UE, CNEL: IL 2022 SIA L’ANNO DEI GIOVANI IN MODO CONCRETO.
“In questa consiliatura il CNEL ha dato grande spazio ai giovani, ascoltandoli attraverso le consultazioni pubbliche, realizzate in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, e con l’aiuto delle forze sociali qui rappresentate, ma soprattutto riportando le loro istanze all’attenzione dell’Assemblea e delle Commissioni e in tutti gli atti ufficiali presentati al Parlamento e al Governo. I giovani non sono un tema tra gli altri ma l’aspetto trasversale di tutte le politiche. Siamo stati i primi ad avanzare la richiesta di consentire l’iscrizione a più università, ad esempio, così come a sostenere misure più forti per l’inserimento nel mondo del lavoro e puntare sulla formazione per rafforzare le competenze. L’istituzione della consulta dei giovani presso il CNEL è la naturale prosecuzione di questo lavoro”.
Ad affermarlo è il presidente del CNEL Tiziano Treu, commentando un parere varato dal Comitato Atti UE del CNEL approvato di recente dall’Assemblea sull’atto UE COM (2021) 634 final, dal titolo “Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a un Anno europeo dei giovani 2022” che fa seguito a un altro parere della primavera scorsa sul programma Erasmus+.
“Il 2022 anno europeo dei giovani deve essere uno stimolo per rimettere al centro dell’attenzione politica la questione ‘giovani’ e le politiche pubbliche e private necessarie per la loro crescita. In questi 12 mesi occorre intensificare gli forzi dell’Unione, degli Stati membri e delle autorità generali e locali per sostenere i giovani e coinvolgerli in una prospettiva post-pandemica. Il CNEL ritiene ineludibile l’approvazione di misure idonee a creare lavoro più stabile, soprattutto nei settori decisivi per il futuro, quelli del white jobs e dei green jobs, con particolare riferimento ai giovani che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese – aggiunge il consigliere del CNEL e coordinatore del Comitato, Gian Paolo Gualaccini – Il tragico quadro demografico del nostro Paese, a cui si associa la debolezza dei percorsi formativi, evidenzia come la crescente denatalità abbia effetti quantitativi drammatici sui ventenni e sui trentenni. Occorre anche da parte del nostro Governo maggiore attenzione e più azioni concrete per contrastare la disoccupazione giovanile utilizzando meglio tutte le potenzialità del PNRR (vedasi le ‘clausole sociali’ dell’art.47 del DL 77/2021) che rappresenta un’occasione unica di svolta per la crescita demografica e per il futuro di tutti”.
“Il CNEL ha mostrato particolare sensibilità e interesse al coinvolgimento dei giovani su temi di stretta attualità come l’Europa, il lavoro, la scuola, l’università e i servizi pubblici, avviando una Consultazione pubblica con l’obiettivo di raccogliere le aspettative dei giovani e il loro punto di vista che saranno fondamentali per la predisposizione di pareri, osservazioni e proposte che riguarderanno il futuro dei giovani e, più in generale, l’avvenire dell’Unione Europea. La vicinanza del CNEL ai giovani e l’attenzione verso il loro futuro è testimoniata dall’istituzione di tirocini extracurriculari e borse di studio, sulla base dell’articolo 15 del Regolamento approvato da questa Assemblea il 13 settembre 2018, finalizzato a promuovere la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani laureati meritevoli – è scritto nel parere – In coerenza con la missione 5 del PNRR – inclusione e coesione – questo Consiglio sostiene il potenziamento di politiche attive (ALMPs) e la formazione professionale. Preso atto che il mercato del lavoro ha subìto in anni recenti cambiamenti significativi e repentini, che non favoriscono sempre una stabilità e una continuità professionale, il CNEL promuove l’incentivazione di politiche attive del lavoro, nell’ambito del nuovo Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità del Lavoratori (GOL), con l’obiettivo di assicurare l’acquisizione di nuove competenze da parte delle nuove generazioni, favorendo il riallineamento tra il sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro”.
PA: Ciu-Unionquadri, l’ora dei Quadri è finalmente arrivata.
L’impegno del CNEL per la Conferenza sul futuro dell’Europa
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nell’ambito delle proprie prerogative, è impegnato a sostenere la Conferenza sul futuro dell’Europa.
Il CNEL ha già presentato un documento di Osservazioni e Proposte “Riformare l’Europa – Occasione per cambiare e rafforzare il modello economico, sociale e l’ordine istituzionale e politico europeo” con 4 proposte concrete:
- Riforma della governance europea e semplificazione dei processi decisionali: aprire una fase costituente per superare l’attuale modello di governance (intergovernativo) e passare dal voto all’unanimità al voto a maggioranza qualificata; completare l’Unione Economica e Monetaria (UEM) con BCE prestatore di ultima istanza, realizzare un’Unione Fiscale ed un bilancio comune con l’istituzione di un Ministro del Tesoro UE.
- Risorse comunitarie: autonoma capacità di bilancio dell’UE e possibilità di imposizione fiscale e redistribuzione delle risorse; adeguamento del Patto di Stabilità e crescita alla situazione attuale, ponendo la crescita e la salvaguardia dell’occupazione al primo posto.
- Convergenza politica per una UE più integrata su materie fondamentali e capace di rispondere con maggior efficacia alle sfide attuali: revisione delle competenze tra livello nazionale ed europeo, riforma complessiva del sistema di immigrazione e di asilo, accelerazione sull’unione dell’energia, autonomia geopolitica (rafforzamento PESC e PSDC).
- Applicazione vincolante per i Paesi membri dei principi contenuti nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali: il CNEL considera inscindibile il binomio benessere economico – benessere sociale e raccomanda che il PEDS, a seguito di una precisa volontà politica, possa tradursi in politiche sociali condivise.
“La drammatica crisi sanitaria si è trasformata in occasione per voltar pagina rispetto al passato, spingendo l’Unione a compiere, negli ultimi mesi, scelte inedite e finora impensabili. Questo ha reso necessario e urgente ripensare l’Europa rimettendone in discussione il funzionamento istituzionale, come auspicato da tutti i documenti del CNEL già dall’inizio del 2019. L’occasione della ‘Conferenza sul futuro dell’Europa’ che ha preso il via il 9 maggio 2021 con la prima Plenaria, è stata la prima occasione per presentare, con la partecipazione delle parti sociali, proposte concrete di riforme sostanziali comprese la revisione dei Trattati”, ha detto il presidente Treu.
Il ruolo del CESE, il Comitato Economico e Sociale Europeo
• in quanto “casa” della società civile europea e ponte tra le istituzioni europee e la società civile organizzata, è stato invitato a far parte del comitato esecutivo
• 329 membri provenienti da tutte le categorie sociali (datori di lavoro, sindacati e società civile in generale) e da tutti i 27 Stati membri
• consolidata rete di rapporti con i consigli economici e sociali nazionali
• intenzione di garantire che la società civile europea faccia sentire forte e chiara la sua voce