Studiare a Oxford, l’università più antica del Regno Unito.
Un centro pieno di studenti da tutti i continenti. Preparazione di eccellenza tra antichità e avanguardia.
L’Università di Oxford è una delle migliori università inglesi e del mondo, insieme a Cambridge, ed è la più antica del Regno Unito. Gli studenti a Oxford provengono da tutto il mondo e portano con sé un’incredibile varietà di background e interessi.
Di seguito le informazioni sul percorso di selezione che dovrà affrontare chi sogna di laurearsi nell’università dove ha studiato Albert Einstein. Ogni anno Oxford riceve in media 20.000 candidature per circa 3.250 posti disponibili.
Presentare la domanda
La domanda andrà presentata attraverso la piattaforma UCAS (Universities and Colleges Admissions Service), che gestisce tutte le domande di ammissione ai corsi universitari inglesi, entro il 15 ottobre (ormai, dunque, per il prossimo anno ma segnatevi la data, soprattutto i maturandi).
La domanda si divide in varie sezioni:
– dati anagrafici;
– “education”, dove andranno indicati i titoli conseguiti e il voto (se si fa la domanda durante l’ultimo anno di liceo andrà riportata una previsione realistica del voto di maturità);
– “reference”, in cui si inserirà una lettera di presentazione scritta dal proprio professore di lingua inglese
– “Personal Statement”, sezione dove allegare una lettera di presentazione scritta dal candidato per presentare sé stesso, indicando le proprie abilità e motivazioni e raccontando anche i propri interessi extrascolastici.
Requisiti linguistici
Se il candidato non è in possesso di un diploma di maturità internazionale o non è iscritto a una scuola di lingua inglese, dovrà sostenere un test per dimostrare la padronanza della lingua, dal momento che dovrà confrontarsi con un ambiente accademico inglese.
Le certificazioni accettate sono: il test IELTS, con un punteggio minimo di 7, il TOEFL con 110, il CAE e il CPE, English Language GCSE, International Baccalaureate Standard Level in inglese e European Baccalaureate.
Il processo di selezione
Le procedure di selezione possono variare a seconda dei candidati e a seconda del college, ogni corso fornisce sul sito l’elenco dei requisiti e la sezione “Timeline” del sito di Oxford ricorda le date di scadenza uguali per tutte le selezioni.
Alcuni corsi prevedono dei test scritti prima del processo di ammissione, mentre altri richiedono dei saggi redatti per dimostrare la propria abilità di scrittura.
I colloqui orali si svolgono nel mese di gennaio e sono tenuti dai professori dell’Università che spesso pongono domande non convenzionali. Quello che conta è come il candidato riesce a usare il proprio bagaglio di conoscenze, le domande inaspettate servono a capire il modo di ragionare del candidato.
Intercultura-Inps, vivere e studiare nel mondo. Dal 10 dicembre corsa per 1500 borse.
La nuova possibilità riguarda i figli dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione
Dopo l’uscita del bando di concorso del programma ITACA DI INPS per soggiorni all’estero nell’anno scolastico 201-2022, Intercultura riapre le iscrizioni. La nuova possibilità riguarda i figli dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione, a cui è sono rivolte le borse di studio ITACA, sia gli altri studenti interessati a partecipare a un programma all’estero Intercultura, senza richiedere una borsa di studio.
Il bando ITACA 2021/22 offre 1.500 borse di studio rivolte a figli dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione iscritti al Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali (che, come spiegato da INPS sul suo sito, è autofinanziato esclusivamente con i contributi dei dipendenti e non utilizza fondi pubblici). I programmi di Intercultura sono conformi al bando ITACA e offrono in aggiunta un percorso di formazione su tematiche di educazione interculturale che consente agli studenti di ricevere la certificazione delle competenze acquisite e di ricavare benefici più ampi dall’esperienza all’estero.
IL LINK PER SCARICARE IL BANDO E ISCRIVERSI
Le iscrizioni al bando Itaca saranno aperte dal 10 dicembre 2020 all′11 gennaio 2021. Gli studenti interessati a partecipare a un programma all’estero di Intercultura attraverso una borsa di studio del programma Itaca di INPS possono trovare tutte le informazioni e il bando da scaricare alla pagina www.intercultura.it/itaca. Intercultura offre l’opportunità di vivere e studiare in 60 destinazioni di tutti e 5 i continenti, dal Nord America all’Europa, fino all’Asia (soprattutto la Cina), l’America Latina e anche l’Africa. Tra le novità di quest’anno spiccano l’anno scolastico in Grecia e il trimestre e l’anno scolastico nel Regno Unito. 5.000 volontari dell’Associazione seguono passo passo l’esperienza dei ragazzi e delle loro famiglie, aiutandoli a prepararsi all’esperienza e assistendoli durante il soggiorno all’estero e al rientro in Italia. (per individuare il Centro locale della propria area di residenza: www.intercultura.it/volontari/i-centri-locali/).
800 STUDENTI CON INTERCULTURA E ITACA NEGLI ULTIMI ANNI, 72 ATTUALMENTE ALL’ESTERO
Sono circa 800 gli studenti delle scuole superiori che negli ultimi anni hanno sfruttato l’opportunità delle borse di studio ITACA per partecipare a un programma di Intercultura e tra questi 72 di loro sono attualmente all’estero per un periodo di studio in prevalenza annuale in 19 Paesi diversi. Tra i Paesi più gettonati le destinazioni europee, anche a causa delle limitazioni che ci sono state quest’anno a causa della situazione sanitaria, con Irlanda, Olanda, Germania e Finlandia in testa.
Notizie CESE – Bruxelles.
Giovedì 26 novembre p.v. si terrà questa importante conferenza dedicata al tema dello sviluppo sostenibile nei paesi del Mediterraneo. Organizzata dal CESE, vedrà la partecipazione di rappresentanti della società civile e dei consigli economici e sociali dei paesi UE e dell’area del Mediterraneo per un confronto sulle principali sfide dei prossimi anni.
PARI OPPORTUNITÀ, AL VIA CONSULTAZIONE PUBBLICA DEL CNEL.
Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ha varato una consultazione pubblica sulla parità di genere con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla condizione della donna in Italia.
L’iniziativa, approvata dall’Assemblea nella seduta del 28 ottobre scorso, su proposta del Forum italiano per le pari opportunità istituito al CNEL, è svolta sulla base dell’articolo 10 del Regolamento degli Organi del CNEL ed è realizzata in collaborazione con i Ministeri del Lavoro e delle politiche sociali, dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca intende raccogliere il parere delle cittadine e dei cittadini italiani sulle diseguaglianze di genere in Italia.
In Italia la condizione della donna nel mondo del lavoro è penalizzata dalla difficile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che spinge in basso (49,7% dato ISTAT, contro il 60,4% Ue) la quota dell’occupazione femminile fra i 15 e i 64 anni e che induce il 27% delle donne madri ad abbandonare la propria occupazione alla nascita del figlio. Un dato salito al 38% con la pandemia (addirittura il 43% se con figli fino a 5 anni). Esiste ancora un elevato divario di genere in termini di lavoro non retribuito (nel quale le donne spendono in media 4 ore e 15 minuti al giorno, contro 2 ore e 16 minuti degli uomini).
Le consultazioni pubbliche del CNEL rivestono un elevato valore di partecipazione dei cittadini e assumono per il Consiglio la natura di atto istruttorio di particolare rilievo, quale elemento di valutazione per successive deliberazioni dell’Assemblea e l’iniziativa legislativa.
“Sin dalla sua istituzione il CNEL ha dedicato grande attenzione alla parità di genere e ha contribuito, spesso in maniera determinante, all’elaborazione dei principali provvedimenti normativi di genere degli ultimi 50 anni tra cui, ad esempio, la “Disciplina legislativa del divieto di licenziamento delle lavoratrici a causa di matrimonio” (1962); quello sulla maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, dal divieto di licenziamento causa matrimonio del (1963); la legge Golfo-Mosca sull’equilibrio di genere nei Consigli di amministrazione (2011). Molti anche i dossier e i rapporti nazionali, tra questi vale la pena ricordare il Rapporto sui percorsi professionali delle donne (1992). Nel 2019 il CNEL ha presentato il disegno su “Modifiche all’articolo 46 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in materia di rapporto sulla situazione del personale” e ha costituito il Forum permanente sulle pari opportunità”, ha dichiarato la vicepresidente CNEL Gianna Fracassi, coordinatrice del Forum.
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5G e infrastrutture digitali della smart city
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Giovanni Gasbarrone
Fulvio Ananasso
Claudia Perin
Andrea Toigo
Notizie Bruxelles – CESE.
Sintesi, ad opera del Consigliere CESE della CIU – Unionquadri Prof. Maurizio Mensi, del programma di lavoro presentato dalla DG Grow della Commissione europea al CESE per il 2021 (CWP 2021).
Allegate slide sintetiche ma molto efficaci per illustrare le iniziative avviate a livello Europeo.
IL PROGRAMMA PER IL 2021 DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Il 10 novembre scorso la DG Grow della Commissione europea ha presentato al Comitato economico e sociale europeo il programma di lavoro per il 2021 (CWP 2021 – Commission Work Program 2021). Si tratta di 88 nuove iniziative e 44 pacchetti tematici che evidenziano la portata di un progetto ambizioso, destinato ad incidere in profondità e ridisegnare la società europea dei prossimi anni e basato principalmente su: ambiente, digitale, regole adeguate.
- Con l’European Green Deal la Commissione sta preparando il suo piano di valutazione d’impatto per il clima così da raggiungere gli obiettivi di miglioramento climatico (FIT for 55) insieme al piano d’azione per l’economia circolare, basato su eco-design e prodotti sostenibili, compresa la raccolta, il riutilizzo e la riparazione di telefoni cellulari, computer portatili e altri dispositivi.
- Parte rilevante del programma riguarda l’aggiornamento della politica industriale, per tener conto degli impatti del COVID-19, del contesto competitivo globale e dell’accelerazione della transizione digitale.
- La Commissione si rende conto anche della necessità di affrontare gli effetti distorsivi che sussidi stranieri possono avere sul mercato unico per proteggere il tessuto economico e i suoi attori (imprese, lavoratori, liberi professionisti, piccole e medie imprese, artigiani e commercianti), messi a dura prova da pratiche e comportamenti pregiudizievoli del corretto funzionamento del mercato e della concorrenza.
Il programma SURE ha come obiettivo aiutare i lavoratori a conservare il proprio reddito e garantire che le aziende possano mantenere il livello occupazionale, con un piano d’azione per l’attuazione del pilastro relativo ai diritti sociali.
- A ciò si aggiunge la necessità di migliorare la qualità della
Al riguardo CWP2021 individua 41 iniziative REFIT per la semplificazione della normativa vigente, di cui 3 in particolare sotto la responsabilità della DG GROW: la revisione della direttiva sui prodotti da costruzione, la revisione della direttiva macchine e la valutazione della direttiva sulla compatibilità elettromagnetica.
- Per la realizzazione dell’ambizioso programma la Commissione è consapevole che occorre far leva oltre che sul coinvolgimento delle istituzioni europee, sul sostegno della società civile e delle sue organizzazioni insieme alla mobilitazione dei cittadini europei.
LE ELEZIONI AMERICANE.
LE ELEZIONI AMERICANE
1 – Tutte le epoche hanno i loro Caligola, di destra o di sinistra. Se qualcuno avesse ancora avuto dubbi sul narcisismo infantile del Presidente Trump, la condotta da lui tenuta durante queste elezioni dovrebbe averli decisamente dissipati. Il testardo rifiuto di riconoscere la sconfitta e l’ accanimento nel perseguire le vie giudiziarie per ribaltare il risultato, pur in assenza di prove concrete di frodi o brogli , rivelano una personalita’ incapace di fare i conti con la realta’ e disposta a falsarla senza scrupoli. Secondo alcuni osservatori, l’intento di Trump e dei suoi team legali – guidati da Rudolph Giuliani, indomito procuratore anti-crimine negli anni ’90, ormai irriconoscibile nell’ avvilente ruolo di avvocato appiattito sulle nevrosi del suo cliente – sarebbe quello di arrivare a dicembre senza la certificazione dei risultati elettorali negli Stati chiave, in modo da consentire ai Parlamenti locali, tutti a maggioranza repubblicana, di selezionare direttamente i delegati che fungeranno da Grandi Elettori nella votazione finale, ignorando la scelta effettuata dalla volonta’ popolare ( ipotesi in teoria consentita dalle leggi in vigore, ma che costituirebbe un sostanziale “golpe”, foriero di un pericolosissimo scontro frontale). Secondo altri, tutto il caos e la tensione che il Presidente uscente sta creando sarebbero invece finalizzati a rafforzarlo in un negoziato sotto banco per ottenere una sorta di immunita’ per le gravi accuse di frode fiscale a cui andrebbe incontro una volta tornato ad essere un privato cittadino ( Ford “perdono’ ” Nixon per il Watergate). Qualunque sia la verita’ – e lo scopriremo nelle prossime settimane – la transizione e’ diventata vischiosa, conflittuale e non funzionale, considerando che l’amministrazione uscente sta rifiutando di collaborare con la nuova, non consentendo un sereno passaggio di consegne come vorrebbe la prassi. Nel frattempo, Biden sta incassando le congratulazioni da pressoche’ tutti i leader mondiali.
2- Se si guarda ai numeri delle elezioni ( 70 milioni per Trump e 74 milioni per Biden), risulta chiaro che nonostante la sconfitta il Presidente uscente ha catturato una incredibile quantita’ di voti, a dispetto dei sondaggi che prevedevano una marea democratica, aggiunto al fatto che i repubblicani probabilmente conserveranno la maggioranza in Senato e che i democratici – pur mantenendo la maggioranza alla Camera – hanno perso dei seggi. Pertanto, la vittoria di Biden sembra derivare piu’ dalla punizione di Trump per l’inaccettabile gestione della pandemia di coronavirus che dall’entusiasmo per il candidato democratico, senza dubbio“decent man” ma alquanto privo di carisma. Cio’ non toglie che Biden possa essere l’uomo giusto al momento giusto, sostituendo all’approccio divisivo e nevrotico di Trump una filosofia ispirata alla riconciliazione sia all’interno che in politica estera. Intendiamoci: Trump in realta’ non e’ un “lupo solitario” nel panorama politico americano, dato che si colloca nel solco di una tradizione repubblicana “ante” 1945 incentrata sul concetto di primazia egoistica degli USA ( “America first!”). Il fatto nuovo e’ che Trump ha declinato tale impostazione in una maniera caotica, improvvisata, personalistica e decisamente rozza, a causa della sua attitudine mentale. Ma le pulsioni populiste e nazionaliste che lo hanno portato al potere rimangono forti e presenti nella societa’ americana, se si pensa che rispetto al 2016 ha comunque conquistato ulteriori milioni di voti, con il risultato che gli USA appaiono ora lacerati da una divisione che non sara’ facile per Biden sanare. L’unica possibilita’ e’ che riesca miracolosamente a mobilitare lo spirito e l’orgoglio nazionale con la creazione di una “nuova frontiera” di stile rooseveltiano o kennedyano. Ammesso che il suo team sia intellettualmente all’altezza di una tale sfida, sara’ molto complicato riuscirci se i repubblicani, come e’ probabile, prevarranno in Senato vincendo i 2 seggi in palio in Georgia a gennaio, in quanto ogni provvedimento di rilievo andra’ faticosamente negoziato con loro.
3 – Biden ha gia’ indicato alcune priorita’ del suo mandato. All’interno, la precedenza sara’ data alla lotta contro la pandemia, per la quale ha gia’ nominato un team di esperti ( che tuttavia al momento non puo’ interloquire con Anthony Fauci in mancanza dell’autorizzazione del Presidente in carica !). Poi dedichera’ la sua attenzione alle minoranze etniche e tentera’ non solo di preservare l’ Obamacare, ma anche di espanderlo, il che richiedera’ tra l’altro un’ economia che si riprenda in fretta. In politica estera, ha gia’ annunciato che il primo decreto esecutivo sancira’ il ritorno all’accordo internazionale sul clima globale, atto che si collochera’ certamente nel contesto di una valorizzazione sistematica della collaborazione multilaterale (non abbandono dell’OMS e probabilmente ritorno all’UNESCO). Inoltre, miglioreranno sensibilmente i rapporti con gli alleati all’interno della NATO ( anche se la questione del “burden sharing” non sparira’ per incanto e se con la Turchia le relazioni saranno piu’ problematiche che con Trump), nonche’ con l’Unione Europea e i suoi Stati membri, in particolare ricucendo quelli con la Germania, mentre il Regno Unito perdera’ un interlocutore prezioso come Trump proprio nel delicato momento della Brexit. Sul piano dell’economia, e’ prevedibile – con indubbio vantaggio anche del nostro Paese – un atteggiamento diverso sull’uso dei dazi commerciali e un clima collaborativo che consentira’ di gestire piu’ razionalmente e serenamente anche le divergenze ( aiuti di stato, surplus commerciali, possibile ripresa dei negoziati per il TTIP ). Biden non vuole affossare l’Unione Europea, come stava invece tentando di fare Trump in una logica di “divide et impera”; al contrario, vuole recuperare una partnership seria con l’UE, anche in campo economico, in un’ottica di solidarieta’ tra Paesi che condividono i principi alla base della civilta’ occidentale e liberale. In Medio Oriente, continuera’ la tendenza ad un graduale disimpegno, ma e’ probabile che Biden cerchi di ridare fiato ai negoziati israelo-palestinesi e che si riapra il dialogo con Teheran in relazione all’accordo nucleare denunciato da Trump. Verso Mosca Biden nutre una forte diffidenza e non puo’ non considerare Pechino un competitore abile e pericoloso, ma con entrambi usera’ toni piu’ diplomatici e si adoperera’ per trovare specifici territori di cooperazione, pur dovendo tener conto della rilevante sensibilita’ del suo partito alla questione dei diritti umani. Quello che certamente non cambiera’ e’ il graduale slittamento di interesse verso l’Asia, che vedra’ il rafforzamento dei legami con Giappone, Corea del Sud e Australia, anche in funzione di contenimento della Cina.
4 – In conclusione, un compito non facile per il nuovo ”imperatore” Biden, ma tutti ci auguriamo che – con il supporto della energica Vice Presidente Kamala Harris – riesca a sorprenderci, attingendo alla sua indubbia esperienza politica, alla sensibilita’ umana acquisita passando attraverso dolorose vicende familiari e all’ empatia costruttiva che gli riconoscono anche gli avversari repubblicani.
Patrizio Fondi
Ambasciatore
Dirigente CIU – Unionquadri
Roma, 18 novembre 2020