BRUNETTA: È L’ORA DEI CORPI INTERMEDI, PER AFFRONTARE TRANSIZIONI IN ATTO.
L’intervento del presidente del Cnel al Comitato esecutivo di Unioncamere
È quanto ha dichiarato il presidente del Cnel Renato Brunetta intervenendo al Comitato esecutivo di Unioncamere.
” LE CAMERE DI COMMERCIO HANNO UN RUOLO STRATEGICO PER IL CNEL”
“Le camere di commercio, queste realtà così antiche e così moderne, hanno da sempre una doppia anima: da una parte espressione del tessuto corporativo del Paese, dall’altra strumento di governo del territorio, con funzioni di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. Le camere di commercio – ha aggiunto – rappresentano le istanze più concrete di una società civile che esalta la funzione dell’impresa e al tempo stesso contribuisce al bene di tutti e di ciascuno. È un ruolo strategico per il Cnel, che ci porta a fare un pezzo di strada insieme. Cnel e Unioncamere sono accomunate da un futuro all’insegna del rinnovato protagonismo dei corpi intermedi”.
“GLI INTERESSI DI CATEGORIA SONO UN VALORE AGGIUNTO PER IL PAESE”
“Se le diverse strutture intermedie della società civile si arroccano in una resistenza diffidente a qualsiasi cambiamento, se pensano di lucrare in una logica particolaristica, allora avranno perso l’occasione di essere un valore aggiunto per il Paese. È sbagliato ritenere che gli “interessi di categoria” danneggino in sé la collettività, perché sono invece l’essenza stessa di una società libera e pluralistica. Il danno si produce quando non funzionano o non vengono valorizzate le sedi deputate a fare sintesi e a indirizzare quegli interessi al bene dell’intera comunità”, ha sottolineato Brunetta.
“RAPPRESENTANZA POLITICA NON SUFFICIENTE, SERVE DENSITÀ SOCIALE”
“La rappresentanza politica non è sufficiente a intermediarie tutte le istanze e ad assorbire tutti i conflitti che irradiano e segmentano la società e i processi economici. Serve densità sociale. Servono anche luoghi e momenti in cui possa essere recuperata una visione d’insieme dei grandi cambiamenti in corso e possano avere voce e confrontarsi i segmenti sempre più articolati delle istituzioni, dell’economia e della società. È in questa prospettiva che i padri costituenti hanno voluto il Cnel”, ha concluso.