Si è tenuto il 27 febbraio al CNEL il Forum dedicato al contributo che la categoria dei quadri può portare nella realizzazione degli obiettivi aziendali, in specie nei periodi di crisi aziendale. Si è trattato in particolare del trasporto pubblico metropolitano, anche con riferimento all’attuale caso di crisi dell’azienda municipale Atac di Roma.
Il saluto è stato portato dal Presidente del CNEL, prof. Tiziano Treu, che si è soffermato sulla specificità e lunga storia dei quadri italiani, e loro importanza sociale ed economica, con un accenno alle tematiche europee della categoria.
Il Prof. Rocco Giordano, docente di Economia e Politica dei Trasporti nell’Università di Salerno, ha presentato una dettagliata analisi delle problematiche del traporto urbano con riferimenti nazionali e internazionali, soffermandosi poi sulle aziende di trasporto urbano in Italia e sulla insufficienza diffusa dei mezzi finanziari messi a disposizione, in presenza di un servizio pubblico con prezzi imposti, generalmente insufficienti a generare positivi ritorni dell’attività economica. L’applicazione della regolamentazione europea ha dovuto far superare il tempo in cui i ripianamenti della gestione venivano effettuati correntemente con risorse a carico dei Comuni e, in definitiva, dalla finanza pubblica. Necessita quindi una profonda revisione delle modalità di conduzione gestionale e dei connessi assetti finanziari delle aziende a cui è affidato il servizio pubblico di mobilità urbana.
Sul tema del contributo della categoria dei quadri è intervenuto il Prof. Giancarlo Perone che ha evidenziato come il veloce incalzare delle applicazioni nel mondo del lavoro delle più nuove tecnologiche, assieme alle problematiche economiche e sociali provenienti dalla globalizzazione, facciano ritenere maturi i tempi per un nuovo modello di dialogo sociale, e anzi lo impongano. Dialogo sociale basato sulla compartecipazione alla consultazione e alla gestione aziendale, in specie per i lavoratori di quelle categorie, come i quadri aziendali, le cui funzioni sono decisive perché “di rilevante importanza per il raggiungimento degli obiettivi aziendali (ex Legge 190/1985)”.
A seguire l’intervento dell’Avv. Fabio Petracci, Presidente del Centro Studi CIU “Corrado Rossitto”, che ha ribadito come nell’ambito di una crisi aziendale le professionalità apicali, quali quelle dei dirigenti e dei quadri, vengano spesso mortificate nei riconoscimenti di ruolo gestionale, se non addirittura sacrificate con l’allontanamento in assenza oramai di ogni protezione anche per i quadri. Per questa categoria è sensibile, a differenza dei dirigenti, il non riconoscimento da parte dell’azienda di una voce di rappresentanza specifica, mentre i sindacati generalisti, che pure hanno pretesa di rappresentanza dei quadri, non la possano di fatto esercitare per l’evidente conflitto di interesse nella rappresentanza delle categorie degli impiegati e operai. Non può, in queste condizioni, trovare serio rilancio il fattore umano e il merito senza specifiche normative che tengano conto della specificità delle categorie apicali, in particolari dei quadri, riconoscendo per esse autonome forme di rappresentanza. La bozza della proposta contrattuale CIU si colloca in tale contesto, contiene una definizione diversificata e flessibile della categoria, un assetto retributivo variabile caratterizzato dal merito, un riconoscimento contrattuale del valore della professionalità e della formazione, la risoluzione aziendale e stragiudiziale delle controversie, la rilevanza strategica di ogni idonea forma di informativa ed esame delle situazioni contingenti con la partecipazione autonoma e ufficiale della categoria dei quadri.
La rappresentanza dei Quadri dell’ATAC ha portato, a conclusione degli interventi, la testimonianza della problematicità dell’azienda, e la volontà e disponibilità a coadiuvare la Direzione nella ricerca di soluzioni gestionali innovative e lungimiranti, e loro concreta applicazione in azienda per permettere il riavviarsi deciso verso positivi risultati economici, anche per riacquisire la giusta immagine di consenso pubblico.
Le conclusioni sono state tratte dal Presidente CIU, Ing. Tommaso di Fazio, che ha rafforzato la necessità di un nuovo modello di dialogo sociale, imposto dal veloce mutare dei tempi, sviluppando concretamente modelli di compartecipazione attiva nella gestione delle aziende, nella quale la categoria dei Quadri deve poter essere chiamata ad un ruolo cardine, tipico della specificità di ruolo, in specie durante il rilancio delle aziende in crisi.