Le Imprese per il South Working.
ITALIA OGGI SETTE – 29-08-2022
Sezione: LAVORO E POLITICHE SOCIALI
Le Imprese per il South Working
Due aziende su tre disponibili ad aprire hub di lavoro al sud.
Aziende pronte ad abbracciare il «south working». Due società su tre si dichiarano infatti disponibili ad aprire hub di lavoro al sud, andando a creare spazi di co-working o veri e propri uffici dislocati in aree lontane dalle grandi città. Questo non solo per andare incontro alle esigenze dei propri dipendenti e per contribuire alla crescita di questi luoghi, ma anche per accedere a figure professionali difficili da reperire. Lo rivela la ricerca di Randstad e Fondazione per la sussidiarietà (Fps) «South working per lo sviluppo responsabile e sostenibile del Paese», presentata al meeting di Rimini. Dalla ricerca emerge, innanzitutto, che più del 77% delle aziende intervistate ha dichiarato di fare già uso di lavoro agile o telelavoro, anche se in misura e modalità diverse. «Nonostante la distinzione tra lavoro agile e telelavoro sia piuttosto ben delineata nel panorama lavorativo, emerge con chiarezza un orientamento comune da parte delle aziende intervistate: queste, infatti, ricorrono più frequentemente allo smart working o lavoro agile – più che al telelavoro – in una misura variabile tra i 2 ed i 3 giorni a settimana sulla base delle funzioni aziendali, con la tendenza a ridurre le giornate di smart working per le figure del middle management», si legge nella ricerca. Indipendentemente dall’uso di lavoro agile o telelavoro, le aziende intervistate dichiarano una disponibilità allo svolgimento delle attività al di fuori dei locali aziendali (42%). Il 12% è disponibile allo svolgimento delle attività fuori dalla sede abituale per 1 giorno a settimana o cinque giorni a settimana (i due estremi), il 46% invece concede ai propri dipendenti di svolgere l’attività lavorativa presso altra sede in un intervallo tra i due ed i cinque giorni a settimana. Il lavoro nel Mezzogiorno. Il report si concentra poi sulla situazione al sud, un territorio che va incontro ad un calo della popolazione nei prossimi anni superiore alla tendenza nazionale. Entro il 2030 gli abitanti tra 20-64 anni si ridurranno dell’11% nel Mezzogiorno, rispetto al -6,7% atteso a livello nazionale. Questo andamento, rivela la ricerca, è effetto non solo di fattori demografici, ma di nuovi flussi migratori interni, legati alla ricerca di lavoro qualificato. I ricercatori hanno analizzato oltre 1 milione e 420mi1a offerte di lavoro pubblicate sui principali siti di ricerca online tra il 2019 e il 2021. Le offerte di lavoro al Sud sono state solo l’8% del totale, mentre il 78% dei posti di lavoro sono concentrati nel Nord e il 14% nel Centro. L’ultima sezione dell’intervista cerca quindi definire la disponibilità delle aziende intervistate a costruire un hub di lavoro al Sud. Il dato evidenzia un parziale interesse delle aziende, principalmente legato alla possibilità di ampliare di contribuire allo sviluppo del paese (61%), migliorare il recruitment di alcune figure professionali difficili da reperire nel mercato (48%), ridurre i costi (35,5%). Le aziende intervistate ritengono quindi che un hub lavoro al Sud possa essere gestito direttamente dall’impresa, come se fosse una filiale (61%), piuttosto che tramite società di servizi terze. In termini di caratteristiche che l’hub lavoro dovrebbe possedere, le aziende rispondenti indicano la necessità di fornire servizi di selezione del personale odi sostituzione temporanea delle assenze (51%), deve essere garantita la visibilità della presenza aziendale. Da un punto di vista strutturale e di localizzazione, le aziende concordano con la necessità che l’hub sia collocato nelle vicinanze di infrastrutture di trasporto locali. «Sempre più imprese iniziano a considerare di favorire lo sviluppo nelle aree più fragili del Paese, cercando di trovare anche quelle competenze e quelle risorse preziose che sempre più si fa fatica a trovare nel Nord del Paese», il commento di Marco Ceresa, Group Ceo di Randstad. «La creazione di un hub di lavoro può davvero essere il volano per il south working, potendo reclutare competenze altrimenti non accessibili, garantire il bilanciamento vita-lavoro alle persone e sostenere di un indotto locale. Ma i presupposti fondamentali per esperienze di south working di successo sono la creazione di un’adeguata infrastruttura digitale, spazi adeguati e uno sforzo multilaterale tra aziende, agenzie per il lavoro, comuni e atenei universitari». «Lo smart working e la creazione di hub nel Sud sono una occasione straordinaria per favorire la crescita del paese e abbattere storiche diseguaglianze», sono invece le parole di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà. «Molti lavoratori qualificati del sud potrebbero così mantenere un legame con il proprio territorio, senza rinunciare a preziose opportunità»
Smart working semplificato da settembre: ecco tutte le novità.
I provvedimenti come il decreto Aiuti bis o il DL Semplificazioni, che è appena stato approvato al Senato, portano una serie di novità nell’ambito del lavoro agile: lavoratori fragili e genitori di figli under 14 potranno continuare a operare da casa senza la necessità di andare in ufficio. Novità anche per i privati, che continueranno ad usufruire di procedure semplificate.
Sono numerose le novità in materia di lavoro inserite sia nel decreto Aiuti bis che nella conversione del DL Semplificazioni, approvato in via definitiva dal Senato il 2 agosto, dove è inserita un’interessante novità per settembre
Le anticipazioni del decreto Aiuti bis sostengono che all’interno sarà presente la proroga del diritto al lavoro agile per determinate categorie di lavoratori, come i fragili o i genitori di figli fino a 14 anni, scaduta lo scorso 31 luglio
La richiesta di proroga è stata avanzata direttamente dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Si parla di una proroga retroattiva oppure di una sorta di rinnovo dell’agevolazione, valida per i dipendenti del settore privato con figli fino a 14 anni purché l’altro genitore non sia in cassa integrazione o senza lavoro
Uguali tempistiche anche per i lavoratori fragili, ovvero le persone maggiormente a rischio di contagi per età, immunodepressione e svolgimento di terapie salvavita
Invece all’interno del DL Semplificazioni si è provveduto ad una modifica che riformula l’articolo 23 della legge 81/2017: da settembre, sarà così possibile una semplice comunicazione telematica al Ministero con i nominativi dei lavoratori coinvolti per attivare lo smart working
Tutte le istruzioni del caso verranno fissate da un apposito decreto ministeriale, che verrà stilato a breve, in seguito all’approvazione definitiva in Senato
Fino al 31 agosto, sarà ancora possibile per le aziende utilizzare lo smart working in modalità semplificata, inviando una semplice comunicazione al Ministero e senza che sia stato preventivamente siglato un accordo individuale
Questo è il cosiddetto smart working semplificato, sperimentato già durante l’epoca Covid per mandare avanti le attività produttive. Con questo sistema il datore di lavoro del settore privato può comunicare l’avvio della procedura a più lavoratori senza la necessità di allegare accordi individuali
In sostanza, la modifica introdotta con il DL Semplificazioni prevede che diventi regola vigente questa tipologia di procedura snella. La nuova norma elimina l’obbligo di trasmettere i singoli casi al Ministero, sostituendo l’intera procedura con la sopra citata comunicazione
Una soluzione che va incontro anche alle richieste avanzate dai sindacati nell’ambito del Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile nel settore privato, sottoscritto lo scorso 7 dicembre.
Presentato in Campidoglio libro su privacy e protezione dati – Evento patrocinato da Ciu Unionquadri.
Roma, 28 lug. (askanews) – Presentato in Campidoglio libro “Diritto della privacy e protezione dei dati personali – Il GDPR alla prova della data driven economy” di Alessandro Alongi e Fabio Pompei. L’iniziativa è stata patrocinata dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dalla Confederazione Italiana di Unione delle professioni intellettuali (CIU), organizzazione presente al CNEL e al CESE di Bruxelles.
L’iniziativa si è incentrata su come le innovazioni digitali abbiano favorito lo sviluppo di una nuova economia basata sui dati, evidenziandone non solo gli aspetti positivi ma anche, e soprattutto, le molteplici criticità sottese a tale nuovo modello economico. Le argomentazioni esposte fanno parte perlopiù del nuovo libro dei due autori che segue e completa il precedente volume “Il valore dei dati nell’ecosistema digitale – Etica e diritto ai tempi del web”, prefatto dall’allora Presidente del Parlamento UE Antonio Tajani. Ad aprire i lavori della giornata il Consigliere capitolino Mariano Angelucci, Presidente della Commissione Turismo, Moda, Relazioni Internazionali e grandi eventi.
Angelucci ha dichiarato che “Oggi i giganti di Internet, in cambio di servizi solo all’apparenza gratuiti, utilizzano i nostri dati personali per alimentare il proprio business”, aggiungendo come “la raccolta e analisi di dati possono essere una risorsa essenziale per la crescita economica e per la creazione di posti di lavoro. Il loro utilizzo ha potenzialità enormi in settori chiave come turismo, sanità, tutela dell’ambiente, sicurezza e gestione delle emergenze, energia, trasporti.” In conclusione Angelucci ha sottolineato come “Il Comune di Roma è sempre aperto ad iniziative di divulgazione come questa per promuovere un uso responsabile di Internet e della tecnologia in generale”.
I due autori hanno poi illustrato i principali temi trattati nel volume, evidenziando che gli interi proventi derivanti dalle vendite saranno donati alle realtà che si occupano di tutelare le vittime di cyberbullismo, furto di identità, catfishing e a tutte quelle associazioni che, quotidianamente, contrastano con la loro azione il triste fenomeno della disinformazione online, di cui le fake news sono alla base. Tale supporto si rende necessario, a parere dei due autori, per sostenere e realizzare una cultura all’uso consapevole e responsabile del digitale tra i giovanissimi, ma anche ai genitori e alle famiglie in generale, adulti che si sono ritrovati catapultati, nel giro di pochi anni, all’interno di in una società completamente cambiata e con molti rischi inattesi, come ad esempio le frodi telematiche.
Il libro, prefatto dal Commissario Agcom Antonello Giacomelli, analizza inoltre le caratteristiche essenziali del Regolamento privacy. E lo fa passando in rassegna i principali istituti, i protagonisti e gli strumenti giuridici di data governance, per poi concentrarsi sulle criticità e la (scarsa) regolamentazione della data drive economy, provando a fornire qualche spunto di riflessione sui nodi ancora irrisolti e da sciogliere urgentemente per generare quel clima di fiducia necessario per lo sviluppo dell’umanesimo digitale tanto invocato.
Le conclusioni della giornata sono state formulate da Andrea Torrente di Cynet, nota società di sicurezza informatica israeliana che, grazie ai suoi prodotti di ultima generazione e servizi H24, aiuta le aziende ad identificare falle di sicurezza attraverso un sofisticato motore di intelligenza artificiale (AI) rilevando le minacce più evolute e gestendo la sicurezza degli endpoint.
Le tecnologie per la sicurezza e la difesa: dal CESE via libera alla proposta della Commissione UE.
Disco verde del CESE – il Comitato economico e sociale europeo – alla tabella di marcia europea per le tecnologie critiche per la sicurezza e la difesa, iniziativa promossa dalla Commissione UE a sostegno della tecnologia e dei settori critici per la difesa e la sicurezza all’interno dell’Unione.
Il Comitato, nella seduta plenaria tenutasi a Bruxelles nei giorni scorsi, l’ultima prima della pausa estiva, ha espresso il proprio sostegno alle proposte dell’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen, ritenute corrette nel metodo e nel merito oltre che suscettibili di rispondere alle molteplici sfide geopolitiche che il Vecchio Continente dovrà affrontare. Ha sottolineato tuttavia la necessità di sviluppare una maggiore integrazione fra i settori della difesa e quello civile, ricercando ulteriori e più proficue interazioni, a livello orizzontale e verticale, tra ricerca, innovazione e sviluppi industriali, con maggiore coordinamento fra Stati membri e Unione europea.
Soddisfazione da parte del relatore del parere, l’italiano Maurizio Mensi (rappresentante della CIU-Unionquadri, organismo presente al CESE e al CNEL) che ha rilevato come: “Le tecnologie civili e militari “dual use” e le sinergie in materia di difesa, sicurezza e spazio debbano essere sviluppate e integrate a livello europeo e nazionale. Proprio per questo l’Osservatorio europeo sulle tecnologie critiche, strumento chiave della tabella di marcia, deve essere dotato di una governance chiara, risorse adeguate e un forte status istituzionale per stabilire con chiarezza obiettivi, regole e criteri per la valutazione di tecnologie e dati”.
Nel suo parere, il CESE suggerisce che sia adottato rapidamente un approccio globale in grado di superare la tradizionale distinzione civile-militare tipica del nostro assetto industriale. “L’invasione dell’Ucraina, da questo punto di vista, rappresenta un campanello d’allarme che segnala la necessità di agire in modo più efficace” ha continuato Mensi.
Dal punto di vista tecnico, il parere del CESE si concentra poi sulla necessità di integrare i risultati della fase di ricerca e sviluppo con la dimensione applicativa, chiarendo a chi compete la titolarità delle iniziative e quali siano le rispettive responsabilità.
Allo stesso tempo, il CESE invita gli Stati membri ad impegnarsi affinché gli investimenti nazionali nel settore della difesa siano coordinati a livello europeo, così da evitare la frammentazione e la duplicazione delle relative iniziative e spese.
Il Comitato propone altresì di semplificare e razionalizzare i programmi e gli strumenti europei per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, ritenuti fondamentali per la realizzazione della tabella di marcia. Al riguardo, il CESE propone di creare uno specifico sportello unico online per le piccole e medie imprese e le start-up, un vero e proprio “angolo UE-PMI” digitale, strumento atto a consentire alle imprese di inserire dati predefiniti e ricevere, in cambio, informazioni sui progetti UE atti a supportare al meglio il proprio sviluppo imprenditoriale.
Video descrittivo dell’evento tenutosi a Milano il 14 luglio 2022 sul tema del Salario Minimo Garantito. Legge e contrattazione collettiva.
Video descrittivo dell’evento tenutosi a Milano il 14 luglio 2022 sul tema del Salario Minimo Garantito. Legge e contrattazione collettiva.
Bandi e Concorsi della Regione Lazio.
OPPORTUNITA’
TITOLO BANDO | DESTINATARI | SCADENZA | |
Nel Lazio con amore | Coppie, italiane e straniere, che contraggono matrimonio o unione civile | 31 Gennaio 2023 | |
Concessione dei contributi per la compartecipazione agli oneri Irap relativi al personale impiegato dalle aziende pubbliche di servizi alla persona | le Aziende Pubbliche di servizi alla Persona (ASP) | 30 Novembre 2022 | |
Progetto formazione e cultura: valore lettura e produzione letteraria | Studenti degli istituti scolastici statali secondari di primo e secondo grado | 15 Settembre 2022 | |
Concorso Access City Award 2023 | Tutte le città dell’UE con più di 50 000 abitanti | 08 Settembre 2022 | |
Manifestazione d’interesse Voucher Turismo Estivo | I parchi divertimento, acquatici, tematici, avventura, aziende termali, circoli sportivi di Golf, circoli sportivi di arrampicata | 03 Settembre 2022 | |
Procedura aperta per l’affidamento in concessione dell’impianto sportivo di via Como |
Imprese, consorzi di imprese, consorzi fra società cooperative, imprenditori individuali | 29 Agosto 2022 | |
Catalogo delle buone pratiche culturali | Soggetti pubblici e privati | 16 agosto 2022 | |
Indagine di mercato per progetto sperimentale di mediazione linguistica e culturale | Tutti i soggetti, in forma singola o associata, in possesso dei requisiti previsti dal bando | 8 Agosto 2022 | |
Lazio Cinema International 2022 | Le Imprese che sono PMI e sono Coproduttori Indipendenti | 5 Agosto 2022 | |
Contributi per la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso lo spettacolo dal vivo | Enti locali, enti di gestione delle aree naturali protette, enti pubblici regionali | 4 Agosto 2022 | |
Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro | Organismi professionali operanti nel settore dello spettacolo dal vivo da almeno tre anni. | 2 Agosto 2022 | |
Concessione di contributi per la realizzazione di interventi di amministrazione condivisa dei beni comuni | Roma Capitale e/o i singoli Municipi di Roma Capitale e i comuni della Regione Lazio | 1 Agosto 2022 | |
Indagine di mercato per affidamento Punto Unico di Accesso P.U.A. | Imprese, cooperative, consorzi in possesso dei requisiti | 29 Luglio 2022 | |
Manifestazione di interesse per l’affidamento del servizio di formazione mediante acquisizione di un master universitario di II livello | Imprese che possiedono i requisiti previsti dall’avviso | 27 Luglio 2022 | |
Progetto Classe Virtuale | Istituzioni scolastiche e formative | N.D. | |
Piani Aziendali di Smart Working | Soggetti che esercitano attività economica | Fino a esaurimento fondi | |
Bando “Pre-seed” per le startup | Le beneficiarie del bando sono tutte le startup innovative con sede operativa nel Lazio, costituite dopo la data di pubblicazione dell’avviso. | Fino a esaurimento fondi | |
BONUS LAZIO KM (0) | Operatori della ristorazione, dell’industria e del commercio alimentare e delle bevande | Fino a esaurimento fondi | |
Fondo Rotativo per il Piccolo Credito | MPMI, consorzi e reti di Imprese, liberi professionisti | Fino a esaurimento fondi | |
Concessione di indennizzi per il sostegno alle vittime di usura | Associazioni e Fondazioni antiusura | Fino a esaurimento fondi |
Concorsi pubblici luglio 2022: più di 4 mila posti per diplomati.
Più di 4 mila posti nella Pubblica Amministrazione: nei mesi di luglio e agosto sono in scadenza diversi concorsi pubblici, alcuni dei quali aperti anche ai diplomati.
Nei mesi di luglio e agosto sono in scadenza diversi concorsi pubblici, alcuni dei quali aperti ai diplomati: sono più di 4 mila i posti messi a bando per lavorare all’interno della Pubblica Amministrazione, nei ministeri e alla Camera dei deputati. Vediamo, nello specifico quali sono, come candidarsi e i requisiti necessari per partecipare.
Indice
Concorso pubblico Camera dei deputati: bando e posti
È stato indetto il 28 giugno 2022, con pubblicazione del bando in Gazzetta Ufficiale (consultabile qui), un concorso pubblico, per esami, finalizzato all’assunzione di 65 profili di Documentarista della Camera dei deputati, con indirizzo giuridico e con indirizzo economico.
I posti messi a concorso sono così ripartiti:
- 50 posti per i candidati che sostengono le prove per l’indirizzo giuridico;
- 15 posti per i candidati che sostengono le prove per l’indirizzo economico.
È consentita la partecipazione per uno solo degli indirizzi, con riserve previste per il personale già di ruolo alla Camera.
Per l’ammissione al concorso, per entrambi gli indirizzi, è necessario il possesso dei seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana;
- età non superiore a 40 anni. Il limite di età è da intendersi superato alla mezzanotte del giorno del compimento del 40° anno;
- laurea triennale o laurea di primo livello oppure diploma universitario di durata triennale (il possesso di titoli di laurea superiori dà comunque diritto alla partecipazione al concorso). Qualora il titolo di istruzione, fra quelli sopra indicati, sia stato conseguito all’estero, è considerato valido requisito per l’ammissione ove sia stato equiparato o dichiarato equipollente, ai sensi della normativa vigente, ad uno dei titoli ammessi;
- idoneità fisica all’impiego valutata in relazione alle mansioni professionali;
- godimento dei diritti politici;
- assenza di sentenze definitive di condanna, o di applicazione della pena su richiesta, per reati che comportino la destituzione, anche se siano intervenuti provvedimenti di amnistia, indulto, perdono giudiziale o riabilitazione.
La domanda di partecipazione al concorso deve essere inviata per via telematica, entro le ore 18:00 (ora italiana) del 28 luglio 2022, esclusivamente attraverso l’applicazione disponibile all’indirizzo concorsi.camera.it, raggiungibile anche dal sito istituzionale della Camera dei deputati camera.it. Per accedere all’applicazione i candidati devono essere in possesso di un’identità nell’ambito del Sistema pubblico di identità digitale (SPID, qui come ottenerlo).
Concorso vigili del fuoco: requisiti, domanda e posti
Il 27 giugno 2022 è stato pubblicato un concorso pubblico, per esami, per l’accesso alla qualifica di vice direttore informatico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. I profili che verranno assunti sono in tutto 26, con le seguenti riserve:
- il venticinque per cento dei posti al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che, alla data di scadenza del termine stabilito nel bando per la presentazione della domanda di partecipazione, sia in possesso dei requisiti, ad esclusione dei limiti di età;
- il dieci per cento dei posti al personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che, alla data di scadenza del termine stabilito nel bando per la presentazione della domanda di partecipazione, sia iscritto negli appositi elenchi da almeno sette anni ed abbia effettuato non meno di duecento giorni di servizio, fermi restando gli altri requisiti previsti;
- il due per cento dei posti agli ufficiali delle forze armate che abbiano terminato senza demerito, alla data di scadenza del termine utile stabilito nel bando per la presentazione della domanda di partecipazione, la ferma biennale, fermi restando gli altri requisiti già previsti.
Per l’ammissione al concorso sono richiesti i seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana;
- godimento dei diritti politici;
- età non superiore agli anni 45. Non è soggetta ai limiti massimi di età, la partecipazione al concorso del personale appartenente al Corpo nazionale dei vigili del fuoco destinatario della riserva del venticinque per cento dei posti;
- possesso delle qualità morali e di condotta;
- laurea magistrale tra quelle indicate nel decreto del Ministro dell’interno del 16 dicembre 2019, ovvero fisica (LM-17), informatica (LM-18), ingegneria dell’automazione (LM-25), ingegneria delle telecomunicazioni (LM-27), ingegneria informatica (LM-32), matematica (LM-40), sicurezza informatica (LM-66), tecniche e metodi per la società dell’informazione (LM-91).
Sono fatte salve, ai fini dell’ammissione al concorso, le lauree universitarie conseguite secondo gli ordinamenti didattici previgenti ed equiparate.
I requisiti di ammissione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito nel presente bando per la presentazione delle domande di partecipazione, mentre quelli di idoneità fisica, psichica ed attitudinale devono sussistere al momento degli accertamenti effettuati dalla Commissione medica e permanere fino alla data di immissione in ruolo.
La domanda di partecipazione al concorso deve essere inviata per via telematica esclusivamente attraverso l’applicazione disponibile all’indirizzo concorsionline.vigilfuoco.it, seguendo le istruzioni specificate. Anche in questo caso, per accedere, i candidati devono essere in possesso di SPID.
La procedura di compilazione ed invio on-line della domanda dovrà essere effettuata dal 2 luglio 2022 e fino al 1° agosto 2022. Non sono ammesse altre forme di produzione o di invio delle domande di partecipazione al concorso oltre a quella di compilazione e di invio on-line.
Dell’avvenuto ripristino e dell’eventuale proroga verrà data notizia con avviso sul sito del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile.
Concorso allievi Carabinieri: più di 4 mila posti per i diplomati
È stato indetto il 13 luglio 2022 un concorso, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di 4.198 allievi carabinieri in ferma quadriennale.
I posti a concorso sono così ripartiti:
- 2.910 riservati ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) e ai volontari in ferma prefissata quadriennale (VFP4), in servizio;
- 1.247 riservati ai cittadini italiani che non abbiano superato il ventiseiesimo anno di età (il limite massimo d’età è elevato a ventotto anni per coloro che abbiano già prestato servizio militare);
- 32 riservati ai candidati in possesso dell’attestato di bilinguismo.
La domanda deve essere inoltrata on-line, partire dal 13 Luglio 2022 ed entro e non oltre il 11 Agosto 2022, attraverso il portale extranet.carabinieri.it, alla sezione “Concorsi On-Line” (qui il link diretto). Prima di avviare la procedura, bisogna scegliere il concorso d’interesse cliccando sul banner “Accedi”, presente nella relativa riga. Il sistema avvierà automaticamente la procedura.
Per tutte le riserve dei posti possono partecipare coloro che risultano in possesso dei seguenti requisiti:
- godano dei diritti civili e politici;
- abbiano, se minori, il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale;
- se militari (VFP1/VFP4) già in servizio alla data del 31 dicembre 2020, siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado;
- se militari (VFP1/VFP4) in servizio dal 1 gennaio 2021 o se partecipanti per la riserva dei posti per civili e civili in possesso dell’attestato di bilinguismo), abbiano conseguito o siano in grado conseguire entro il 2022, il diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’accesso alle università;
- abbiano tenuto condotta incensurabile;
- non siano stati condannati per delitti non colposi, anche con sentenza di applicazione della pena su richiesta, a pena condizionalmente sospesa o con decreto penale di condanna o con il beneficio della non menzione;
- non siano in atto imputati in procedimenti penali per delitti non colposi;
- se militari, nel caso di procedimento penale per delitti non colposi, precedentemente instaurato nei loro confronti e non concluso con sentenza irrevocabile di assoluzione (perché il fatto non sussiste, ovvero perché l’imputato non lo ha commesso, pronunciata ai sensi dell’articolo 530 del codice di procedura penale), non siano sottoposti a conseguente procedimento disciplinare in corso di definizione;
- non siano stati sottoposti a misure di prevenzione;
- siano in possesso della idoneità psicofisica ed attitudinale al servizio militare incondizionato, da accertare successivamente;
- non abbiano tenuto comportamenti nei confronti delle istituzioni democratiche che non diano sicuro affidamento di scrupolosa fedeltà alla Costituzione repubblicana e alle ragioni di sicurezza dello Stato;
- non si trovino in situazioni comunque non compatibili con l’acquisizione o la conservazione dello status di carabiniere.
Per poter inoltrare la domanda di partecipazione è necessario, munirsi per tempo di SPID o CNS (qui come richiederlo).
Pnrr, Accordo Cnel-ASviS Su Monitoraggio Obiettivi Per Agenda 2030 – Esecuzione Intesa Affidata A Gruppo Di Lavoro – Conquiste Del Lavoro
Esecuzione intesa affidata a gruppo di lavoro
Roma, 18 lug. (askanews) – Il Cnel e l’ASviS hanno sottoscritto un accordo quadro di collaborazione riguardante il monitoraggio del Pnrr in relazione ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Come emerge dal testo firmato dai presidenti del CNEL e dell’ASviS, Tiziano Treu e Pierluigi Stefanini, “lavoriamo su un terreno comune, quello dell’Agenda 2030, in considerazione degli impegni presi dal Governo italiano rispetto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel perseguimento dei principi di sviluppo sostenibile, alla luce dell’obiettivo condiviso di contribuire all’affermazione di un modello di benessere fondato sull’equità e la sostenibilità”.
“L’accordo nasce dall’esigenza del Cnel, che fu, insieme all’Istat, artefice della costruzione degli indicatori del Benessere equo e sostenibile (BES), di potenziare l’efficacia della propria attività di monitoraggio nella direzione di uno sviluppo sempre più sostenibile e multidimensionale”, ha dichiarato il presidente Tiziano Treu.
“ASviS condivide il supporto tecnico necessario a realizzare metodologie quantitative capaci di misurare e analizzare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in relazione all’attuazione del PNRR, in particolare rispetto alle tre clausole sociali traversali dell’occupazione giovanile, delle pari opportunità e degli investimenti nel Mezzogiorno”, ha sottolineato il presidente Stefanini.
L’esecuzione dell’intesa è affidata a un gruppo di lavoro congiunto, incaricato di predisporre un programma di attività, seguirne lo sviluppo e monitorarne i risultati, composto da Andrea Battistoni, Gian Paolo Gualaccini e Larissa Venturi per il CNEL e da Manlio Calzaroni, Alessandro Ciancio e Federico Olivieri per l’ASviS.
( 18 luglio 2022 )
#|#http://www.conquistedellavoro.it/breaking-news/pnrr-accordo-cnel-asvis-su-monitoraggio-obiettivi-per-agenda-2030-br-esecuzione-intesa-affidata-a-gruppo-di-lavoro-1.2943586
GIOVANI, AL VIA CONSULTAZIONE PUBBLICA DEL CNEL SU EUROPA, PNRR, RAPPRESENTANZA.
È online la Consultazione pubblica del CNEL rivolta ai giovani sull’Europa, gli effetti della pandemia e il PNRR e le modalità della rappresentanza. L’iniziativa si configura come una grande campagna di ascolto varata in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dell’Università e Ricerca, il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, il Dipartimento per gli Affari europei della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Consiglio Nazionale dei Giovani e Rai per la sostenibilità.
La consultazione pubblica, fruibile attraverso la piattaforma digitale www.generazioneeu.cnel.it e i principali social network, è stata presentata in anteprima ai responsabili delle rappresentanze giovanili delle parti sociali presenti al CNEL dal presidente Tiziano Treu, dal vicepresidente Floriano Botta, dal segretario generale Mauro Nori e dal consigliere Gian Paolo Gualaccini, coordinatore della Commissione Politiche UE e Internazionali.
Silvia Castagna di Doxa, società che ha realizzato il sito della consultazione e il questionario online, ha illustrato i contenuti sociali del progetto, mentre Barbara Lauro di Cultur-e ha presentato la strategia di comunicazione per promuovere la partecipazione dei giovani.
Il progetto si rivolge ai giovani dai 14 ai 35 anni ed in particolare a studenti della scuola secondaria di secondo grado, i ragazzi e ragazze della cosiddetta Generazione Z., i primi a non aver conosciuto un mondo senza tecnologie e ambienti digitali. Poi universitari e specializzandi, giovani fra i 18 e i 30 anni, in gran parte della generazione dei Millennial, ma non solo. Cresciuti a cavallo tra l’era analogica e quella digitale, comunque si possono definire nativi (o pionieri) digitali. Sono la prima vera generazione globale e considerano i confini come un retaggio del passato. Infine, la campagna si rivolge ad attivisti e impegnati, gruppi di giovani particolarmente consapevoli del proprio ruolo nel mondo e dell’urgenza di agire. Partecipano a movimenti di protesta come quello del Friday for Future o sono attivi nell’associazionismo o nel volontariato. Tutta la campagna di comunicazione sarà accompagnata dal claim sottoforma di domanda “L’Europa pensa ai giovani?”
Per il presidente Treu, “L’iniziativa nasce in risposta ad una forte domanda di ascolto sui temi di maggiore attualità e quelli che li riguardano personalmente: il lavoro, innanzitutto, l’impatto della pandemia e il PNRR, le modalità della rappresentanza giovanile. I risultati raccolti, come già avvenuto per altre consultazioni pubbliche, saranno la base per approfondimenti e suggerimenti di policy anche nell’ambito del PNRR. La piattaforma utilizzata per la consultazione poi diventerà uno strumento per restare in contatto costante con ragazzi e giovani”.
“La promozione della consultazione è anche l’occasione per far conoscere il ruolo del CNEL alle nuove generazioni di cittadini italiani. Per questo abbiamo ideato il questionario come una campagna di comunicazione che stimoli i giovani sui temi di loro interesse per informarli e coinvolgerli in modo interattivo”, ha aggiunto il vicepresidente Botta.
“La consultazione è un ulteriore passo avanti nel progetto di coinvolgere in maniera permanente i giovani nelle attività del CNEL, soprattutto sui temi dell’economia e del lavoro”, ha osservato il segretario generale Nori.
“L’iniziativa testimonia due cose: l’attenzione che il CNEL ha da sempre verso l’Ue e le vicende internazionali dove ormai si decide il destino dei nostri Paesi. A proposito della seconda, il fatto che invece di parlare dei ‘giovani’ occorre far parlare direttamente i giovani: rimettere al centro i giovani significa rimettere al centro il futuro in un dibattito politico e istituzionale troppo spesso puntato solo sul presente”, ha sottolineato il consigliere Gualaccini.
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