Cons. Maurizio Mensi – La CIU-Unionquadri alla riunione sulle Libere Professioni del CESE

Interessante discussione a Bruxelles il 27 novembre nel gruppo Libere Professioni di cui fa parte la CIU-Unionquadri con il suo consigliere, Prof. Maurizio Mensi.

Rilevanti i temi all’ordine del giorno. In primis, la sentenza del 26 settembre 2024 della Corte di Giustizia UE (causa C-432/239) sulla rilevanza e l’estensione del principio del segreto professionale che tutela le comunicazioni tra avvocato e cliente. Si tratta del c.d. “legal professional privilege”, che trova il proprio fondamento nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Ne hanno parlato il Direttore Generale e un membro del Consiglio dell’Istituto Belga dei Consulenti Fiscali e degli Esperti Contabili (ITAA). A questo ha fatto seguito la discussione, introdotta dal portavoce del gruppo Rudolf Kolbe, sul “Common Training Common Training” (CTF), sistema di riconoscimento delle qualifiche professionali (insieme comune di conoscenze, abilità e competenze minime) richieste per accedere a una professione regolamentata. Le persone in possesso di una qualifica che soddisfa le condizioni del quadro possono ottenerne il riconoscimento automatico nei Paesi UE partecipanti che regolamentano tale professione.

Tale argomento è prioritario per la Confederazione CIU Unionquadri, presente al CNEL ed al CESE proprio per rappresentare le nuove professioni.

La partecipazione della CIU testimonia il ruolo dell’Organizzazione nel CESE grazie proprio alla sinergia con il CNEL, centrale per promuovere le istanze italiane nelle sedi comunitarie.

Si è poi discusso del recente rapporto della Corte dei Conti (Relazione speciale 10/2024 del 15 maggio 2024) circa la Direttiva sulle qualifiche professionali (2005/36/CE), con gli interventi del Presidente del Consiglio Europeo delle Camere degli Ingegneri, un membro della Corte dei Conti europea e una funzionaria della DG GROW della Commissione europea. È emerso come il riconoscimento delle qualifiche professionali nell’UE sia un meccanismo essenziale per far valere il diritto di continuare ad esercitare una professione in un altro Stato membro, ma sia utilizzato di rado e in modo non sempre coerente.

La riunione si è poi conclusa con uno scambio di vedute sul programma del 2025 e sulla Giornata delle libere professioni che sarà fissata a breve.