INCONTRO TRA GOVERNO E PARTI SOCIALI CIU CHIEDE DI FAR PARTECIPARE I QUADRI DIRETTIVI E LE ELEVATE PROFESSIONALITA’ AL TAVOLO DELLE RIFORME

La CIU, Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali, in merito all’incontro tra Governo e Parti Sociali del 7 ottobre 2014 a Palazzo Chigi, a cui non ha potuto prendere parte perché non è stata invitata, richiama l’attenzione sulla carenza di rappresentanza della categoria di cui tutela gli interessi e in particolare richiama la inesatta impostazione che è stata data alla riforma della rappresentanza sindacale.

Il problema non può essere certamente risolto, contrariamente a quanto ventilato nel corso dell’incontro, semplicemente con riferimento a soglie numeriche del tipo di quelle su cui si è basato l’accordo del giugno 2011 tra i sindacati numericamente maggioritari.

In questo modo sarebbe cancellata la peculiarità qualitativa su cui è imperniata la rappresentanza della categoria dei quadri e delle professioni intellettuali rappresentate propriamente da CIU sin dal 1975. Questa peculiare realtà emerse a Torino nel 1980 con la storica marcia dei 40.000  “colletti bianchi”, che mostrò palesemente la differenziazione degli interessi rispetto ad una più forte maggioranza numerica incapace di rappresentarli, e ha poi trovato riconoscimento formale attraverso CIU nel CNEL e nel CESE europeo ininterrottamente sino ai giorni nostri. Anche sul piano numerico, comunque, la categoria nel suo complesso ha una consistenza non trascurabile e – per la tipologia dei mutamenti sociali ultimi – è in continua crescita, in controtendenza con le diminuzioni dei numeri delle forze lavorative a cui si assiste in periodo di crisi.

La categoria, se dal punto di vista della rappresentatività numerica non è particolarmente significativa, assume invece tutta la sua rilevanza economica e sociale quando la si confronta in qualità delle prestazioni e nella rilevanza economica del proprio lavoro, anche questo tipico del mutare della società che fa perno oggi, a livello globale, dell’economia basata sulla conoscenza.

In ogni caso, anche dal punto di visto quantitativo, il complesso dei quadri, intermedi e direttivi, assorbe tra settore privato e settore pubblico 1.100.000 lavoratori a cui vanno aggiunti i cinque milioni di lavoratori appartenenti all’universo delle professioni intellettuali, questi ultimi partecipando ad una parte cospicua del PIL (16%).

La rappresentanza degli interessi sociali ed economici di questo universo è realizzata con specificità e incisività solo da CIU, Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali, che chiede pertanto al Governo di essere messa in condizione di collaborare attivamente alle numerose e significative riforme necessarie per il rilancio dell’economia nazionale.

A tal fine CIU annuncia che sul tema “Ruolo dei quadri direttivi e delle elevate professionalità per il rilancio dell’economia” terrà un Convegno di approfondimento degli aspetti sociali ed economici nella sede del CNEL il 27 novembre prossimo.