AL CNEL LA PRESENTAZIONE DEL MANIFESTO “UNIRE L’EUROPA PER CAMBIARLA” – CIU TRA I PRIMI FIRMATARI
Si è svolta il 20 maggio scorso presso la Sala Parlamentino del CNEL la presentazione del manifesto per il futuro dell’Europa approvato nei giorni addietro dall’Assemblea del CNEL.
CIU ha contribuito in modo concreto e determinante alla stesura del documento, riversandovi interamente la sua lunga esperienza in ambito comunitario, ed è stata tra i primi firmatari.
Il manifesto, dal titolo significativo “Unire l’Europa per cambiarla”, vuole essere uno stimolo a partecipare informati alle prossime elezioni europee e contiene le numerose proposte pervenute dai contributi e dal dibattito di tutte le forze sociali e produttive rappresentate nel CNEL, mirate a stimolare il rafforzamento dell’Unione Europea e a rilanciarne lo spirito fondativo attraverso un vasto rinnovamento in tutti quegli ambiti, interni e internazionali, nei quali l’Unione ha mostrato i suoi limiti di funzionamento e di coesione.
Il dibattito è stato introdotto dalla relazione del Presidente del CNEL Tiziano Treu mentre la presentazione del documento è stata tenuta dal V. Presidente del CNEL Elio Catania. Il Prof. Francesco Clementi dell’Università di Perugia si è soffermato sui tanti valori dell’Unione Europea ma anche sulle criticità strutturali del modello politico di governance adottato sinora dall’Unione, analizzandone le possibili soluzioni concretamente perseguibili.
Infine, è intervenuto il Presidente del CESE Luca Jahier, ospite d’onore della giornata, che ha riportato la visione completa dell’Unione Europea, delle sue problematiche ma anche dei suoi punti di forza, che provengono dal continuo e approfondito lavoro di consulenza obbligatoria espletata dal CESE, Comitato Economico e Sociale Europeo, nei confronti del Consiglio Europeo, della Commissione e del Parlamento per ogni direttiva o raccomandazione da assumere. Luca Jahier, in particolare dopo aver disaminato le criticità nelle quali anche ultimamente si è dibattuta l’Unione, ha voluto ricordare gli importanti risultati positivi conseguiti dalle Istituzioni Europee nell’interpretare i fabbisogni dei 500 milioni di cittadini che vivono nei 27/28 paesi che formano l’Unione. Primo tra tutti lo sforzo della Banca Centrale nell’evitare con efficacia il propagarsi della crisi economica facendo registrare da 36 mesi l’incremento continuo dell’economia europea che ha raggiunto i 240 milioni di occupati e il più basso tasso di disoccupazione dal dopoguerra. Ha ricordato ancora il significativo accordo commerciale con il Giappone che non ha pari in campo mondiale e potrà renderci leader in una globalizzazione assai competitiva. Ha parlato di Brexit, oramai chiaramente ad un epilogo triste per la più grande e più antica democrazia moderna, mentre i 27 paesi si sono stretti convintamente a ribadire le positività dell’Unione, isolando politicamente la posizione assunta dall’Inghilterra.
Infine, Luca Jahier ha disaminato le grandi sfide che attendono l’Europa per le determinanti variazioni che saranno portate dai cambiamenti epocali dei sistemi di informazione/automazione e dei sistemi energetici ed ecologici. Tali variazioni dovranno essere affrontate e normate nel lavoro, nel welfare e nella vita quotidiana. L’economia della conoscenza e l’economia circolare, nella futura globalizzazione dovrà affrontare anche il problema demografico e le grandi migrazioni dei popoli. L’Unione Europea, nel ritrovare la propria identità anche attraverso una partecipazione convinta dei suoi abitanti alle prossime elezioni, fornirà la risposta più adeguata per affrontare la vastità e profondità dei problemi dell’imminente futuro.