CIU: “NO AL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ SULLE PENSIONI MEDIO-ALTE”

In merito a quanto dichiarato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, in un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato di interventi sulle pensioni più elevate, e di non aver ancora deciso dove verrà “fissata l’asticella”, cioè se saranno colpiti solo gli assegni davvero “d’oro”, sul contributo di solidarietà, la CIU chiede alle forze politiche che sostengono questo Governo di esonerare da un futuro “contributo di solidarietà” le pensioni medio – alte.
Le pensioni al di sotto dei 90.000 euro lordi annui (circa 7.500 euro lordi al mese), sono state già più volte esaminate ai fini di un assoggettamento di imposizione fiscale sia dal Governo Letta sia da quelli che lo hanno preceduto.
Questa fascia di reddito, che interessa le predette categorie di pensionati, è già stata gravata anche attraverso il blocco della rivalutazione del costo della vita delle pensioni superiori a sei volte il minimo (ovvero superiori a 2.972€ lordi mensili), nella Legge di Stabilità dello scorso Governo, e pertanto non sono ora più in grado di sopportare una nuova stangata.
La CIU rappresentante della categoria dei Quadri e delle elevate professionalità, come più volte richiesto agli scorsi Governi, chiede fermamente di esonerare dal contributo di solidarietà la predetta fascia di reddito derivante da pensione, e che tale manovra, tenendo anche conto della pronuncia della Corte Costituzionale 316/2010, venga orientata almeno sopra un tetto minimo di 7.500 Euro mensili lordi.