EUROPA CREATIVA. CAPITOLO DI SPESA STRATEGICO NEL NUOVO PIANO FINANZIARIO PLURIENNALE EUROPEO.
CIU ha partecipato attivamente a Bruxelles al gruppo di studio in cui è stato chiamato per preparare il parere del CESE sui contenuti del capitolo di spesa dedicato alla “Europa Creativa”, nell’ambito del Piano Finanziario Pluriennale 2021-2027 (PFP).
In particolare, il Presidente CIU Tommaso di Fazio, membro del CESE, ha tenuto a sottolineare l’esiguità dello stanziamento, 1780 milioni di euro in sette anni per tutti i paesi membri, per il perseguimento dell’obiettivo culturale e creativo che deve essere obiettivo strategico per l’Europa. La somma è un poco più di un millesimo dello stanziamento complessivo del PFP, pari a 1282 miliardi di euro.
Il Presidente di Fazio ha criticato sin dalle prime riunioni di dibattito al CESE, nel giugno scorso, l’esiguità del contributo richiesto agli stati membri per la formazione del finanziamento necessario alla attuazione dei programmi comuni, pari tra tutti a poco più dell’1% del PIL complessivo europeo. Lo ha ripetuto nella prima conferenza in Italia di presentazione del Piano Finanziario Pluriennale Europeo, organizzata agli inizi di luglio proprio presso la sede CIU e poi ancora lo ha ribadito nelle prime riunioni tenute sull’argomento al CNEL nel settembre scorso.
Nel merito specifico dei fondi dedicati all’Europa Creativa, il parere del CESE riporta in chiaro la posizione espressa a cui anche è stata aggiunta la critica per l’alta percentuale, oltre il 60% dedicato al settore dei Media, certo creativo, ma che molto spesso provvede a ripagarsi da se stesso con i notevoli proventi delle vendite. CIU ha insistito, attraverso la voce del suo Presidente, affinché i fondi vadano verso le vere creazioni originali della creatività che sono le sperimentazioni nell’arte, nel teatro, nella letteratura, nella musica e le altre numerose forme di arte, ma anche nei campi commerciali e industriali della creatività espressi in particolare nella moda e in generale nel design e loro espressioni industriali.