva e socialmente inclusiva
  • rafforzare la posizione dell’UE come leader mondiale nell’azione per il clima
  • proteggere globalmente la sicurezza dei cittadini

La Finlandia sarà la prima Presidenza ad integrare le nuove priorità dell’agenda strategica 2019-2024 nei lavori del Consiglio.

 

Un’Europa sociale con forti diritti dei lavoratori, salari minimi e pensioni con cui le persone possano vivere in dignità; un’Europa sociale, economica ed ecologicamente sostenibile, la creazione di nuovi posti di lavoro e lavoro di qualità, i diritti dei lavoratori, l’importanza dei contratti collettivi e in ultimo, ma certo non meno importante, la difesa della democrazia e dei principi costituzionali in Europa” – questi i punti salienti illustrati dal Ministro finlandese.

 

I rappresentanti del gruppo dei datori di lavoro (I° Gruppo) del gruppo dei lavoratori (II° Gruppo) e del gruppo diversità Europa (III° Gruppo), di cui la CIU è membro, entreranno in dialogo con il Ministro per presentare le proposte di cooperazione delle organizzazioni della società civile.